Logo di Reti Medievali

Didattica

Fonti

Predicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)

a cura di Roberto Rusconi

© 1981-2006 – Roberto Rusconi


Sezione III - Gli ordini mendicanti e la pastorale ecclesiastica nel basso medioevo

1. La nascita dell'ordine dei frati predicatori

I predicatori cistercensi, inviati da Innocenzo III in Linguadoca nel 1205-1206 per controbattere la predicazione degli albigesi - come in quella regione erano chiamati gli eretici catari - non giungono a nessun risultato: troppo forte è il contrasto tra la predicazione della povertà evangelica da parte di questi monaci e la ricchezza delle loro vesti. È in questa occasione che il vescovo Diego di Osma ed un canonico regolare, Domenico di Calaruega, decidono di dare vita ad un ordine di frati predicatori. Se quella di predicare la fede cattolica contro gli eretici deve essere la loro specifica funzione all'interno delle istituzioni ecclesiastiche, occorre che essi assumano un abito esteriore povero, per poter essere credibili. Il racconto che segue è tratto dal volgarizzamento trecentesco della Leggenda di san Domenico, composta in latino dai domenicano Costantino Medici da Bisenzo, vescovo di Orvieto (morto nel 1256).

Fonte: Scrittori di religione del Trecento. Volgarizzamenti, a cura di G. De Luca, Torino, Einaudi, 1977, pp. 419-20 (1ª ed. Milano-Napoli, Ricciardi, 1954).


Infra questo tempo, rinforzando la malizia della eresia ne le parti d'Albanesi [1], a cacciare la mortale pestilenzia di quel malore per la parola de la predicazione, dal sommo pontefice Innocenzo terzo dodici abati dell'Ordine di Cestella eran stati mandati in quelle parti, aggiunto con loro un Legato dell'Apostolical Sedia. Li quali tutti quanti raunati insieme con prelati de le chiese di quella contrada, e diligentemente domandatisi insieme qual fosse più acconcio mode a compier più fruttuosamente quello per che elli erano stati mandati, el detto Didaco vescovo d'Oxima, facendo passamento per quella contrada, sì capitoti làe. Tutti quelli prelati ebbero grande allegrezza, mandato per lui all'albergo e ricevetterlo con grande onore. E perché sapeano bene ch'elli era uomo e non meno risplendente di sanitade di vita che di scienzia, la sua sentenza richèggiono sopra 'l deliveramento di questo consiglio. Ed egli, dall'un lato considerando la gran burbanza ne li cavalli e ne le some de lo svariato adornamento che costoro aveano recato con seco, cognoscendo ancora lo scaltrimento delli eretici, che per questo massimamente contro la Chiesa romana a sovolgimento delli uomini semplici fanno loro argomenti, prendendo eziandio il detto vescovo argomento di cotanti e di così grandi essempli de' banditori della fede di Jesù Cristo passati innanzi, con questa sentenzia per consiglio dello Spirito Santo diterminòe lo suo detto: Che gittando via l'arme di Saul, cioè le some de le cose tempo rali, con David abbiendo la rombola e 'l bastone, andando contr'al nemico Golias per abbatterlo, ne la via della povertade predicàssono Cristo povero, a ciò che per questa maniera rituzzàssono chiavello con chiavello [2]; confermando col merito de la vita le parole de la lingua, e confondendo con l'aspetto de la vera santitàde la falsa religione de li avversarii. E così, compensando el detto col fatto, questo cotal vescovo rimandòe al vescovado suo i cavalli colli fanti e con tutta la masserizia ch'avea, ritegnendosi a sé pochi de' cherici, tra' quali fue el servo di Dio messer santo Domenico, molto necessario e utile a questo fatto. Al quale eziandio, per tutte queste cose, a quello che Dio l'avea ordinato, li apparecchiava la via. Onde, infino d'allora finanzi cominciò a essere chiamato non soppriore[3], ma frate Domenico. Comunque il consiglio buono fu dato, tutti v'acconsentiero quelli che mandati erano per predicare la fede, e quello che consigliato fue mandaro a compimento. Rimandato dunque tutte le some de le cose temporali ai lor luoghi, cominciarono tutti egualmente a piede e poveri predicare Cristo povero. La qual cosa veggendo li eretici, e molto grande astio abbiendone, cominciaro dall'altra parte più fortemente che prima a la predicazione contrastare.

[1] Albigesi.

[2] Chiodo.

[3] Vice-priore.

© 2000
Reti Medievali
Ultimo aggiornamento: 01/03/2006