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Didattica > Fonti > Predicazione e vita religiosa > III, 2

Fonti

Predicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)

a cura di Roberto Rusconi

© 1981-2006 – Roberto Rusconi


Sezione III - Gli ordini mendicanti e la pastorale ecclesiastica nel basso medioevo

2. I primi predicatori domenicani a Bologna

I primi frati predicatori si insediano a Bologna nel 1219, nell'area in cui, nei decenni successivi, verranno costruiti la chiesa ed il convento di S. Domenico. In un ambiente in cui l'esigenza della predicazione anti-ereticale appare meno urgente, i «canonici regolari bolognesi» - come li chiamano i contemporanei - appaiono soprattutto un gruppo di chierici dotti, dediti al ministero della predicazione ai fedeli. In una delle prime testimonianze che li descrivono, dovuta a Jacques de Vitry, essi appaiono una forma di rigoroso rinnovamento dell'ordine chiericale, piuttosto che non un nuovo ordine mendicante, la cui fisionomia assumeranno in seguito.

Fonte: HINNEBUSCH, The «Historia occidentalis» of Jacques de Vitry cit., pp. 142-44. La traduzione è mia.


Della nuova forma di vita religiosa e predicazione dei canonici bolognesi.


Un'altra congregazione di canonici regolari, gradita a Dio e ben accetta agli uomini, esiste al di fuori delle mura della città di Bologna, non lontano da essa […]. Costoro infatti a tal punto liberi da pesi corrono dietro al Signore e nudi seguono colui che è nudo, che hanno rigettato definitivamente la preoccupazione per ogni esteriorità e il possesso dei beni terreni, considerando ogni cosa transitoria al pari dello sterco, per potersi guadagnare invece il Cristo. Essi pensano con saggezza e con prudenza sono attenti al fatto che basta ad ogni giorno la sua preoccupazione: pertanto non pensano al domani, al punto che non ricevono elemosine dai fedeli se non per quanto possa bastare allo strettissimo necessario per vivere. Per tre giorni alla settimana non rifiutano di mangiare carne, se viene loro servita; insieme mangiano nel refettorio e riposano nel dormitorio ed ugualmente in chiesa cantano al Signore le ore canoniche [1] secondo la regola del beato Agostino, «con voci di giubilo e di gioia», offrendo a Dio il sacrificio della lode e rendendo all'Altissimo i suoi voti.

Essi poi, radunati in unico gruppo, per ispirazione del Signore, tra i numerosi studenti che dimorano a Bologna per frequentarvi lo Studio, ascoltano ogni giorno le letture delle Sacre Scritture e uno di loro insegna agli altri. Inoltre ciò che hanno ascoltato con scrupolo, in virtù dell'autorizzazione del sommo pontefice e del riconoscimento della chiesa romana, lo profondono nelle prediche ai fedeli cristiani nei giorni di festa, adornando con la virtù della dottrina e della predicazione la regola canonica e le salutari osservanze delle regole, congiungendo l'ordine dei predicatori all'ordine dei canonici. Di conseguenza questa dolce commistione di beni alletta, provoca e infervora ad imitarli molte persone, ed ogni giorno questa santa e onesta congregazione di studenti di Cristo si amplia di numero e si dilata in carità.

Avendo infatti ben presente questi forti atleti di Cristo che nessun sacrificio è maggiormente gradito a Dio della salvezza delle anime e che l'anima che dà fertilità sarà resa fertile e che colui il quale inebria sarà reso ebbro anch'egli, raccogliendo nei loro vasi i migliori frutti della terra li portano in dono agli uomini: dividono le loro acque nelle piazze e le loro sorgenti si irracdiano nel campo del Signore per ricevere un compenso centuplicato. Lavorano nell'unanimità affinché, per avere cavato dalle fauci del Leviatano [2] le anime dei peccatori, dopo avere insegnato a molti la salvezza, risplendano come le stelle nell'eternità senza fine.

[1] I monaci - e in seguito anche i chierici secolari - recitano le preghiere dell'ufficio divino in coro ogni tre ore, seguendo la suddivisione della giornata in uso nell'antichità romana.

[2] Mostro acquatico, menzionato nella Bibbia.

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2006