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Didattica > Fonti > Predicazione e vita religiosa > III, 11

Fonti

Predicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)

a cura di Roberto Rusconi

© 1981-2006 – Roberto Rusconi


Sezione III - Gli ordini mendicanti e la pastorale ecclesiastica nel basso medioevo

11. Frate «Cornetta» e il movimento popolare dell'Alleluja

Nel 1233 si diffonde in Italia un movimento religioso popolare, in gran parte spontaneo, che porta ad una serie di pacificazioni tra le fazioni cittadine, specie nei centri urbani della pianura padana. Ad un certo punto, a Parma, esso appare suscitato dalla predicazione itinerante di un personaggio curioso: al di là delle stravaganze, l'aspetto più rilevante dell'episodio è che questo frate Benedetto non è un religioso appartenente ad uno degli ordini esistenti, ma uno dei tanti eremiti i quali, a più riprese, appaiono nelle piazze delle città italiane fra '200 e '400, a suscitare con la loro predicazione ampi movimenti di penitenza. Riproduciamo qui il racconto che, alcuni decenni dopo, ne farà un testimone oculare, il frate francescano Salimbene da Parma.

Fonte: SALIMBENE DE ADAM, Cronica cit., pp. 100-1. La traduzione è mia.


Di frate Benedetto, che cominciò la devozione, che fu al tempo dell'Alleluja.


Venne dapprima a Parma frate Benedetto, che era chiamato frate «Cornetta», uomo semplice e incolto e innocente e onesto, che io vidi e che frequentai con familiarità a Parma e successivamente a Pisa. Proveniva infatti dalla valle spoletana o dalle parti di Roma. Non apparteneva a nessun ordine religioso, per quanto riguarda la sua posizione ecclesiastica, ma conduceva vita solitaria e si sforzava di piacere solo a Dio: era molto amico dei frati minori. Pareva quasi un altro Giovanni Battista, che venisse prima del Signore e «preparasse al Signore un popolo perfetto». Questi aveva sul capo un copricapo di foggia armena, la barba lunga e nera ed una tromba di bronzo o di ottone, piccola, con la quale suonava: e la sua tromba risuonava in maniera ora terribile ora soave. Era cinto da una cintura di pelle; il suo abito era nero come Un sacco di peli di capra e lungo sino ai piedi; e il suo mantello era fatto a mo' di guascappa [1] e nella parte anteriore e in quella posteriore aveva una grande croce, larga, lunga, rossa, che scendeva dal collo sino ai piedi, come è consueto nelle pianete dei sacerdoti. Vestito in questo modo andava con la sua tromba e predicava nelle chiese e nelle piazze e lodava Dio. Lo seguiva una folla immensa di fanciulli, spesso con rami di alberi e con candele accese. Ma io stesso sul muro del palazzo episcopale, che veniva costruito in quel periodo, lo vidi più volte predicare e lodare Dio. E iniziava le sue lodi in questo modo e diceva in lingua volgare: «Laudato et benedhetto et glorificato sia lo patre!». E i fanciulli ripetevano ad alta voce quanto diceva. E poi ripeteva le stesse parole, aggiungendo: «sia lo fijo». E i fanciulli riprendevano e cantavano le stesse parole. Poi per la terza volta ripeteva le stesse parole, aggiungendo: «sia lo spiritu sancto». E poi: «Alleluja, Alleluja, Alleluja». Poi suonava la tromba e quindi predicava, dicendo alcune buone parole a lode di Dio. E infine, al termine della predica, salutava la beata Vergine.

[1] Sorta di mantello.

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2006