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Didattica > Fonti > Predicazione e vita religiosa > III, 17

Fonti

Predicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)

a cura di Roberto Rusconi

© 1981-2006 – Roberto Rusconi


Sezione III - Gli ordini mendicanti e la pastorale ecclesiastica nel basso medioevo

17. Il pulpito e il banditore

Le funzioni del pulpito e della predica sono molteplici, e non si esauriscono nella predicazione in senso stretto. Talora ci si serve del pulpito come luogo per bandire degli «avvisi» e il predicatore si trasforma in banditore. Gli esempi sono infiniti, a cominciare dai predicatori che tra '200 e '500 bandiscono le numerose crociate contro i Turchi. Il documento che riportiamo di seguito, invece, è molto più prosaico e riguarda una questione patrimoniale, cui sono direttamente interessati, nel 1304, i frati domenicani di S. Maria Novella a Firenze.

Fonte: MEERSSEMAN, Dossier de l'Ordre de la pénitence cit., pp. 239-40.


MCCCIIII. Al nome del nostro Signore Ihesu Christo e de la beatissima sempre Vergine Maria e di tutti i santi. Amen. Faciamo memoria ch'al ministero di frate Simone Rinuci e di frate Bartolomeo Ughi i frati Predicatori impetrarono lettera da messer frate Nicolao, cardinale e vescovo d'Ostia, essendo legato per la Chiesa di Roma in Firenze, che qualunque persona avesse terre o case o carte che s'apartenesono a dispensare i frutti a' poveri per lo priore de' frati Predicatori, ch'elle dovesono rasegnare al detto priore [1] infra gli otto die, amunendone per lo primo e secondo e terzo amunizione so' pena di scumunicazione a coloro che in contrario facessono termine perentorio cadesono in sentenza di scumunicazione e, coloro che.llo sapesono sertolemente [2] no.lle rimegnasono, fosono nella medesima sentenza. Onde il detto priore fece legere in prediche al popolo la detta lettera. Poi ebono i detti ministri e parte de' frati nostri, e disono che voleano di pace e d'amore ravere da noi quello che teneravamo che s'apartenea alla loro dispensazione. Dipo' più consigli e ragionamenti fummo in concordia col priore e frati Predicatori di voler co' loro insieme cercare e trovare la verità di quelle cose. Cercato fu per loro e per noi diligentemente le carte e i libri di poveri e trovammo che di quello che s'apertenea al priore predetto, erano pervenute alle mani a' nostr'antichi certa parte delle terre che si venderono nella corte d'Antica i e ricomperosene il podere della Volta a.Llegnaia e certe terre nel piovere [3] di Settimo, siccome pienamente apare per le carte che sono tra quelle de' poveri, né altre terre né case possessioni si trovò che fossono per alcun tempo a le nostre mani etiam trovarono e cognobono bene i frati Predicatori di veritade. Adunque pervenimmo a questa concordia con loro insieme che per cambio et permutazione di quelle terre ch'a.lloro s'aparteneano, de modo:
Uno pezzo di terra a Santo Donnino; àsene fitto XLVIII staia [4] di grano.

Un pezzo di terra a Campi; àsene XXII staia di grano.

Un pezzo di terra a Campi; àsene fitto VIII I/I staia di grano.

Un pezzo di terra a Sesto; àsene XIII staia di grano.

Un pezzo di terra a Sesto; àsene XXV I/I staia di grano.

Un pezzo di terra a Sesto; àsene ilei staia di grano fitto per anno.

Un luogo a Sancta Maria a Cintoia; àsene XXXVI lib. [5] fitto per anno.

Della quale permutazione è carta fatta per mano di ser Grimaldo Compagni di Borgo San Lorenzo, imbreviata a dì […] a l'usciere di novembre, aùta l'autoritade e licenza di messer lo vescovo di Firenze e colla parola del convento de' frati Predicatori, siccome per le carte fatte per mano del detto ser Grimaldo si contiene, onde in tutto e per tutto siamo diliberi da loro, salvo eli certi pezzi di terra che s'appertengono a' ministri a dispensare, parte col consiglio dal priore e parte col consiglio e provisione del priore, sicome in certe carte se contiene, che sono nella cassa de' poveri, e sono sopra scritte di sopra le dette carte.

[1] Il superiore del singolo convento domenicano.

[2] Solertemente.

[3] Piviere, giurisdizione del pievano.

[4] Staio, unità di misura delle derrate alimentari (pari a 24 o 36 litri).

[5] Libre, o lire.

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2006