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Didattica > Fonti > Predicazione e vita religiosa > III, 21

Fonti

Predicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)

a cura di Roberto Rusconi

© 1981-2006 – Roberto Rusconi


Sezione III - Gli ordini mendicanti e la pastorale ecclesiastica nel basso medioevo

21. Il domenicano Venturino da Bergamo e il pellegrinaggio romano del 1335

Alla fine della predicazione tenuta a Bergamo durante l'Avvento del 1334, il domenicano Venturino da Bergamo suscita un ennesimo movimento popolare di penitenza. I pellegrini indossano un abito particolare, carico di simboli che illustrano il carattere di questo pellegrinaggio: pace e pacificazione. A successive ondate essi raggiungono a migliaia Roma per la quaresima. L'entità del movimento è tale da paralizzare per due settimane la più grossa città italiana, Firenze. Troppa gente sulle strade e nelle piazze, troppo oscure le prediche profetiche di Venturino: la curia pontificia, allora insediata in Francia, ad Avignone, teme i risvolti politici del fenomeno sul delicato equilibrio della penisola italiana e impone al frate domenicano di ritirarsi. Il racconto che ne ha lasciato il mercante Giovanni Villani è uno dei tanti, ma indicativo degli timori che questi predicatori suscitavano nei ceti dirigenti cittadini.

Fonte: G. VILLANI, Croniche, a cura di A. Racheli, Trieste, Lloyd Austriaco, 1857, I, pp. 3.57-58.


Come uno frate Venturino da Bergamo commosse molti Lombardi e Toscani a penitenza.


Nel detto anno, per le feste della Natività di Cristo, uno frate Venturino da Bergamo dell'ordine de' predicatori d'età di trentacinque anni, di picciola nazione, per sue prediche recò a penitenzia molti peccatori micidiali e rubatori, ed altri cattivi uomini della sua città e di Lombardia. E per le sue efficaci prediche commosse ad andare alla quarantina [1] a Roma e al perdono [2] più di diecimila Lombardi gentili uomini ed altri, i quali tutti vestiti quasi dell'abito di S. Domenico, cioè con cotta [3] bianca e mantello cilestro o perso [4], e in sul mantello una colomba bianca intagliata con tre foglie d'ulivo in becco; e venìeno per le città di Lombardia e di Toscana a schiere di venticinque o trenta, e ogni brigata con sua croce innanzi gridando: «pace e misericordia»; e giungendo nelle cittadi si rassegnavano prima alla chiesa de' frati predicatori, e in quella dinanzi all'altare si spogliavano dalla cintola in su, e si batteano un pezzo umilmente [5]. E nella nostra città di Firenze fu loro fatte grandi elemosine, che per le divote genti uomini e donne ogni dì erano messe tavole, e piena tutta la piazza vecchia di Santa Maria Novella, ove ne mangiavano per volta cinquecento o più ben serviti; e così durò quindici dì continui, come passavano a Roma. Infra 'l detto tempo fu in Firenze il detto frate Venturino, e predicò più volte; e alle sue prediche traeva tutto il popolo di Firenze quasi come a uno profeta. Le dette sue prediche non erano però di sottili sermoni né di profonda scienza, ma erano molto efficaci e d'una buona loquela e di sante parole, dicendole molto dubbiose e accentive a commuovere genti, quasi affermando e dicendo: «Quello ch'io vi dico sarà, e non altro; che Iddio così vuole». Andonne a Roma co' detti pellegrini, e con molti altri di Toscana che 'l seguiro, che fu innumerabile popolo con molta onestà e pazienza. E poi da Roma andò a Avignone al papa il detto frate Venturino per impetrare grazia di perdono a chi l'avea seguito. In corte, o per invidia o per altra sua presunzione, fu accusato al papa, e appostigli più articoli di peccati e di resia, dei quali fu disaminato, e fatta inquisizione, e fu trovato buono cristiano e di santa vita; ma per la sua presunzione, e perché diceva che non era niuno degno papa se non istesse a Roma alla sedia di San Piero, e per tema ch'ebbe il papa che per le sue prediche non commovesse il popolo cristiano, sì gli dié i confini a dimorare a Frisacca [6], una terra nelle montagne di Ricordana, e comandogli che non confessasse persona, né predicasse a popolo. E questi sono i buoni meriti c'hanno le sante persone da' prelati di Santa Chiesa; ovvero fu giusto per temperare la soperchia ambizione del frate, tutto ch'adoperasse con buona intenzione.

[1] Quaresima.

[2] Indulgenza, concessa dalla chiesa in corrispondenza di una pratica devota, in questo caso il pellegrinaggio a Roma.

[3] Indumento bianco a forma di tunica.

[4] Di colore azzurro o nero cupo con riflessi rossi o viola.

[5] Allusione alla pratica devota della flagellazione.

[6] In Provenza.

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2006