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Didattica > Fonti > Predicazione e vita religiosa > III, 28 | |||||||||
FontiPredicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)a cura di Roberto Rusconi © 1981-2006 – Roberto Rusconi Sezione III - Gli ordini mendicanti e la pastorale ecclesiastica nel basso medioevo28. Il moto dei Bianchi del 1399: devozione, predica, processioneA partire dal mese di marzo del 1399 l'Italia si popola di schiere di penitenti vestiti di bianco, che girano scalzi, con una croce vermiglia sulle spalle gli uomini, sulla fronte le donne, dietro a un crocefisso, gridando senza posa: «misericordia e pace», e cantando lo Stabat Mater. Questa invocazione rimanda ad una miracolosa apparizione della Vergine Maria cui veniva fatta risalire l'origine di questo moto di devozione, che si svolgeva nell'arco di nove giorni — dopo i quali tutti tornavano alle loro normali occupazioni. Dal canto loro i religiosi, frati e chierici, non tardano a mettersi alla testa del movimento, che da spontaneo diviene fortemente istituzionalizzato. Nelle loro prediche dai pulpiti ripetono la versione ufficiale dell'apparizione della Madonna e assicurano l'uniformità della processione — in cui si condensa il rito penitenziale — dettandone le modalità. Riproduciamo la predica dell'anonimo frate che ha indossato la veste del penitente bianco. Fonte: G. SERCAMBI, Le croniche, a cura di S. Bongi, Roma, Istituto storico italiano per il Medio Evo, 1892, II, pp. 319-21 (ristampa anastatica Torino, Bottega d'Erasmo, 1969). Come si predicò in Lucha quello che doveano fare chi si volea vestire di bianco. Chome è d'uzansa di predicare alle messi solempni, così dico che alla messa che si disse in Santo Salvatore in Muro uno de' dicti vestiti, lo quale era frate, predicando et nomando i miracoli dicti e più altre cose e narrando distesamente l'ordine e 'l modo di tal processione, lo quale ordine di socto si noterà, dicta la messa e la predica, i predicti Bianchi fecero loro processione intorno a Santo Salvatore et ridussensi a desnare in Santo Aghustino. E quine per li ciptadini di Luccha fu mandato tanta robba da vivere che a tre tante sere' stata vastevole. […] Acciò che si sappia quello che conviene fare a tucti quelli che voglono seguire la veste biancha e la processione, e simile le lalde [1] e le orationi che si denno dire et rispondere, si dichiarerà im questo modo cioè: Che ungni persona che si vuole vestire et essere a tale processione, conviene che si confessi et comunichisi et perdoni et promecta di ristituire l'altrui, prima che tale vesta prenda. E tale rivestimento non vuole altro colore che bianco et tucta la persona coperta, salvo il volto e le mani; et vuole andare più chiuso può et più merita. Apresso, che tucti lí nove die che dura tale pellegrinaggio et processione, non dormino di nocte in alcuna terra murata [2], potendo seguri star di fuori; né etiandio non dormano allo scoperto all'aire né in alcuno lecto spoglato; ma in chieza in sulle panche, terra overo pagla. E non si de' spoglare fine che non à livro la processione de' dicti nove die. Ancho che non si debbia mangiare charne, e vivere chasto tanto quanto dura la loro processione. E tucti i sabati che si trovano infra li nove die della processione, chi può, si voglono digiunare im pane e in aqua. Et etiandio, posto che tucti siamo tenuti d'astenersi da' pecchati, nientedimeno in tale processione da' dicti ci dobbiamo astenere, e simile dalle mercantie et lavori. E l'ultimo die che si ritorna alle loro chase, de' l'uomo e la femmina vestita digiunare. E denno tucti quelli che vesteno il bianco et vanno a processione, andare apresso al crocifisso overo croce, ordinatamente. E quelli che vanni dinanti, denno cantare una delle lalde dicendo: Stabat mater dolorosa e questo verso denno tucti i Bianchi rispondere. E poi i primi denno dire l'altro verso come segue et li altri rispondere; e così sucedendo, tanto che tucta la lalda sia dicta. Et dapoi denno tucti gridare: misericordia, tre volte et tre volte pacie. E facto silentio, quelli primi denno dire lo paternostro, e poi quella oratione che comincia Oremus, come di socto udirete. E simile denno dire poi dell'altre lalde di socto, segondo che più piacerà alla brigata. E vasta [4] in ongni chieza una lalda, e per la via andando a processione quella vuole. Et le donne sempre stiano di per sé dalli huomini. [1] Laude: componimenti religiosi in versi musicati. [2] All'interno di una cinta muraria. [3] «Stava la madre dolente / presso la croce, in lacrime / mentre il figlio era appeso». [4] Basta. |
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