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Didattica > Fonti > Predicazione e vita religiosa > IV, 16

Fonti

Predicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)

a cura di Roberto Rusconi

© 1981-2006 – Roberto Rusconi


Sezione IV - La predicazione evangelica e la Riforma protestante in Italia

16. La predicazione evangelica dei parroci

Redigendolo direttamente in lingua volgare, per venire incontro al basso livello culturale del suo clero, nel 1530 il vescovo di Verona, Gian Matteo Giberti, pubblica un manuale pastorale intitolato Breve ricordo di quello hanno da fare i chierici, massimamente curati. All'inizio egli affronta il problema della formazione del clero secolare, cui pensa di ovviare partendo direttamente dallo studio della Bibbia. Una predica che consista nel «dichiarare» — nel rendere chiaro — l'Evangelo, prima ancora di spiegarlo, è una novità sostanziale, anche se lo scopo della predicazione parrocchiale resta sempre quello morale e disciplinare di far conoscere i peccati, per evitarli oppure per confessarli: lo dimostra il richiamo ai manuali per i confessori di Angelo Carletti da Chivasso, Guy de Mont Rocher e Antonino Pierozzi da Firenze.

Fonte: A. PROSPERI, Note in margine a un opuscolo di Gian Matteo Giberti, in «Critica storica», 3, 1965, p. 394.


Li studii loro, se forse vi funse alcuno che non sapesse che si studiare, siano de la Sacra Scrittura. Et però habbino in ogni modo la Bibbia, et qualche espositore sopra essa, come sana Nicolò de Lira, et la Catena aurea sopra li Evangeli [1], et li Psalmi; habbino l'homiliario del anno et de' sancti, et alcuna Summa, come sarebbe la Summa Angelica o qualunque altra, et insieme il Manipulus curatorum, et il Defecerunt del beato Antonino, et studieno quelli per li casi che occorreno a la cura. Et per tener meglio a memoria quello che haranno studiato et per utile de' loro parrochiani, ogni festa dichiareno loro lo Evangelio, et insieme, secondo che meglio li parerà, dichiareno un qualche comandamento di Dio, et dicano di qualche peccato, et de le loro qualità, accioché insieme i parrochiani imparino di servar li mandati, di fuggire i peccati e di saperli confessare.

[1] L'Expositio continua ai quattro Vangeli, di Tommaso d'Aquino.

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2006