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Didattica > Fonti > Predicazione e vita religiosa > IV, 27 | |||||||||
FontiPredicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)a cura di Roberto Rusconi © 1981-2006 – Roberto Rusconi Sezione IV - La predicazione evangelica e la Riforma protestante in Italia27. Bernardino Ochino difende le sue prediche dalle prime accuse di eresiaDopo il suo incontro a Napoli con il riformatore spagnolo Juan de Valdés, nel 1536 e nel 1539, nelle prediche di Bernardino Ochino cominciano ad apparire temi che, agli occhi attenti dei curiali, hanno un sapore di eresia «lutherana», e nemmeno tanto vago. Alla fine della Quaresima, predicata a Venezia nel 1539, Ochino ritiene opportuno, nel prendere congedo dai suoi ascoltatori, giustificarsi dall'accusa sotterranea di avere negato nelle sue prediche l'esistenza del purgatorio. Fonte: Prediche predicate dal R. padre frate Bernardino da Siena dell'Ordine dei frati capuccini, Venezia, 1541, in P. MCNair, New Light on Ochino, in «Bibliothèque d'Humanisme et Renaissance», 25-2, 1973, p. 297. Orsù, venticinque parole e torrò licenza da voi. Avendo finito le nostre predicazioni, volendo pigliare licenza da voi e vedendo che gli predicatori al partir suo pigliano alcune belle licenze quando si vogliono partire, per il che quando io cominciai predicare me ne andai a un nostro padre da bene e gli disse: — Padre, di grazia, insegnatemi a pigliare una bella licenza! —; il qual mi disse: — Molto volentieri. Fa' così: come hai finito di predicare, piglia il mantello e volta le spalle e vattene giù dal pulpito! —. Pur dirò dieci parole, perché io ho inteso che sono stato calunniato di alcune cose, e praecipue di eresie; e perché il bisogna discendere a particolari, dicono che io ho negato il purgatorio. In questo io vi dico che io non ho negato il purgatorio, anzi io tengo chiaro e certo che vi sia — e Martin Luter lo tiene! E io ringrazio Dio che non credo esser eretico in conto alcuno, pure mi offerisco a chiarire la mente di ciascuno in quanto io ho detto. Starò qui oggi e domani, eccetto per dua ore che ho ad andare fuora per un servizio; la camera starà aperta a ognuno che verrà, e non satisfacendo e bisognando, io sono per retrattarmi di quanto avessi detto. Ma credo non bisognarà, perché fin qui ho predicato trenta quaresime e non li ho avuto a fare, perché io sono cattolico e fidelle alla chiesa nostra, quale io tengo per santissima, e a quella voglio credere finché ne vedrò un'altra migliore. Potrìa essere se io ne vedessi una altra migliore (che non è possibile) che io me aderessi a quella; ma per ora io non la veggio. E perché hanno detto delle indulgenze: e se io non avessi pensato che fussino buone buone le indulgenze per modum suffragii io non ve le arei annonziate. Ma voglio bene scusarmi con Cristo, il quale indegnamente vi ho predicato questa quaresima, perché io non l'ho fatto interamente e in questa sincerità e in quella verità come era lo mio officio, e che le parole mie non sono uscite di una viva fornace e come uno ferro caldente che avessino avuto forza de infiammare, accendere e iluminare tutti li cuori vostri, e unirvi e trasformarvi in Cristo per una viva fede, speranza e soprattutto di un'ardente carità verso de Dio e del prossimo. E perché il potria essere che io avessi offeso qualcuno nelle prediche mie, massime circa gli vizii, e quando questo fussi me ne dorrebbe infino al cuore, certificandovi però che la intenzion mia non è stata altro che fare frutto in Cristo e riportare qualche anima nel grembo della santa madre chiesa. Vi raccomando tutti e' luochi pii che avete assai in questa vostra città, e di quelli bastardini e delli incurabili poveri, vergognosi e derelitti, e altri ospitali, e molti monasterii di religiosi buoni e santi, che tutte sono opere piissime. Vi ringrazio poi tutti della carità mi avete mostrato in molti modi, e delli presenti che non voglio nominare particolarmente alcuno, che forse non farebbero per bene, salvo de misser lo Piovano, il qual mi ha fatto tanta buona compagnia e tante buone carezze, come se io fussi stato suo padre; e non solo lui, ma tutti gli altri di casa sua, per il che gliene resto obbligato, e così a tutti voi. Ché certo io ho trovato tanta carità che mentre viverò mi sarete nel cuore, e se ben da voi sarò assente ne averò continua memoria e pregarò sempre Dio per voi; e dove io mi trovarò che io veda qualcuno di questa città, lo abbracciarò e mi parrà vedere un mio cordialissimo fratello. E spero ancora tornare una altra volta a trovarvi, se dalli superiori mi serà comandato. |
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