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Didattica

Fonti

Predicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)

a cura di Roberto Rusconi

© 1981-2006 – Roberto Rusconi


Sezione IV - La predicazione evangelica e la Riforma protestante in Italia

33. La predicazione protestante diffusa a mezzo stampa

Rifugiatosi a Ginevra, Ochino scrive il 1° novembre 1543 una Epistola di Bernardino Ochino ai signori della Balìa della città di Siena, in cui traccia un vero e proprio programma di propaganda delle idee riformate, di una predicazione che ha ormai perso i caratteri ambivalenti caratteristici dell'Evangelismo italiano e che, soprattutto, venuta meno con la istituzione del Sant'Uffizio la possibilità di predicare dai pulpiti, ha il suo punto di forza nella diffusione clandestina della stampa. Da Ginevra anonimi colporteurs introdurranno in Italia i libretti delle prediche volgari di Ochino nella loro nuova versione ginevrina (doc. 34). Il testo che segue è tratto dall'Epistola.

Fonte: V. MARCHETTI, Gruppi ereticali senesi del Cinquecento, Firenze, La Nuova Italia, 1975, pp. 251-52.


Ho incominciato, et con la divina gratia sequirò, di dare in luce, sommariamente e volgarmente, quelle cose che sonno necessarie al christiano, acciò siate inexcusabili apresso a Dio. Direte: «Le tue opere sono prohibite legersi». Rispondo che questo è evidente segno che le danno lume del vero et epsi non vorebbeno esser scuperti. In quelli miei sermoncelli non vi è in substantia altro che le proprie sententie et parole delle Scripture Sacre. Però in prohibirle prohibiscano alli populi la parola di Dio. Vedete se sonno impii et se li debba obedire! Et dall'altra parte, ne le pubbliche scole et per li pulpiti, lasiano legere et predicare prophana, heretica, impia dottrina. Purché non tolghino l'acqua a' lor mulini!

La luce dello Evangelio non è piccola che, se sete in epsa, haviate da temer che io v'inganni, imo è sì grande che (secondo Paulo) è ascosa solamente a quelli che periscano; et se sete in tenebre dovete farvi beffe di chi vi prohibisce el lume. Non amo sì poco la mia patria che io volesse ingannarla, imo li miei, me stesso et Christo. Se anco io fusse solo in credere et confessare el vero Evangelio, et voi non mi credesse, havreste qualche apparente scusa. Ma non vedete che la magior parte de' christiani hanno aperti li ochi al vero, maxime i nobili, pii et veramente docti spiriti? Oh, se in Italia, in Francia et nella Spagna potesse liberamente predicarsi lo Evangelio sì chome in Germania! Quasi ognuno lo acceptarebe, sì potente è la verità.

Ma, con tutto che sien prohibiti li libri christiani et el predicarsi la pura parola di Dio (et di più puniti crudelissimamente quelli che confessano o si mostrano amici dello Evangelio), nientedimeno quanto sono più persequitati, exprobrati, incarcerati, bruciati et morti più crescano. Se vedesse el numero delli segreti christiani che sonno in Italia, in Francia e nelle altre parti del mondo, vi stupireste. Se la non fusse opera di Dio si dissolverebe, sì chome dixe già Gamaliel. Ma la va sempre crescendo.

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Ultimo aggiornamento: 01/03/2006