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Didattica

Fonti

Predicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)

a cura di Roberto Rusconi

© 1981-2006 – Roberto Rusconi


Sezione V - La Controriforma e il concilio di Trento

3. I predicatori denunciano dal pulpito i sospetti di luteranesimo

Anche nei più piccoli borghi della pianura padana, come Casalmaggiore (Cremona), i predicatori non esitano a denunciare quanti sembrano loro sospetti di aderire alle dottrine «lutherane», suscitando non poco allarme nelle autorità politiche meno inclini a dar vita — ma ancora per poco — alla caccia all'eretico e più preoccupate di eventuali motivi di turbamento sociale. L'episodio del 1539 è attestato da un documento che qui riproduciamo.

Fonte: SOLMI, La fuga di Bernardino Ochino cit., pp. 60-61.


Essendo venuto a notizie al Magnifico potestà del Marchionato da Viadana [1] che un frate Luca da Cremona, conventuale de l'Ordine di Santo Francesco, qual alli dì passati predicava a Casalmazore cum pochissima carità e mancho fede, ha dicto in pulpito che la terra de Viadana è luterana, et che quivi si tiene scola publica dove si lege libri di Lutero, cosa molto obrobriosa, appresso a Dio e al seculo, e contra ogni verità, esso domino potestà ha scripto una sua al predicto frate Luca, del tenore inserto, per chiarirsi se tal cosa fusse vera, et a posta per uno buon citadino di questa terra ge l'à mandata, qual comincia ut infra:
«Reverendo patre predicatore mio honorato. El mi è venuto a noticia qualmente vostra paternità ha detto in pulpito che questa terra è luterana, et che vi è scola de libri de Lutero, qual cosa mi ha dato, et dà grandissimo travaglio. Et mi à parso vostra paternità molto pocho considerata, et priva di ogni carità, che doveria havere ogni fedel christiano, ecc. Pertanto io prego vostra paternità che mi voglia advisare minutamente di questa cosa, perché se li sarà nessuno errore publico io voglio che publicamente si mendano, et se li fusse errore secreto li procederia secretamente e quando ecc. Da Viadani alli XI de aprile 1539. Di Vostra Paternità.


Felice Fiera potestà del Marchionato de Viadana».

Alla qual lettera lui frate Luca ha risposto non negando esser vero havere detto in pulpito, il giorno che ha tolto licentia, che le genti de Casalmazore si guardassino di intricarsi cum quelli di Viadana per una nova pestilentia et recente morbo luterano, asserendo haver havuto lettere da gente di qui che lo advisava di tal cosa, cum prego instante a leggerla el predicto giorno, anchora che da uno bifolco li fusse presentata sin el giorno de la Madona passata [2].

El prefato frate ha pubblicato falsamente questo populo de Viadana per luterano, perché in esso non gli è alcuno luterano, né che sapia che cosa sia Lutero, né i suoi libri.

Viadana 1539

[1] Podestà del marchese di Mantova nella città di Viadana.

[2] Il 25 marzo, festa dell'Annunciazione.

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Ultimo aggiornamento: 01/03/2006