![]() |
Didattica |
FontiPredicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)a cura di Roberto Rusconi © 1981-2006 – Roberto Rusconi Sezione V - La Controriforma e il concilio di Trento22. Predicazione e catechismoNel corso di una «visita» nei domini dei Gonzaga tra 1594 e 1597, il gesuita Antonio Possevino cerca di assicurare la integrale attuazione dei decreti tridentini, specie per quanto riguarda l'insegnamento della «dottrina cristiana» — cioè l'insegnamento ufficiale della chiesa. Il testo di riferimento è il Catechismo romano, voluto dal concilio di Trento: e sull'insegnamento del Catechismo romano si deve fondare anche la predicazione. Infatti, alcune edizioni (come quella di Zenari, Venezia, 1590) erano dotate di ricchi indici analitici, i quali consentivano lo sfruttamento del libro anche per la predicazione domenicale e per le omelie sui Vangeli. Il brano che segue è tratto dal «ricordo» che, al termine della visita alla parrocchia di Cicognara, in diocesi di Cremona, Possevino fa sottoscrivere dal parroco, il 17 giugno 1596. Fonte: M. SCADUTO, Le «visite» di Antonio Possevino nei domini dei Gonzaga (Contributo alla storia religiosa del tardo Cinquecento), in «Archivio storico lombardo», 87, 1960, p. 360. Colla dottrina cristiana s'insegni il modo di recitare la corona [1], et vedasi di eccitar la divotione verso la SS.ma Madre di Dio. Gioverà talhora far recitare o leggere, doppo la lettione della vita christiana, l'instruttione del modo di ascoltare la Messa, invitando prima la mattina il popolo, perché così frequenterà più volentieri la dottrina christiana. E la detta instruttione quella che si è lasciata, la quale fu composta da frate Cherubino Ghirardacci Eremitano. Procuri di havere un Catechismo Romano, di quei che hanno l'aggiunta del modo di applicare le materie di esso catechismo a gli Evangelii correnti. I quali in quel modo doverà il rettor tanto più dichiarare, in quanto l'haversi adesso dal S. Officio dell'Inquisitione lievati gli Evangelii volgari, non senza giuste ragioni, si deve andare incontro al disgusto, che molti n'hanno ricevuto, con questa più sicura espositione. [1] Il rosario. |
|
© 2000 Reti Medievali |
Ultimo aggiornamento: 01/03/2006 |