Logo di Reti Medievali 

Didattica

spaceleftMappaCalendarioDidatticaE-BookMemoriaOpen ArchiveRepertorioRivistaspaceright

Didattica > Fonti > Stato e società nell'ancien régime > I, Introduzione, Nota bibliografica

Fonti

Stato e società nell'ancien régime

a cura di Angelo Torre

© 1983-2006 – Angelo Torre


Sezione I - La formazione dello stato rinascimentale

Nota bibliografica

Esiste un discreto numero di buone opere generali sul periodo: cfr. B. GUENEE, L'Occident aux XIVe et XVe siècles. Les États, Paris, Puf, 1971, e, dello stesso autore, Y a-t-il un État des XIVe et XVe siècles?, in «Annales E.S.C.», XXVI, 1971, pp. 399-406; una buona sintesi offre anche J. R. HALE, Renaissance Europe, 1480-1520, London, Fontana-Collins, 1971. Sulle origini medievali dello stato cfr. J. STRAYER, The Origins of Early Modern State, in T. K. RABB - M. SIEGEL (a cura di), Action and Conviction in Early Modern Europe, Princeton, Princeton University Press, 1969, pp. 98-119; dello stesso autore cfr. On the Medieval Origins of the Modern State, Princeton, Princeton University Press, 1970 e Medieval Statecraft and the Perspectives of History, Princeton, Princeton University Press, 1971. In italiano sono disponibili R. FOSSIER, Storia sociale dell'Europa medievale, Roma, Editori Riuniti, 1974; R. ROMANO - A. TENENTI, Alle origini del mondo moderno (1350-1550), Milano, Feltrinelli,1967 e, più recente, G. TABACCO - G. MERLO, Medioevo, V-XV secolo, Bologna, Il Mulino, 1981, in particolare i capitoli III e IV della parte seconda. Estremamente utile è la raccolta di saggi contenuta in E. ROTELLI - P. SCHIERA (a cura di), Lo Stato moderno, vol. I: Dal Medio Evo all'età moderna, Bologna, Il Mulino, 1971, e in particolare J. A. MARAVALL, Le origini dello Stato moderno, ibidem, pp. 69-90 e J. V. VIVES, La struttura amministrativa statale nei secoli XVI e XVII, ibidem, pp. 221-40. Si veda inoltre G. R. ELTON, Sviluppo costituzionale e pensiero politico nell'Europa Occidentale, in Storia del mondo moderno, vol. I: G. R. ELTON (a cura di), Il Rinascimento (1493-1520), Milano, Garzanti, 1967, (lª ed. London, Cambridge University Press, 1957), pp. 567-600.


Sugli aspetti economici e sociali della crisi della società feudale e il ruolo delle organizzazioni statali cfr. M. MALOWIST, Croissance et régression en Europe, Paris, Colin, 1972, che condensa un ventennale lavoro di ricerca, del quale va segnalato Un essai d'histoire comparée: les mouvements d'expansion en Europe au XVe et XVIe siècles, in «Annales E.S.C.», XVII, 1962, pp. 923-29; cfr. inoltre R. BRENNER, Agrarian Class Structure and Economic Development in Pre-Industrial Europe, in «Past and Present», 70, 1976, pp. 30-75, cui ci siamo qui principalmente rifatti; inoltre, per un'interpretazione globale cfr. I. WALLERSTEIN, Il sistema mondiale dell'economia moderna, Bologna, Il Mulino, 1978, mentre il ruolo dello stato nell'economia rurale è accennato in W. ABEL, Congiuntura agraria e crisi agrarie, Torino, Einaudi, 1966; nell'abbondante letteratura tedesca sull'argomento segnaliamo F. HARTUNG, Herrschaftsverträge und ständischer Dualismus im ausgehenden Mittlelalter, in Staatsbildende Kräfte der Neuzeit; Gesammelte Aufsätze, Berlin, Duncker & Humblot, 1961 (lª ed. 1952) e soprattutto il tentativo comparativo di E. WEISS, Ergebnisse eines Vergleichs der grundherschaftlichen Strukturen Deutschlands und Frankreichs vom 13. bis zum des 18. Jahrhundert, in «Vierteljahrschrift fiir Sozial- und Wirtschaftsgeschichte», I, 1970, pp. 1-14. Sulle vicende dei territori tedesco-orientali si può consultare anche K. GORSKI, L'Ordine teutonico. Alle origini dello stato prussiano, Torino, Einaudi, 1971, mentre per un esempio regionale si può consultare P. VILAR, La Catalogne dans l'Espagne moderne, Paris, Sevpen, 1962, 3 voll.


Sulla sovranità e sulla legittimazione del potere regio cfr. M. BLOCH, I re taumaturghi. Studi sul carattere sovrannaturale attribuito alla potenza dei re particolarmente in Francia e in Inghilterra, Torino, Einaudi, 1973 (lª ed. Paris, Colin, 1924). Estremamente utili le indicazioni di G. TABACCO, La connessione tra potere e possesso nel Medioevo europeo, Torino, Bottega d'Erasmo, 1972, cfr. inoltre M. J. WILKES, The Problems of Sovereignity in the Later Middle Ages, London, Cambridge University Press, 1963, oltre a J. A. MARAVALL, Estado moderno y mentalidad social, Madrid, Revista de Occidente, 1972, 2 voll. È ancora utile E. H. KANTOROWICZ, The King's Two Bodies: A Study in Medieval Political Theology, Princeton, Princeton University Press, 1957. Il tema della sovranità è stato affrontato anche dagli studi antropologici: cfr. in particolare A. M. HOCART, Kings and Councillors, Chicago, The University of Chicago Press, 1970 (lª ed. 1936) e le indicazioni di M. GLUCKMAN, Custom and Conflict in Africa, Oxford, Blackwell, 1956, cap. II (ora in G. ARRIGHI - I. PASSERINI (a cura di), La politica della parentela, Milano, Feltrinelli, 1976). La formazione dell'idea di sovranità non va disgiunta dagli sviluppi del pensiero giuridico: cfr. a questo proposito S. MOCHI ONORY, Fonti canoniche dell'idea moderna dello Stato (imperium spirituale, jurisdictio divisa, sovranità), Milano, Vita e Pensiero, 1951 e M. KOSCHAKER, Europa und das rómische Recht, München, C. H. Beck, 1953². Un esempio di «uso» della nozione di sovranità nel secondo Quattrocento è offerto da B. A. POQUET DU HAUT-JUSSET, Une idée politique de Louis XI: la sujétion eclipse la vassalité, in «Revue Historique», CCXXVI, 1961, pp. 383-98.


La nascita e l'espansione del sistema di corte sono esaminate da A. G. DICKENS, The Courts of Europe. Politics, Patronage and Royalty. 1400-1800, London, Thames & Hudson, 1977; su questo tema cfr. anche H. G. KOENIGSBERGER, Republics and Courts in Italian and European Culture, in «Past and Present», 83, 1979, pp. 32-56. La dinamica espansionistica delle nuove monarchie è esaminata da G. DUPONT - PERRIER, La formation de l'État français et l'unité française des origines au milieu du XVIe siècle, Paris, Colin, 1946 per il caso francese, mentre quello inglese è analizzato da A. L. ROWSE, Tudor Expansion: the Transition from Medieval to Modern History, in «William & Mary Quarterly», serie III, XIV, 1957, pp. 310-33. Si veda inoltre R. LOCKYER, Henry VII, London, Longman, 1968; in una prospettiva storico-istituzionale cfr. anche F. W. BROOKS, York and the Council of the North, London, St. Anthony's Press, 1953 e C. J. SKEEL, The Council in the Marches of Wales: A Study in Local Government during the Sixteenth and Seventeenth Centuries, London, Rees,1904.


Il quadro istituzionale delle monarchie europee è preso in esame in una prospettiva nazionale: cfr. per la Francia R. DOUCET, Les institutions de la France au XVIe siècle, Paris, Picard, 1948, 2 voll. e G. ZELLER, Les institutions de la France au XVIe siècle, Paris, Puf, 1948; non va assolutamente ignorato il libro di F. LOT - R. FAWTIER, Histoire des institutions françaises au Moyen Age, Paris, Puf, 1955-60, 3 voll.; più recentemente J. H. SHENNAN, Government and Society in France, 1461-1661, London, Allen & Unwin, 1969. La dinamica dello sviluppo istituzionale è esaminata in una prospettiva quantitativa e seriale da P. CHAUNU, L'État, in Historie économique et sociale de la France, diretta da F. Braudel e E. Labrousse, Paris, Puf, 1977, vol. I, pp. 11-228. Per l'Inghilterra cfr. D. L. KEIR, The Constitutional History of Modern Britain since 1485, New York, Norton, 19678 e A. HARDING, A Social History of the English Law, London, Penguin Books, 1966, oltre alla sintesi di L. CAHEN - M. BRAURE, L'évolution politique de l'Angleterre moderne, Paris, Albin Michel, 1960. Per la monarchia castigliana cfr. l'insostituibile sintesi di J. H. ELLIOTT, Imperial Spain, 1469-1716, London, Arnold, 1964 (trad. it. Bologna, Il Mulino, 1982) e l'informato e accurato lavoro di A. DOMINGUEZ ORTIZ, El antiguo regimen: los reyes católicos y los Austrias, Madrid, Alianza Editoriàl, 1974. Più di recente J. N. HILLGARTH, The Spanish Kingdoms, 1250-1516, Oxford, Clarendon Press, 1978, 2 voll. e in particolare il vol. II: 1410-1516: Castilian Hegemony.


Per quanto riguarda singole istituzioni, alcuni importanti lavori possono essere consultati sulla nascita e la formazione degli eserciti: un quadro generale è offerto da S. E. FINER, State- and Nation-Building in Europe: the Role of the Military, in C. TILLY (a cura di), The Formation of National States in Western Europe, Princeton, Princeton University Press, 1975, pp. 84-163. Per la Francia cfr. P. CONTAMINE, Guerre, Ètat et Société à la fin du Moyen Age. Etude sur les armées des rois de France, 1337-1494, Paris -s'Graven Lage, Mouton, 1972 e, per il periodo successivo, F. LOT, Recherches sur les effectifs des armées françaises des guerres d'Italie aux guerres de Religion (1494-1562), Paris, Puf, 1962. Per l'Inghilterra cfr. C. S. L. DAVIES, Provisions for Armies, 1509-1550: A Study in the Effectiveness of Early Tudor Governments, in «Economic History Review», serie II, XVII, 1964, pp. 234-48 e C. G. CRUICKSHANK, Army Royal, Oxford, Clarendon Press, 1969. In italiano sono disponibili la sintesi di R. PUDDU, Eserciti e monarchie nazionali nei secoli XV-XVI, Firenze, La Nuova Italia, 1975, oltre a P. PIERI, Il Rinascimento e la crisi militare italiana, Torino, Einaudi, 1952.


Meno abbondanti sono i lavori sull'organizzazione della giustizia; esemplare è tuttavia per l'attenzione agli aspetti quantitativi e alle implicazioni sociali dell'espansione della giustizia regia B. GUÉNÉE, Tribunaux et gens de justice dans le bailliage de Senlis à la fin du moyen Age (vers 1380 à 1550), Paris-Strasbourg, Les Belles Lettres, 1963. Per un'esemplificazione locale dei conflitti tra signori e contadini, illustrati dalla documentazione giudiziaria, cfr. M. T. LORCIN, Les paysans et la justice dans la région lyonnaise aux XIVe et XVe siècles, in «Moyen Age», LXXIV, 1968, pp. 269-300. Per la situazione spagnola sono utili i lavori sulle Hermandades per conoscere il funzionamento e gli scopi della polizia rurale nel processo di pacificazione del paese alla fine del secolo XV. Cfr. F. A. MUÑOZ CASAYÚS, Las Hermandades en Aragon: Introduccion al estudio generai de las Hermandades, in «Universidad», IV, 1927, pp. 669-723 e dello stesso autore, Los Capitulos de la Santa Hermandad de Aragon, in «Universidad», IV, 1927, pp. 905-59. Su questo tema cfr. ora l'accurato lavoro di M. LUNENFELD, The Council of the Santa Hermandad. A Study of the Pacification Forces of Ferdinand and Isabella, Coral Gables (Fio), University of Miami Press, 1970. Il settore privilegiato dagli studi spagnoli sulla storia della giustizia resta tuttavia l'Inquisizione. Tra i numerosi lavori che l'analizzano cfr. il classico lavoro istituzionale di H. C. LEA, A History of the Inquisition of Spain, New York, MacMillan, 1906-907, 4 voll. (trad. it. parziale Torino, 1910); a esso vanno ormai affiancati B. BENNASSAR, L'Inquisition espagnole, XVe-XIXe siècles, Paris, Hachette, 1979, e soprattutto, per l'accento sugli aspetti sociali dell'opera inquisitoriale, R. GARCIA CARCEL, Origines de la inquisición española. El tribunal de Valencia, 1478-1530, Barcelona, Peninsula, 1976. In italiano è disponibile H. KAMEN, L'inquisizione spagnola, Milano, Feltrinelli, 1973.


Piuttosto scarsi sono gli studi sull'amministrazione, anche centrale, nello scorcio del secolo XV. Per la monarchia spagnola essi si concentrano sulla Castiglia, a partire dal pur sempre valido lavoro di J. GOUNONS LOUBENS, Essais sur l'administration de la Castille au XVIe siècle, Paris, Guillaumin, 1860, alla più giuridica impostazione di J. BENEITO, Historia de la administracion española y hispano-americana, Madrid, Aguilar, 1958. Unica eccezione, anche se per un periodo posteriore, è costituita da H. G. KOENIGSBERGER, The Government of Sicily under Philip II of Spain, London, Staples Press, 1951. Maggior attenzione si è concentrata invece sul governo centrale, esemplificata dal monumentale lavoro di J. A. ESCUDERO, Los Secretarios de Estado y del Despacho (1474-1724), Madrid, Instituto de Estudios Administrativos, 1969, 4 voll. Sull'istituto viceregale cfr. J. LALINDE ABADIA, La institución virreinal en Cataluña (1471-1716), Barcelona, Instituto Español de Estudios Mediterràneos, 1964.

Per la Francia, oltre ai lavori già citati di Doucet e Zeller, cfr. sul Consiglio del re N. VALOIS, Le Conseil du Roi au XIVe, XVe et XVIe siècles, Paris, Picard, 1888. Sul Parlamento di Parigi cfr. F. AUBERT, Histoire du Parlement de Paris de l'origine à François Ier, Paris, Picard, 1894, 2 voll., e soprattutto E. MAUGIS, Histoire du Parlement de Paris de l'avènement des rois Valois à la mors d'Henry IV, París, Picard, 1913-16, 3 voll. (ma cfr. reprint New York, Franklin, 1967). Per il controllo delle province cfr. G. ZELLER, Les gouverneurs de province au XVIe siècle, in «Revue Historique», CLXXV, 1939, pp. 225-73 e L'administration monarchique avant les intendants. Parlaments et gouverneurs, in «Revue Historique», 1947, pp. 180-215. Per l'Inghilterra cfr. s. B. CHRIMES, Introduction to the Administrative History of Medieval England, London, Oxford University Press, 1952.


Per quanto riguarda invece l'opera legislativa delle «nuove monarchie» cfr. E. BULLON Y FERNANDEZ, Un colaborador de los Reyes Catolicos. El dottor Palacios Rubios y su obra, Madrid, Suarez, 1927 per la codificazione spagnola, mentre per quella francese ci si può avvalere del sempre valido lavoro di O. MARTIN, Histoire de la coutume de la prévôté de Paris, Paris, Leroux, 1922-30, 2 voll., e del più recente volume miscellaneo La rédaction des coutumes dans le passé et dans le présent, Bruxelles, Institut de l'Université Libre de Bruxelles, 1962.


Di gran lunga meno conosciuti sono invece i cruciali problemi legati al governo locale. A parte l'Inghilterra, che con il monumentale lavoro di S. WEBB - B. WEBB, English Local Government, London, Longmans, 1906-29, 8 voll., e le più istituzionali ricerche di G. SCOTT THOMSON, Lords Lieutenants in the Sixteenth Century, London, Longman, 1923 e J. GLEASON, The Justice of the Peace in England, 1558-1640. A Later Eirenarchia, Oxford, Clarendon Press, 1969, è ora meglio conosciuta grazie alle ricerche di M. E. JAMES, Obedience and Dissent in Henrician England: the Lincolnshire Rebellion in 1536, in «Past and Present», 48, 1970, pp. 3-78 e The Concept of Order and the Northern Rising of 1569, in «Past and Present», 60, 1973, pp. 49-83, e di M. JAMES, A Tudor Magnate and the Tudor State, Borthwick Papers, n. 30, York, 1966 e Change and Continuity in the Tudor North, Borthwick Papers, n. 27, York, 1965. Per le altre regioni europee qui esaminate ci si deve limitare a J. R. MAJOR, The Crown and the Aristocracy in Renaissance France, in «American Historical Review», LXIX, 1964, pp. 631-45 e al fondamentale lavoro di R. HARDING, Anatomy of a Power Elite. The Provincial Governors of Early Modern France, New Haven - London, Yale University Press, 1978 per la Francia, mentre la situazione spagnola è analizzata dal pur sempre valido lavoro di J. KLEIN, The Mesta. A Study in Spanish Economic History, 1273-1826, Cambridge (Mass), Harvard University Press, 1920 o dalla ricerca, di stampo più giuridico, di A. M. GUILARTE, El régimen señoral en el siglo XVI, Madrid, Instituto de Estudios Políticos, 1962 per quanto riguarda il controllo dell'ordine delle campagne, mentre la situazione urbana è molto accuratamente illustrata da B. BENNASSAR, Valladolid au siècle d'or, Paris, Mouton, 1965.


Piuttosto rari sono i lavori d'insieme sulle istituzioni finanziarie centrali: per la monarchia inglese si dispone del classico lavoro di F. C. DIETZ, English Public Finance 1485-1641, vol. I: English Government Finance 1485-1558, University of Illinois Studies in the Social Sciences, 9, 1920. Si veda inoltre W. C. RICHARDSON, Tudor Chamber Administration, 1485-1547, New Orleans, Baton Rouge, Louisiana University Press, 1952, mentre per la finanza castigliana dei re cattolici cfr. M. A. LADERO QUEISADA, Les finances royales de Castille à la veille des temps modernes, in «Annales E.S.C.», XXV, 1970, pp. 375-88 che condensa il precedente La hacienda real castellana entre 1480 y 1492, Valladolid, Universidad de Valladolid, 1967.


Per la Francia si deve ancora ricorrere al vecchio lavoro di G. JACQUETON, Le Trésor de l'Epargne sous François Ier (1523-1547), in «Revue Historique», LV, 1849, pp. 1-43 e LVI, 1894, pp. 1-38.


Non sufficientemente indagata resta tuttora l'amministrazione fiscale tra Quattro e Cinquecento: le opere di sintesi, come quella di M. WOLFE, The Fiscal System of Renaissance France, New Haven, Yale University Press, 1972, non si occupano che marginalmente degli effetti della fiscalità sulle relazioni sociali nella periferia, mentre le ricerche che se ne preoccupano lo fanno per ambiti estremamente ristretti, come H. MILLER, Subsidy Assessments of the Peerage in the Sixteenth Century, in «Bulletin of the Institute of Historical Research», n. 28, 1955, pp. 151-74, Taxation for War and Peace in Early Tudor England, in J. M. WINTER (a cura di), War and Economic Development, Cambridge, Cambridge University Press, 1975. Si veda inoltre, per la Francia G. ZELLER, Louis XI, la noblesse et la marchandise, in «Annales E.S.C.», I, 1946, pp. 331-41.


Senza dubbio più indagate sono le relazioni tra assemblee rappresentative e poteri monarchici. Se nei lavori della prima metà del secolo, in accordo con la tradizione storiografica liberale, si accentuano le tematiche costituzionali, dal classico lavoro di W. NAF, Die Früformen des modernen Staats im Spätmittelalter, in «Historische Zeitschrift», 1951, pp. 225-43 (trad. it. Le prime forme dello «Stato moderno» nel basso Medioevo, in Lo stato moderno, vol. I cit.) quello, precedente, di W. PISKORSKI, Las Cortes de Castilla en el periodo de transito de la Edad Media a la Moderna, 1188-1520, Barcelona, Universidad de Barcelona, 1930, il secondo dopoguerra vede prevalere da un lato la prospettiva storico-politica, esemplificata dai due volumi miscellanei Gouvernés et gouvernants en Europe occidentale durant le Bas Moyen Age et les Temps Modernes, Bruxelles, 1965 e 1966 (torni XXIV e XXV dei «Recueils de la Société Jean Bodin pour l'histoire comparative des institutions» e dai due Album Helen Maud Cam (Studies presented to the International Commission for the History of Representative and Parliamentary Institutions, XXIII), Louvain-Paris, Béatrice Nauwelaerts, 1960; dall'altro affiora una prospettiva di storia politico-sociale: cfr. i fondamentali lavori di P. S. LEWIS, The Failure of the French Medieval Estates, in «Past and Present», 23, 1962, pp. 3-24 e Later Medieval France: the Polity, London, MacMillan, 1968 (di cui si veda anche la trad. franc. La France à la fin du Moyen Age, Paris, Hachette, 1977, con un'importante introduzione di B. Guenée) nonché i contributi di J. R. MAJOR, The Payment of the Deputies to the French National Assemblies, 1484-1627, in «Journal of Modern History», XXVII, 1955, pp. 217-30; French representative assemblies in The sixteenth century, in Medieval and Renaissance History, Lincoln, University of Nebraska, 1965, vol. I, 3 voll. e il vol. Representative Institutions in Renaissance France, 1421-1559, Madison (Wis.), University of Madison, 1960, oltre al più recente Representative Government in Early Modern France, New Haven-London, Yale University Press, 1980 per la situazione francese, mentre per quella catalano-aragonese resta fondamentale il lavoro di R. E. GIESY, If Not, Not. The Oath of the Aragonese and the Legendary Laws of Sorbrarbe, Princeton, Princeton University Press, 1968. Di carattere più generale e con intenti comparativi i lavori di H. G. KOENIGSBERGER: Estates and Revolutions, Essays in Early Modern European History, Ithaca, Cornell University Press, 1971; «Dominium regale» or «dominium politicum et regale»? Monarchies and Parliaments in Early Modern Europe, in Human Figurations. Essays for Norberth Elias, Amsterdam, Amsterdams Sociologisch Tijdschrift, 1977, pp. 293-318; The Italian Parliaments from their Origins to the End of the 18th Century, in «Anciens Pays et Assemblées d'Etats», LXX, 1977, pp. 99-119 (trad. it. Parlamenti e istituzioni rappresentative negli antichi Stati italiani, in Annali della storia d'Italia, I, Torino, Einaudi, 1978, pp. 575-613, nel quale vengono presi in esame i Parlamenti delle regioni italiane dipendenti dalla monarchia aragonese). Per le istituzioni germaniche cfr. F. L. CARSTEN, Princes and Parliaments in Germany from the XV o the XVIII Century, Oxford, Clarendon Press, 1959. Alcuni dei saggi qui nominati sono stati recentemente pubblicati in italiano nell'antologia di G. D'AGOSTINO (a cura di), Le istituzioni parlamentari nell'ancien régime, Napoli, Guida, 1980, che contiene la bibliografia essenziale sul problema.

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 01/04/2006