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Didattica > Fonti > Stato e società nell'ancien régime > II, 7 | |||||||||
FontiStato e società nell'ancien régimea cura di Angelo Torre © 1983-2006 – Angelo Torre Sezione II - I tentativi di riorganizzazione amministrativa e la loro crisi (1520-1560 circa)7. I rapporti tra stato e Chiesa: la Riforma e la consacrazione degli stati regionali in GermaniaMentre le tensioni tra la dinastia degli Asburgo e i principi tedeschi lasciavano aperto il problema della costituzione imperiale (doc. 1), il movimento politico cui queste tensioni diedero luogo non tendeva a esaurirsi, ma al contrario i negoziati tra imperatore e diete produssero uno stato di febbrili aspettative. In particolare i principi territoriali sembravano decisi, all'ascesa al trono imperiale da parte di Carlo V, a strappare le riforme progettate con Massimiliano. Così essi accettarono di eleggere Carlo solo imponendogli una «capitolazione», cioè un solenne trattato tra imperatore e principi elettori (1519) nel quale si invocava la costituzione di un governo centrale composto da rappresentanti degli stati territoriali. Era uno dei segni di un senso di frustrazione politica che percorreva i gruppi dirigenti del territorio germanico: attraverso i ben noti processi innescati dalla Riforma religiosa luterana, tali speranze frustrate diedero nuovo corpo a quel che si può definire come «nazionalismo germanico». I primi decenni del cinquecento mostrano infatti un fermento rivoluzionario (le cui punte sociali sono costituite dalla rivolta dei cavalieri del 1522-23 e dalla guerra dei contadini del 1524) che costituiva una reazione al declino dell'impero nella seconda metà del secolo precedente, e aveva profonde connotazioni nazionali. Ma l'elezione di Carlo V, il suo stesso destino personale ne facevano un principe che traeva la sua forza politica dall'esterno della Germania, dalla Spagna, dalle Fiandre e dai territori italiani. Inoltre egli era soprattutto un esponente della dinastia degli Asburgo. Per tutti questi motivi egli vide nel fermento rivoluzionario del primo Cinquecento un pericolo da sopprimere, e ciò in aperto contrasto con le aspirazioni alla riforma della Chiesa e alle tradizioni conciliari che avevano contraddistinto le ultime generazioni. Così un movimento che nasceva indubbiamente da un fermento unitario delle élites tedesche, si trasformò in un germe di dissenso e di divisione, di cui è qui ovviamente impossibile riportare le vicende. In ogni caso, mentre gli anni venti videro iniziare le misure pratiche di una riforma religiosa — soppressione della proprietà ecclesiastica, ripudio delle autorità della Chiesa, abolizione del celibato ecclesiastico — la dieta di Spira del 1526 incaricò ogni singolo principato territoriale dell'impero di decidere la portata e l'attuazione di tali misure, affidando cioè a ogni provincia la soluzione di un problema religioso generale. Tale decisione, a cui Carlo V oppose ogni tipo di resistenza, fu determinante nel destino della «nazione» tedesca: come illustra il documento qui pubblicato, che risale al 1541, e come verrà sancito nel compromesso del 1555 (pace di Augusta), ogni principe territoriale aveva la possibilità giuridica di convenire le proprie popolazioni alla fede riformata, in sostanza di decidere la «religione» della provincia. Si raggiunse così un instabile equilibrio determinato dal confronto di due partiti politico-religiosi che durò per tutto il secolo e per quello successivo. Fonte: Relazione di Marino Giustiniano ritornato ambasciatore da Carlo re de' Romani l'anno 1541, in ALBÈRI (a cura di), Relazioni degli ambasciatori Veneti al Senato durante il secolo XVI cit., pp. 117-59. È necessario che vostra sublimità intenda questa cosa, ch'è importantissima. Tutti i popoli settentrionali hanno privilegio dai loro principi, e quando ben non lo avessero, così vogliono vivere, che non assentono che i loro principi impongano loro gravezza, come a loro pare, ma sì che loro domandino quello, che vogliono quasi di grazia, e vogliono sapere la causa, e così poi intesala e considerata, deliberano ciò che loro pare, e dov'è il clero vi sono quattro ordini, che deliberano; i baroni, i nobili, i cittadini, e gli ecclesiastici, e questi fanno rispondere ai loro principi quello che hanno deliberato; e così facilmente danno la negativa, come l'affermativa, anzi più facilmente la negativa, temendo che il dare più dell'obbligo non vada in consuetudine. E perché così la potenza e quiete, come la debilità ed inquietudine di sua maestà molto dipende dalla riconciliazione e concordia della Germania, dirò che due sono le cause della perturbazione della Germania. La principale è la grandissima potenza che veggono essere nell'imperatore e re de' Romani per li gran stati, che hanno in Germania; perché, come ho detto, vanno quasi dall'un capo all'altro delle medesima, oltra i regni della Spagna, e gli stati che sua maestà cesarea ha in Italia. […] Quest'è dunque la causa, che tutti i principi germanici, parlando universalmente, sono contrari alla grandezza di Cesare; e per tal cagione hanno favorito e difeso questa setta luterana eretica, non perché zelus fidei li mova, ma perché con la religione hanno voluto tirar nell'opinione loro tutti i popoli contro questi due gran fratelli [Carlo V e Ferdinando I] de' quali molto temono. E però i principi si muovono per la grandezza di Cesare e del fratello, i popoli per la religione. Questa religione loro è cresciuta dai piccoli principi, come fanno tutte le cose umane. […]. Le città poscia e popoli, oltre quelli, che si sono mossi per ostare alla potenza dell'imperatore e del fratello, si sono mossi per li manifesti abusi degli ecclesiastici, che se in Italia sono molti, in Germania sono tanto più, quanto che gl'ecclesiastici sono maggior signori: li quali abusi hanno poi tirato seco il matrimonio degli ecclesiastici per l'impurità, e impudicizia della loro vita; e tanto i principi quanto le città vi si sono poscia conformati per la dolcezza dei beni ecclesiastici, che hanno occupato, onde procede la maggior difficoltà, che vi sia nell'accordo; e quinci nasce ancora una difficoltà, qual sia la maggior parte in Germania, o de' Luterani, o dei Cattolici, e quali siano i più potenti. |
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