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Didattica > Fonti > Stato e società nell'ancien régime > II, 17 | |||||||||
FontiStato e società nell'ancien régimea cura di Angelo Torre © 1983-2006 – Angelo Torre Sezione II - I tentativi di riorganizzazione amministrativa e la loro crisi (1520-1560 circa)17. II reclutamento del personale: la vendita di uffici in Spagna e FranciaI documenti che qui si pubblicano presentano aspetti diversi della vendita di uffici. I due documenti spagnoli si riferiscono ai privilegi richiesti e concessi dai procuratori alle Cortes di poter trasmettere le proprie cariche a parenti, o a persone di loro libera scelta: concessione che esprime indubbiamente il declino politico delle assemblee rappresentative a partire dalle Comunidades di Castiglia e la conseguente trasformazione della carica di procuratore delle diciotto città ivi rappresentate in una carica che, se conserva aspetti politici rilevanti, diventa patrimonio di specifiche famiglie dell'élite locale. Se, dunque, a proposito dei documenti castigliani non si può parlare di vera e propria vendita di cariche (anche se la si può presumere, poiché le cariche municipali sono quelle che nella monarchia spagnola manifestano la precoce e diffusa tendenza alla venalità), ma piuttosto si deve sottolineare la tendenza alla trasmissione ereditaria delle cariche medesime, il documento relativo alla Francia di Francesco I illustra bene il meccanismo della vendita e le sue conseguenze politiche e sociali: da un lato la vendita avviene alla vigilia della spedizione italiana, in un momento quindi di acuta necessità di reperire finanze da parte del sovrano; dall'altro la vendita medesima, qui estesa a più categorie di funzionari, di grado inferiore e superiore, innesca reazioni ostili da parte del Parlamento per l'arbitrarietà della decisione, che infrange la tradizione contrattuale. Ma è facile vedere negli oppositori vittime dell'operazione di vendita gli ufficiali anziani, che si vedono privati dei cespiti potenziali ma cospicui delle mance derivanti dal pieno esercizio della funzione. Fonti: a/ DANVILA Y COLLADO, El poder civil en España cit., vol. V, pp. 348-49 (epoca di Carlo V); b/ L. LALANNE (a cura di), Journal d'un bourgeois de Paris sous le règne de François Ier (M. Nicolas Versoris), Paris, Renouard, 1854, pp. 63-65. a/ Petizione che i procuratori alle Cortes presentarono all'imperatore per poter rinunciare ai propri ufficiAlla Cesarea Maestà. I procuratori del regno sostengono che i Re Cattolici e Vostra Maestà hanno sempre fatto grazia ai procuratori delle Cortes dando loro facoltà di rinunciare, durante la loro vita o nei loro testamenti, e in special modo quando si ha il giuramento di un sovrano o di un principe ereditario. Supplicano perciò Vostra Maestà di conceder loro la detta grazia e di dar loro la detta facoltà, e poiché alcuni dei detti procuratori la desiderano più per alcuni parenti loro che per se stessi, supplicano Vostra Maestà di dar ordine che a coloro che non la chiedono per se stessi o non sono in possesso di uffici, la detta facoltà venga concessa in nome di altri ufficiali loro parenti che essi stessi dovranno nominare […]. b/ La prima vendita di uffici nel regno di Francesco INel detto anno 1522 (1523), nel mese di febbraio, fu ordinato dal Re, per il tramite del suo Gran Consiglio, che da allora in avanti il numero dei relatori nella Cancelleria regia di Parigi sarebbe stato elevato a dodici, e pertanto creò e ordinò i detti relatori […]. E i detti uffici furono venduti alla somma di mille lire ciascuno. E furono investiti dell'ufficio dal cancelliere del Re nel Gran Consiglio. (1522) Item, ancora il detto re Francesco, lungo tempo dopo il suo avvento al trono, istituì, creò e ordinò venti nuovi consiglieri alla corte del Parlamento di Parigi, e creò una nuova camera al suo interno; e la detta istituzione avvenne e fu pubblicata nella detta corte del Parlamento il venerdì ultimo giorno di febbraio 1521 (1522); e la pubblicazione fu fatta per lettere patenti che il Re inviò alla detta corte, dove tuttavia si ebbero opposizioni e contrasti; ma in ogni caso fu detto che, nonostante l'opposizione e il ricorso, tali uffici sarebbero stati istituiti e creati; e fu dunque istituita questa nuova sezione del Parlamento in vicinanza delle grandi cucine; e ne furono presidenti il signor de la Barde, chierico, dottore, alvergnate, e il signor de Loyner, anch'egli dottor in ambe le leggi, sposato e uomo di bene, che già era consigliere del Parlamento; e tali uffici furono venduti a seimila lire. Nel detto anno 1521 (1522) il Re istituì e creò sedici commissari criminali nello Châtelet di Parigi, da aggiungersi agli altri sedici già esistenti, che in precedenza erano stati costituiti da altri sovrani, per cui raggiunsero il numero di trentadue […] ragion per cui si levarono numerose opposizioni e contrasti dai detti commissari già esistenti. Ma fu risposto che, nonostante l'opposizione e il ricorso, quelli di recente istituiti sarebbero rimasti. E furono venduti a ben seicento scudi d'oro. E nello stesso anno 1521 il Re creò, istituì e ordinò quaranta notai allo Châtelet da aggiungersi ai sessanta già esistenti da lunghissimo tempo […]. Item, lo stesso accadde a Orléans, dove furono istituiti nuovi uffici. |
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