Logo di Reti Medievali 

Didattica

spaceleftMappaCalendarioDidatticaE-BookMemoriaOpen ArchiveRepertorioRivistaspaceright

Didattica > Fonti > Stato e società nell'ancien régime > II, 19

Fonti

Stato e società nell'ancien régime

a cura di Angelo Torre

© 1983-2006 – Angelo Torre


Sezione II - I tentativi di riorganizzazione amministrativa e la loro crisi (1520-1560 circa)

19. Il reclutamento del personale: l'ascesa dei segretari e il declino del cancelliere

Uno degli aspetti decisivi degli sviluppi dell'amministrazione centrale nei decenni centrali del Cinquecento va individuato senza dubbio nel peso crescente dei segretari. Alla fine del Quattrocento l'inglese Dallington sosteneva ancora che la figura centrale dell'amministrazione fosse rappresentata dal cancelliere: «il segretario firma le direttive, ma è il cancelliere ad apporre il sigillo regio». Questa situazione è descritta nel documento a, dove nel giuramento del cancelliere si insiste sulla sua preminenza su ogni altra figura di funzionario. L'ascesa dei segretari, riscontrabile sin dagli anni venti nella monarchia spagnola attraverso personaggi quali Francisco de los Cobos, e dagli anni quaranta in quella inglese e in quella francese, è quasi naturalmente da ricondurre all'espansione dell'apparato statale, e alle sue conseguenze finanziarie, che i documenti fin qui presentati hanno cercato di illustrare per sommi capì. Non è un caso, infatti, che sia i segretari spagnoli sia quelli francesi, in particolare, debbano la loro ascesa alle specifiche competenze finanziarie che vengono mano a mano a contraddistinguerli. Così, se l'opera di Carande sulla finanza castigliana illustra abbondantemente come la presenza del segretario di Carlo V si spieghi con i tentativi di riforma dell'amministrazione finanziaria della monarchia spagnola, anche il documento b, relativo della situazione francese, chiarisce come l'istituzionalizzazione della figura del segretario, avvenuta a opera di Enrico II alla sua ascesa al trono (1547), sia legata alle responsabilità finanziarie del medesimo: o meglio, con il 1547 il segretario, che fin dalla fine del secolo XV aveva competenze finanziarie, per l'espansione di queste ultime assume la funzione e il nome di segretario di stato, e si arroga l'importante compito di preparare e promulgare le ordinanze fiscali del sovrano. Accanto alle responsabilità finanziarie che emergono nelle monarchie continentali, quelle più propriamente esecutive, caratterizzate da una diffusione altrettanto generale dal punto di vista formale. Il caso che meglio esprime la crucialità della funzione esecutiva connessa alla carica segretariale è senza dubbio quello inglese: a partire da Thomas Cromwell, con gli anni trenta, si nota un declino delle funzioni di cancelleria generale, mentre emergono quelle dei segretari delle singole sezioni dei dipartimenti finanziari. Parallelamente, il ruolo chiave passa dalla detenzione del sigillo regio alla possibilità di canalizzare ordini attraverso la costituzione di compatti uffici di segreteria, che scalzano così la posizione del cancelliere. Con gli anni quaranta, tuttavia, l'ufficio di segreteria viene sdoppiato (doc. c), non tanto in virtù del riconoscimento della crescita del volume di affari sbrigato da tale funzione, quanto allo scopo di consentire la presenza del segretario sia a corte che al Consiglio del re a Westminster. Questa abitudine diventa norma nel secolo XVII, dopo che con il regno di Elisabetta i segretari principali hanno assunto ruolo e posizioni preminenti nell'amministrazione della politica interna ed estera.

Fonti: a/ P. DE VAISSIÈRE (a cura di), Journal de Jean Barrillon, Paris, 1897-99, 2 voll., vol. I, pp. 7-9; b/ N. N. SUTHERLAND, The French Secretary of State in the Age of Catherine de Medici, London - New York, Athlone Press, 1962, pp. 321-22; c/ DOUGLAS (a cura di), English Historical Documents cit., p. 492.


a/ II giuramento del cancelliere e la definizione della sua funzione (1515)

II settimo giorno di gennaio, mentre il re [Francesco I] presiedeva il consiglio nella sala detta di San Luigi, messer Antoine Duprat, il nuovo cancelliere, prestò il giuramento per il detto ufficio, nella forma che redigo qui in forma scritta secondo la mia fantasia:
«Giurate a Dio Creatore e sulla vostra fede e onore di esercitare con fedeltà e bontà la carica e ufficio di cancelliere di Francia, di obbedire agli ordini del re, di servirlo nella detta funzione rispetto e contro tutti, senza eccezione alcuna, di rendere giustizia a ognuno senza deroga alcuna, di metter ordine laddove riscontrerete qualsiasi ingiustizia, tanto nel campo giurisdizionale che in quello della cancelleria, e di avvertire il re di quei casi in cui non avrete facoltà di prendere provvedimenti, affinché sia lui a prenderli, di amare il bene e l'onore del detto signore e di dargli in ogni circostanza buono e leale consiglio; e, ogni qualvolta vi sarà ordinato di apporre il vostro sigillo ai decreti regi, se tali ordini non corrisponderanno a giustizia e ragione, non li dovrete approvare, anche se ciò vi verrà chiesto ripetutamente, ma vi dovrete recare dal detto signore e illustrargli tutti i passi in cui l'ordine appare ingiusto e irragionevole; e dopo averglieli esposti, se egli riterrà di darli ugualmente, dovrete apporre il vostro sigillo, poiché allora la colpa non ricadrà su di voi ma sul vostro signore; cercherete di favorire, per quanto è in vostro potere, le persone buone, sapienti e virtuose, che farete promuovere e nominare agli uffici di giudicatura, dopo aver avvertito il re allorché qualcuno di questi sia vacante; farete punire i malvagi, in modo che si abbia la correzione dei loro delitti e si fornisca esempio agli altri: farete osservare le ordinanze regie, tanto dai segretari quanto dagli altri ufficiali; provvederete affinché essi, oppure i membri del gran consiglio e altri ufficiali non commettano estorsioni ed esazioni indebite, e similmente compirete tutti gli atti che concernono la carica e appartengono ai doveri di un buon e fedele cancelliere, poiché il detto signore ripone la sua totale fiducia in voi, e così dovete giurare e promettere».

b/ Nomina di Cosme Clausse sire di Marchaumont a segretario delle finanze (1° aprile 1547)

Enrico, per grazia di Dio re di Francia: a tutti coloro che vedranno quest'ordinanza, salute. Siccome dalla nostra più tenera età, quando ancora viveva il nostro fratello maggiore il Delfino, il fedele e amato consigliere mastro Cosme Clausse sire di Marchaumont, è stato nominato dal Re nostro signore e padre, che Dio lo assolva, segretario delle nostre finanze, nella quale carica egli ha servito nostro fratello fino a quando è vissuto, e noi fino a oggi, con tale diligenza, lealtà e fedeltà da indurci, nel momento in cui la volontà di Dio ci ha concesso la successione a questo regno, non soltanto a confermarlo in tale carica, ma anche di accrescerne ed elevarne l'onore e i profitti, nella certezza che la bontà e l'integrità dei servigi che egli ci ha prestato nell'adempimento di tale funzione, e nell'amministrazione del ducato di Bretagna e altri territori in occasione della guerra, saranno ancor meglio dispiegate nel servizio degli importanti affari che presentemente si impongono. Per tali motivi, e per altre giuste e ragionevoli considerazioni da cui siamo indotti, confidando appieno del suo discernimento, della sua virtù e della sua lunga esperienza […] istituiamo, ordiniamo e decretiamo che egli ci serva nella qualità di consigliere e segretario delle finanze, e tale carica conferiamo a mezzo di queste lettere patenti, perché egli detenga ed eserciti gli onori, autorità, prerogative preminenze franchigie libertà, diritti e profitti ed emolumenti a essa competenti, con lo stipendio, pensione e provvigione di seicentoventitre lire tornesi, dieci soldi e sei denari, con cui si ricompensano gli altri segretari ordinari delle finanze.

c/ Mandato per la nomina di due segretari di stato (1540)

Primo, che Thomas Wriothesley e Ralph Sadiler, e ognuno di essi, avranno il nome e la funzione di segretario principale di sua Maestà a piacimento di sua Altezza; e che riceveranno le mance, diritti, pagamenti e ricompense spettanti all'ufficio di segretario principale di sua Maestà, da dividersi in parti uguali tra loro.

Item, sua Altezza ha stabilito come ognuno di essi, per il tempo di espletamento di detta funzione, abbia due sigilli chiamati Signets, e con gli stessi ratifichino ogni mandato o scritto diretto all'interno o all'esterno del regno […] e registrino ogni atto passato tra le loro mani […].

Item, è piacere di sua Maestà che entrambi accompagnino il Lord cancelliere ogni qualvolta sia presente a corte; e in assenza di quello essi ne faranno le veci […].

Item, sua Maestà ordina che in tutti i Consigli […] nella Camera Stellata o altrove essi si collochino tra i Lords temporali e spirituali, il tesoriere, il controllore dei conti, il maestro delle scuderie, il vice-ciambellano di casa reale da un lato, e tutti gli altri consiglieri dall'altro. E, in deroga allo statuto che impone la presenza del segretario alla Camera alta (dei Lords), al seggio del cancelliere, ora sua Altezza, in considerazione dei buoni servigi dei detti Thomas Wriothesley e Ralph Sadleir prestatigli nella Camera alta alla quale ora prendono parte, ordina […] che da qui in avanti essi si dispongano come segue; e cioè che tutte le volte che lo Speaker sarà presente, o che vi parteciperà sua Maestà in persona, essi prendano posto al detto seggio come sopra viene indicato; mentre invece, in ogni altra occasione, dovranno assistere ciascuno a settimane alterne ai lavori della Camera alta e dei Comuni […] scambiandosi le funzioni settimanalmente a meno che particolari materie e argomenti non facciano preferire la presenza di entrambi alla Camera alta.

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 01/04/2006