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Didattica > Fonti > Stato e società nell'ancien régime > IV, 6 | |||||||||
FontiStato e società nell'ancien régimea cura di Angelo Torre © 1983-2006 – Angelo Torre Sezione IV – La ristrutturazione dello stato e i suoi meccanismi sociali nel secondo Seicento6. La creazione di una burocrazia commissariale nella Prussia di Federico Guglielmo ILe Istruzioni per il Direttorato generale promulgate da Federico Guglielmo I nel dicembre 1722 rappresentano il suo capolavoro politico. Esse sono in primo luogo suggerite da intenti centralizzatori sia nel senso che il Direttorato nasce dalla fusione dei due precedenti settori dell'amministrazione prussiana (il Dominio personale del principe e le Finanze da un lato, la Guerra dall'altra), sia nel senso che il nuovo corpo amministrativo appare saldamente in pugno all'autorità principesca, sia soprattutto nel senso che i rapporti interni al personale burocratico, la stessa origine sociale di questo appaiono largamente dipendenti dal mondo e dalle regole dell'esercito prussiano, la principale delle creazioni di Federico Guglielmo. Caratteristiche di questo modello centralizzatore appaiono alcune misure prese dal sovrano. Ad esempio, l'esperienza economica dei ministri e tutte le parti relative al benessere della popolazione contadina in condizioni servili (in questo senso viene anche definita come «mediata», perché soggetta alle autorità intermedie dei signori locali) restituiscono un'immagine di governo effettivamente capace di permeare la quasi totalità dei rapporti sociali, e secondo un modello militare (si veda soprattutto la parte relativa alla figura del commissario nei suoi rapporti con le province, dove tale intento viene esplicitato). Da questo punto di vista il documento non si discosta dal «genere» cui appartiene, e non fa che sancire trasformazioni già avvenute nel più vasto corpo sociale. In ogni caso non bisogna sacrificare nel nome della capacità di regolamentazione le contraddizioni che il documento in ultima analisi non riesce a celare. Prima fra tutte, quella della sistemazione dell'amministrazione territoriale nel quadro del governo centrale: le sue riunioni non sono dedicate tanto a specifici problemi, ma piuttosto a regioni singole e distinte. Quali sono le ragioni di questa mediazione? Alcuni indizi vengono offerti dalle Istruzioni medesime. Esse rappresentano l'indubbio, e per certi versi felice sforzo di eliminare il jus indigenatus dall'amministrazione centrale, come viene ribadito con precisione, e ciò va interpretato come un colpo decisivo, anche se temporaneo,all'organizzazione cetuale delle élites signorili, lentamente convogliate nell'organizzazione dell'esercito stanziale. D'altro canto appare altrettanto rilevante quanto difficile l'istituzione di gerarchie meritocratiche — anche queste dichiarate esplicitamente nel documento — in un mondo profondamente impregnato di nozioni di preminenza e precedenza legate al rango e alla condizione giuridica degli individui. Così trova giustificazioni l'insistenza sulla necessità della raccolta di informazioni secondo un modello spionistico altrimenti incomprensibile (doc. b). Fonti: a/ Acta Borussica. Behördenorganisation, vol. III, Berlin, Parey, 1894, pp. 575-651; b/ Ibidem, pp. 666-67; istruzione segreta di Federico Guglielmo al ministro von Katsch del 18 gennaio 1723. a/ Istruzioni e regolamenti per il Direttorato generale (20 dicembre 1722)I. Sul personale del Direttorato generale, e sui commissariati provinciali e le Camere provinciali, e le istruzioni loro destinate. 1. Poiché ci siamo convinti della suprema necessità di produrre cambiamenti rispetto all'attuale Commissariato generale della Guerra e al Direttorato generale delle Finanze e di porre fine e abolire interamente questi due uffici, stabilendo in loro vece un Supremo direttorato generale delle Finanze, della Guerra e delle proprietà della Corona, e di affidare con benevolenza a questo corpo la conduzione di tutti gli affari sbrigati in precedenza dal Commissariato generale alla Guerra e dal Direttorato generale delle Finanze, dichiariamo di assumere in prima persona la presidenza del detto Direttorato generale, per conferirgli maggior prestigio, autorità e peso […]. 6. In caso di posti vacanti nel corpo del Direttorato, devono essere i cinque ministri a proporre i candidati. 7. Tali candidati devono essere persone della massima abilità che può esser rinvenuta nell'estensione del paese, di religione evangelica riformata o luterana, leali e onesti, di mente aperta, che si intendano di agricoltura e l'abbiano praticata in prima persona, dotati di cognizioni di commercio, manifattura e diritto successorio, capaci di scrivere, e soprattutto nativi del nostro paese […]. In poche parole, devono esser capaci di svolgere i compiti loro affidati […]. 10. I dipendenti delle Camere provinciali devono essere buoni agricoltori, che in precedenza abbiano già curato una propria tenuta o siano stati nostri agenti (Amtmann) nelle proprietà della Corona, o locatari di grandi tenute, e devono anch'essi saper scrivere e far di conto, essere intelligenti e abili. 15. Per tutti i funzionari dell'accisa, ispettori del grano, polizia, corrieri e altri servizi similari, è nostro volere che non venga impiegato personale diverso da ex ufficiali e soldati, i cui nomi devono venir proposti dal nostro aiutante generale per l'approvazione […]. II. 11. Il Direttorato si incontrerà ogni lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì nei luoghi da noi designati, e ogni affare ad esso pertinente sarà trattato collegialmente colà e non, come in precedenza, da ogni ministro nel proprio dicastero. 12. II lunedì è il giorno destinato al dipartimento del luogotenente generale, von Grumbkov, e a tutti gli affari relativi alla Prussia, alla Pomerania orientale e occidentale, e al Neumark, nonché le questioni relative alla frontiera e alle bonifiche; questi e nessun altro problema, neppure se urgente, poiché tre, quattro od otto giorni di ritardo non mutano lo stato degli affari che il commissariato o la camera devono trattare [segue il calendario dell'intera settimana] […]. 16. I problemi giudiziari non hanno particolare giorno dipartimentale, ma verranno riferiti e discussi nel giorno in cui si affrontano i problemi della provincia nella quale il caso è avvenuto. […] 19. Se i membri del Direttorato risolveranno tutti i problemi nel giro di un'ora saranno liberi di andarsene, ma se non li esauriranno nella mattinata, allora dovranno continuare il lavoro fino alle sei del pomeriggio, o fino a quando non avranno finito. Diamo perciò istruzioni al maresciallo capo e ministro di stato von Printz che se la sessione del Direttorato si prolunga oltre le due del pomeriggio, egli dovrà provvedere a far preparare un buon pasto di quattro portate, con vino e birra da parte delle nostre cucine. Metà dei capi e dei membri del Dipartimento dovranno mangiare mentre gli altri lavoreranno, e quindi quelli che hanno lavorato mentre gli altri mangiavano si recheranno a mangiare, e quegli altri riprenderanno il lavoro, in modo che il nostro servizio venga svolto con efficienza, diligenza e attenzione. […] VIII. Sull'imposta di guerra (contributio). 1. L'imposta di guerra è un problema della massima importanza, al quale il Direttorato generale deve applicare senza tregua le proprie energie, e rispetto a questo punto l'intero detto Direttorato, tutti i ministri che vi fanno capo, e anche i membri di ogni Dipartimento […] saranno ritenuti personalmente responsabili. […] 4. In particolare il Direttorato generale dovrà prestare molta attenzione a che i nostri sudditi immediati [cioè gli abitanti delle terre della corona] non vengano indebitamente gravati di tasse e di truppe, poiché in molti luoghi essi lo sono effettivamente rispetto alle condizioni dei nostri sudditi mediati [cioè della popolazione servile dipendente in modo diretto da un signore rurale], e il detto Direttorato dovrà investigare questo aspetto in grande dettaglio, e proporre cambiamenti e riforme che si riterranno necessarie. […] XVIII. 22. Ed affinché il Direttorato generale sia meglio e più precisamente informato di quanto avviene nelle province, occorre che i membri del Direttorato tengano segreta corrispondenza con le loro spie nelle province, che potranno essere ogni tipo di persona, dagli appaltatori, ai borghesi, ai funzionari, ai contadini, alle guardie e quant'altri ve ne siano, e con questi dovranno corrispondere diligentemente […]. Tramite questa corrispondenza avranno solitamente migliori informazioni su quanto avviene nelle province che tramite le relazioni dei commissariati e delle camere provinciali. Ovviamente tra le notizie segrete che vengono acquisite in tal modo, potranno talora trovarsene molte di false, ma peraltro vi è pur sempre molto di vero, e occorre sforzarsi di saper distinguere attraverso un ragionevole giudizio il vero dal falso. Oppure, quando si tratta di fatti puri e semplici, e si ha ragione di dubitare della relazione, è necessario cercare informazioni da altra e più vicina fonte. XXXIV. 2. Abbiamo più sopra ordinato al Direttorato di corrispondere diligentemente con i commissariati e le camere provinciali, e ai membri di ogni dipartimento abbiamo dato ordine di assoldare informatori e spie particolari da organizzare nelle province, in modo da poter essere informati nei più minuti dettagli di quel che succede […]. Per esempio: se in Prussia si è davvero avuto un buon inverno o grande gelo. […]. Se il commercio, la flotta e le manifatture sembrano procedere bene… Se si viene a conoscenza di movimenti segreti dei nobili per ribellarsi alla contribuzione […] o per progettare una forte resistenza a questo o quell'editto […]. Se il tal nobile sta contestando la tassa fondiaria (Generalhufenschoss) […]. 4. Ogni giorno andrà redatto un brevissimo riassunto del registro delle discussioni e decisioni prese nel Direttorato generale, il quale ci dovrà esser inviato la sera, in modo che possiamo leggerlo la mattina successiva e comunicare la nostra benevola decisione nel caso sussistano problemi irrisolti. In ogni caso, andrà aggiunto a parte il parere del Direttorato, con le ragioni sulle quali è fondato; per il resto, noi restiamo il sovrano e signore, e facciamo ciò che ci piace. b/ L'uso dei capiservizio come informatori (1723)Per quel che riguarda l'istruzione generale, stia taglientemente attento che essa venga portata ad esecuzione e venga puntualmente rispettata, ma se si eccepirà anche minimamente, o se dovessero sorgere contrarietà, Ella li ammonisca, e se essi [il personale del dipartimento] non vogliono lasciarsi ammonire e non intendono accettare il suo buon consiglio, Lei me ne dia veloce e segreta comunicazione e me ne faccia parte, giacché io Le prometto di tenere nascosto il suo nome. Se nel collegio non si lavora alacremente e parlano l'uno contro l'altro, me lo dica subito. Se poi qua e là dovessero darsi degli intrighi tra i ministri me ne faccia parte subito. Von Katsch, Lei deve però ogni volta impegnarsi a fare il proprio dovere, mettere da parte gli intrighi acciocché il mio servizio non ne patisca. Per contro, quando succede qualcosa che smentisce le mie istruzioni, e lede il mio interesse, me lo dica subito, von Katsch, mediante un rapporto; se non lo farà me ne risponderà direttamente. Von Katsch, non risparmi nessuno, chiunque esso sia, fosse anche mio fratello. Faccia attenzione anche a tutte le ruberie, questo è ovviamente sottinteso, e che tutto ciò sia bene osservato, ma non mi nasconda nulla. E stia tranquillo che La sosterrò contro chicchessia e appoggerò von Katsch finché vivrò. |
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