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Fonti

Stato e società nell'ancien régime

a cura di Angelo Torre

© 1983-2006 – Angelo Torre


Sezione IV – La ristrutturazione dello stato e i suoi meccanismi sociali nel secondo Seicento

14. Il controllo statale del flusso di risorse: la popolazione

I diversi modelli di soluzione del problema fiscale e degli squilibri sociali da essi indotti, che abbiamo esaminato nei tre gruppi di documenti immediatamente precedenti, trovano espressione in distinti sistemi di gestione delle risorse fondamentali dello stato. Prima tra questi va certo considerata la popolazione, sia per la sua importanza oggettiva che per l'attenzione dedicatale dai teorici del mercantilismo e dalle politiche economiche mercantilistiche. Nella sua accezione più generale, l'atteggiamento dello stato può essere definito popolazionista, nel senso che il mantenimento e la conservazione della popolazione in condizioni materiali soddisfacenti vengono considerati come criteri ottimali della gestione e della ricchezza dello stato. Non bisogna in ogni caso sottovalutare il reale motivo di questo interesse per la sopravvivenza fisica della popolazione. Esso nasce e resta indiscutibilmente segnato dalla sua origine fiscale: l'entità dell'imposta va commisurata alla possibilità di sopravvivenza fisica delle popolazioni interessate. Di più, è la popolazione a costituirsi come il parametro prioritario con cui giudicare la ricchezza o la povertà di un territorio, in una visione che darà origine alla nascita e allo sviluppo di una disciplina scientifica, la demografia, che può quindi venir considerata come il segno della definitiva espansione dell'autorità statale nella società, e dell'affermarsi dei criteri amministrativi nella formazione del giudizio su una politica, un periodo, ecc. (doc. a). Sfumature peculiari acquista questa tendenza in un apparato statale e in un sistema sociale, come quello prussiano. In questo contesto, l'autorità centrale appare in grado di promuovere — secondo un atteggiamento squisitamente mercantilistico — la colonizzazione di interi territori (doc. b). Dietro la politica popolazionista è tuttavia possibile cogliere la «guerra» tra stati che è implicita nella politica economica mercantilista (doc. c). In questo caso, come nel precedente, il calcolo politico dell'autorità centrale si muove lungo coordinate di lungo periodo: nella previsione di una voce supplementare di entrata, costituita da una nuova fetta di «popolazione» non servile, è anche possibile rinunciare alle entrate immediate che i nuovi coloni potrebbero produrre. Da un altro punto di vista, tuttavia, l'atteggiamento popolazionista appare in qualche modo legato alla presenza di determinate condizioni sociali, in particolare per quanto riguarda i rapporti sociali nelle campagne. In questo senso non può non colpire la straordinaria differenza di impostazione data da Henry Homer Sacheverell nella giustificazione della utilità sociale delle recinzioni di terreni comunali e di terreni di uso comune nell'Inghilterra settecentesca. Esso può senza dubbio esser considerato come la testimonianza della diffusione di un'ottica fisiocratica in seguito all'avvenuta rivoluzione agraria e al conseguente mutamento del ruolo della popolazione nella vita dello stato. Più propriamente, Sacheverell appare piuttosto preoccupato non tanto di «conservare» un livello di sopravvivenza, quanto di controllare il flusso di una delle risorse economiche a disposizione dell'amministratore locale inglese, nella sua condizione di proprietario fondiario (doc. d).

Fonti: a/ CLÉMENT (a cura di), Lettres, instructions et mémoires de Colbert cit., torno XIV, pp. 141-42 (lettera di Colbert a Morant, intendente ad Aix del 18 dicembre 1680); b/ MACARTNEY (a cura di), The Habsburg and Hohenzollern Dynasties cit., pp. 270-74: Editto relativo ai diritti, privilegi e altri vantaggi che sua altezza elettorale di Brandenburgo ha deciso di accordare ai sudditi francesi di confessione evangelica-riformata che hanno intenzione di stabilirsi nei suoi territori… (29 ottobre 1685); c/ Ibidem, pp. 292-98; d/ H. HOMER, An Essay on the Nature and Method of Ascertaining the Specifick Shares of Proprietors, upon the Inclosure of Common Fields… upon the Objections to their Inclosure, Particularly as far as they Relate to the Publick and the Poor, London, 1766, pp. 9-35.


a/ La popolazione è l'unico parametro per giudicare la ricchezza di una provincia

In risposta alla vostra lettera dell'11 di questo mese, posso comunicarvi che il re ha avuto molto piacere di sapere che l'assemblea delle comunità ha accordato il donativo di 600.000 livres, nella forma consueta, cioè con tutta l'obbedienza e la sottomissione che sua maestà può desiderare. Mi sento tuttavia in dovere di dirvi che sua maestà non è restata affatto persuasa della grande miseria della vostra provincia, e che i termini esagerati con cui questa viene dipinta nella vostra corrispondenza non hanno finora trovato molto credito, poiché sua maestà è ben al corrente di quanto denaro viene ogni anno inviato nella provincia, e quanto poco, al contrario, se ne ricava.

Vi dico questo semplicemente per avvertirvi di evitare i termini esagerati che fanno ormai parte dello stile ordinario della corrispondenza che il re si vede presentare ogni anno.

Vi dirò di più, che se vorrete per parte vostra pervenire a un giudizio equo e sano sull'eventuale miseria della provincia, dovrete considerare se le città si spopolano, se il commercio e i matrimoni diminuiscono, se i carichi, le terre e le case diminuiscono di prezzo o no. Sono quelli gli strumenti sicuri per conoscere lo stato di una provincia; se così farete, scoprirete sicuramente che la provincia di vostra giurisdizione non si trova nelle condizioni di miseria delle quali vi si è voluto convincere.

Il re non ha stimato perciò opportuno accordare alcuna diminuzione del donativo.

b/ La protezione dei protestanti in Prussia

Noi, Federico Guglielmo […] proclamiamo e rendiamo noto a tutti e a ciascuno che, a causa delle persecuzioni crudeli e del trattamento repressivo che i nostri correligionari francesi sono stati costretti a subire nel regno di Francia […] ci siamo decisi a offrire loro la nostra benevolenza… e un sicuro rifugio in tutte le nostre terre e province […].

1. Al fine di facilitare quanti abbiano deciso di stabilirsi nelle nostre terre, nell'impresa di raggiungerle e trasferirvisi, abbiamo dato ordine al nostro deputato straordinario presso gli Stati generali delle Province Unite, von Diest, e al nostro commissario residente ad Amsterdam, Roùswinckel, di procurare a tutti i detti francesi nostri correligionari navi e altri mezzi di trasporto con i quali si possano portare ad Amburgo, dove il nostro consigliere […] darà loro tutte le opportunità e gli aiuti necessari al trasporto nei luoghi nei quali hanno deciso di stabilirsi. […]

3. Poiché le nostre terre non soltanto sono ben fornite di tutto quanto è necessario all'esistenza, ma consentono altresì con estrema comodità l'esercizio delle manifatture di ogni genere, del commercio e di ogni sorta di traffico via terra e via acqua, in verità consentiamo a quanti vi si stabiliranno la libertà della professione che riterranno opportuna […].

4. Le proprietà personali che essi porteranno con sé, incluse le mercanzie e altri beni, dovranno esser esenti da ogni genere di tasse, dogane, accise e altre imposte di ogni genere, e non potranno in alcun modo esser soggette a sequestri. […]

6. Allo stesso modo disponiamo che nelle città e in altri luoghi nei quali si ritrovino siti e località inutilizzate, queste non soltanto vengano date e assegnate, con tutti i giardini, orti, pascoli e campi di loro pertinenza, ai detti correligionari protestanti francesi in proprietà perpetua, ma che quelle stesse proprietà vengano immediatamente e totalmente liberate di tutti i gravami e di tutte le servitù ad esse connesse […].

8. Non soltanto quanti decideranno di avviare manifatture di panni, stoffe, cappelli o altri manufatti nei quali dimostrano di avere abilità e capacità, dovranno godere delle necessarie libertà, privilegi e franchigie, ma occorrerà anche provvedere affinché vengano loro fornite tutta l'assistenza e l'aiuto monetario possibile […].

9. Quanti si stabiliranno nelle nostre terre con l'intenzione di praticare l'agricoltura dovranno ricevere una certa quantità di terreno da ridurre a coltivazione, nonché della quantità di attrezzi ad essa necessari […].

c/ Ordine del re Federico Guglielmo I riguardo alle proprietà camerali e della Corona e alla colonizzazione della Lituania (1718)

Abbiamo ricevuto la relazione dalla commissione incaricata di verificare le condizioni della nostra organizzazione camerale nella Lituania. E poiché abbiamo l'intenzione di migliorarne lo stato, e nello stesso tempo riconosciamo che la Camera non può esser ricondotta a miglior funzionamento se non si riconducono all'ordine gli uffici camerali locali (Aemter) e non si provvede alla nomina di buoni funzionari (Beamte), stabiliamo: 2.Poiché è indispensabile alla realizzazione del nostro scopo […] che vengano chiamati a ricoprire gli uffici locali funzionari efficienti, buoni contadini con esperienza di contabilità, intendiamo che essi debbano ricevere salari adeguati, e per questo motivo vi ordiniamo di comunicarci il salario che verrà pagato ad ognuno di essi, il quale dovrà esser proporzionato alle dimensioni del distretto loro affidato […].

4. E poiché non riteniamo consona ai nostri interessi l'istituzione di grandi quantità di nuove fattorie demaniali in caso di mancanza di fittavoli o per altre ragioni, quando quelle già istituite da tempo […] e non ancora affittate non abbiano ancora fruttato il capitale investito e non siano, di conseguenza, di alcuna resa, è nostra volontà espandere solo quelle già istituite e realmente operanti; e preferiamo di gran lunga, anziché istituire nuove fattorie demaniali, provvedere al ripopolamento e alla ricostruzione di villaggi abbandonati e a questo fine voi e i vostri funzionari dovete dedicare anima e corpo — ricostruire cioè villaggio dietro villaggio, invece di occuparvi di tutti quanti insieme in una sola volta. Ogni contadino nei nuovi villaggi dovrà ricevere […] terra e per quanto riguarda gli animali domestici abbiamo potuto osservare che con le quote finora distribuite i contadini non sono in grado di arare la terra, perciò vogliamo che vengano loro dati quattro cavalli e quattro buoi, oltre agli attrezzi e alle scorte, che dovranno venir date loro all'atto dell'ingresso. Per quanto è possibile si dovranno tener insieme i contadini della stessa origine geografica […].

8. E poiché non abbiamo dubbi che condizioni tanto favorevoli saranno capaci di attrarre nuovi coloni in Lituania e anche di trattenere quanti già vi abitano dal trasferirsi in Polonia, dove, abbiamo saputo, vengono loro promesse libertà estremamente ampie, è perciò assolutamente indispensabile che i funzionari vengano addestrati a sovrintendere al lavoro dei coloni in modo molto rigido e a controllare che paghino quanto devono […].

d/ Popolazione e rivoluzione agraria: le recinzioni e le reazioni da esse indotte

È divenuto oggetto di infinite discussioni private, ed è fonte di divergenza di opinioni tra le persone sensibili se la recinzione di terreni comuni rechi vantaggio o danno al pubblico. Per ora può esser sufficiente l'osservazione che le molte leggi sulle recinzioni approvate ogni anno nel parlamento inglese mostrano a sufficienza il senso della nostra legislazione su questo tema; e quali che siano i dubbi sulla pubblica utilità loro, gli innumerevoli vantaggi che ne derivano per gli individui appaiono del tutto incontestabili e innegabili. […]

Se grandi e manifesti sono i vantaggi che le recinzioni procurano ai singoli promotori, sempre si è sostenuto per contro che queste causano danni e inconvenienti al pubblico. Nei tempi andati il governo pubblicava proclami, e talvolta lo stesso parlamento tendeva non solo ad impedire nuove recinzioni, ma addirittura ad annullare quelle già concesse. […] Restano tuttavia molti che condividono il vecchio modo di pensare, e lo esprimono con le seguenti argomentazioni:

1. Che le recinzioni diminuiscono il numero degli abitanti nelle parrocchie in cui il fenomeno prende piede, e che la popolazione che si dedica all'agricoltura è più produttiva e più protetta dalle difficoltà: di conseguenza la perdita subita da tali sudditi è una perdita subita dalla nazione, che nel suo insieme dovrà subire uno spopolamento.

2. Che le recinzioni convertono gran parte della terra arabile in pascolo, e che perciò si determina una diminuzione del grano prodotto nel regno.

3. Che si reca in tal modo un grave danno ai poveri, i quali perdono il privilegio di ricavarne ginestrone e torba, nonché di averne quote in concessione, oltre alla perdita di lavoro per sé e i propri figli.

[…]

1. Lo spopolamento del paese è l'argomento principale sul quale insiste chi si oppone alle recinzioni […]. Tale argomentazione, va detto, non è conclusiva, poiché la ricchezza e il numero degli abitanti di un paese non dipendono soltanto dalle coltivazioni o dalla fertilità, ma da altre condizioni accidentali, quali lo stato dei commerci e la possibilità di esser raggiunto agevolmente dai traffici […]. Tuttavia esistono molte considerazioni in base alle quali è possibile indurre, anziché un declino, un incremento generale della popolazione, in ispecie negli ultimi tempi. È difficile trovare una contea nella quale non si sia avuto un incremento dei contadini proprietari che partecipano alle elezioni per il parlamento. Inoltre le quote destinate all'assistenza dei poveri si sono elevate in quasi tutte le parrocchie a livelli sconosciuti alla memoria di buona parte dei viventi […].

2. Che le recinzioni convertano gran parte della terra arabile in pascolo è certo, ma non lo è altrettanto il fatto che ne venga diminuita la quantità di grano prodotta […]. Forse un calcolo accurato potrebbe dimostrare che la quantità di terra arata è diminuita con le recinzioni, ma che di converso la terra è meglio coltivata, e quote minori sono destinate al nutrimento del bestiame […]. Forse ci si può domandare come mai tale crescente abbondanza di prodotti non determini una diminuzione dei prezzi. Ciò senza dubbio deriva dall'aumento della domanda sia all'interno che all'estero. La gente comune ha adottato generi di vita lussuosi, e ciò ha determinato lo straordinario aumento dei consumi interni […]. L'esportazione dei grani, infine, se è una fonte di ricchezza per il regno, determina essa pure un aumento dei prezzi all'interno, poiché ne sottrae una certa quantità al consumo […].

3. Un'ulteriore obiezione contro le recinzioni è quella secondo la quale esse danneggiano i poveri: I) privandoli dei propri privilegi; II) privandoli del lavoro, che è il loro mezzo di sussistenza. I poveri che risiedono nelle parrocchie ancora caratterizzate dai campi aperti spesso godono del privilegio di ricavare ginestrone e torba, e simili prodotti, dalle terre comuni; di rado ottengono compensi per la perdita di tali privilegi in seguito alle recinzioni […].

La seconda obiezione è che le recinzioni diminuiscono la quantità di lavoro, che è il mezzo di sussistenza dei poveri, che subiscono perciò un danno notevole. Ma questo fatto, se mai si è verificato, ha avuto una diffusione meramente locale. Infatti una conseguenza della diminuzione di lavoro dovrebbe esser rappresentata dalla diminuzione del prezzo del lavoro, mentre negli ultimi anni esso è considerevolmente aumentato.

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UpUltimo aggiornamento: 01/04/2006