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Didattica > Fonti > La società urbana nell’Italia comunale > II, 10

Fonti

La società urbana nell’Italia comunale (secoli XI-XIV)

a cura di Renato Bordone

© 1984-2005 – Renato Bordone


Sezione II – Le funzioni

10. Mercato e fiera a Vercelli nel X secolo

Una funzione che fin dall'antichità la città italiana ha costantemente svolto è quella commerciale: non ignota all'età classica, la distinzione fra il mercato settimanale, adibito alla vendita dei generi di prima necessità, e il mercato annuale o fiera, in cui convergono merci e mercanti da aree più lontane, continua a perdurare in età medievale, caratterizzando la vita economica cittadina. L'esempio qui riportato risale al principio del X secolo e riguarda la città di Vercelli: da esso ricaviamo la notizia che il mercato settimanale si teneva il sabato, come succede in genere anche altrove, mentre la fiera coincideva con la solennità dei santo patrono, cioè all'inizio di agosto, e durava per quindici giorni.

Fonte: L. SCHIAPPARELLI (a cura di), I diplomi di Berengario I, Roma, 1903 (FSI, 35), doc. 87, pp. 232-34.


Nel nome del Signore Dio eterno. Berengario per grazia di Dio re. Sia noto a tutti i fedeli della santa chiesa e nostri presenti e futuri che, su richiesta del gloriosissimo marchese Adalberto, nostro genero amatissimo e dell'illustre conte Grimaldo, fedeli nostri, doniamo e concediamo, con il presente decreto alla chiesa della santa Madre di Dio e di S. Eusebio di Vercelli, per uso e sostentamento dei canonici che ivi servono Dio, il luogo detto un tempo Corte Regia, così come è situato fra la postierla del Salvatore e la torre piccola a lato della postierla dove c'è il carcere fino al mercato pubblico nella direzione della strada presso i macelli davanti alla porta di S. Nazario e fino alla torre vecchia detta del Salvatore e qui da questa torre fino alla torre detta di S. Agata da una parte lungo il muro antico e nel modo in cui il muro nuovo circonda la stessa area attorno alla torretta di Arialdo e procede fino al ponte in pietra sopra il fiume detto Vercellina e fino alla postierla del Salvatore già indicata dove sorge il carcere, il tutto con case e rustici, dipendenti, diritti di mercato, di piazza e ogni altro diritto connesso con l'amministrazione pubblica.

Aggiungiamo anche due mulini che sono sul Rivofreddo con entrambe le sponde del torrente fino al fiume Sarva. Concediamo poi oltre a questo ai canonici il pubblico mercato [cioè la fiera] che ogni primo giorno di agosto si tiene in occasione della festa di S. Eusebio, sette giorni prima della festa e sette giorni dopo continuativamente, e il mercato settimanale che si tiene ogni sabato, per tutta la giornata.

Inoltre concediamo la metà della parte dominicale della stessa corte ricordata sopra, tanto delle case quanto degli edifici rustici, delle vigne, dei prati, delle terre, delle selve, delle peschiere e di ogni cosa che pertiene legalmente a detta corte. Doniamo anche una piccola corte in nostro possesso a […], con cinque mansi e servi, serve e dipendenti che legalmente dipendono da questa piccola corte con tutti i diritti più sopra elencati. Tutto quanto era di diritto del nostro palazzo sia ora in uso dei canonici della chiesa di S. Maria e di S. Eusebio.

Dato il 26 gennaio dell'anno dell'incarnazione del Signore 913, venticinquesimo di regno del piissimo Berengario, prima indizione. Fatto a Monza felicemente nel nome di Cristo. Amen.

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2005