Logo di Reti Medievali 

Didattica

spaceleftMappaCalendarioDidatticaE-BookMemoriaOpen ArchiveRepertorioRivistaspaceright

Didattica > Fonti > La società urbana nell’Italia comunale > II, 17

Fonti

La società urbana nell’Italia comunale (secoli XI-XIV)

a cura di Renato Bordone

© 1984-2005 – Renato Bordone


Sezione II – Le funzioni

17. Il carroccio nel XII e nel XIII secolo a Milano

Il simbolo della potenza militare cittadina era in tutte le città dell'Italia settentrionale un carro trainato dai buoi, trasportante il grande vessillo comunale e difeso da truppe scelte di fanteria. Il «carroccio», che più volte ricorre nelle pagine di Ottone Morena, si afferma durante le lotte contro il Barbarossa ma rimane immutato per oltre un secolo, come risulta dal confronto fra la descrizione del cronista lodigiano e quella che ne la un secolo più tardi il milanese Bonvesin da la Riva.

Fonti: a/ OTTONIS MORENAE Historia Frederici cit., pp. 119-20; b/ BONVESIN DA LA RIVA, De magnafibus civitatis Mediolani, Milano, Bompiani, 1974 (trad. it. a fronte di G. Pontiggia), pp. 156-59.


a/

Lo stesso martedì che fu la vigilia di S. Lorenzo, i Milanesi cominciarono a combattere contro l'imperatore. Egli, dal canto suo, con i suoi Tedeschi e con altri assalì vigorosamente i Milanesi, spingendoli quasi fino al loro carroccio, dove era radunata una moltitudine di fanti, e molti ne uccise, specie di porta Romana e di porta Orientale, volgarmente detta porta Arienza, e uccise anche i buoi che trainavano il carroccio; distrusse poi il carroccio stesso e portò via la croce dorata che s'innalzava sull'antenna del carroccio e l'insegna comunale ivi posta, conducendo prigionieri al suo accampamento molti fanti e cavalieri.

b/

XXIIII. Quando si raduna l'esercito intero viene portato fuori un carro che offre agli occhi di tutti gli uomini uno spettacolo meraviglioso, il cosiddetto «carroccio», coperto da ogni parte di scarlatto e splendidamente adorno; esso è trainato da tre paia di buoi di straordinaria grandezza e forza, splendidamente rivestiti di panni candidi segnati con una croce rossa. Su di esso, al centro, si innalza una bellissima antenna, straordinariamente alta e diritta, del peso di quattro uomini e sulla cui punta v'è una aerea croce mirabilmente dorata. Da questa antenna pende sventolando un vessillo meravigliosamente grande e candido, con una croce rossa i cui bracci arrivano a toccare, con splendidissimo effetto, gli orli dei quattro lati del vessillo. Questa antenna viene da ogni parte tenuta diritta con funi da molti uomini.

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 01/03/2005