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Didattica > Fonti > La società urbana nell’Italia comunale > II, 20

Fonti

La società urbana nell’Italia comunale (secoli XI-XIV)

a cura di Renato Bordone

© 1984-2005 – Renato Bordone


Sezione II – Le funzioni

20. La funzione religiosa e culturale: l'attrazione del santo cittadino

L'accentramento che la città esercita nei confronti dei territorio in età comunale si manifesta con maggior evidenza che non nel periodo precedente anche sotto l'aspetto religioso. Il culto del santo patrono e l'importanza della cattedrale in cui è sepolto non soltanto aggregano sempre più la popolazione cittadina che si identifica con i suoi simboli, ma attraggono anche i fedeli del territorio circostante, come, pochissimo tempo prima della fioritura comunale, si può vedere con chiarezza nel caso di Modena. Qui infatti fra il 1099 e il 1116 viene edificato il duomo per offrire più acconcio culto al patrono e in occasione della traslazione delle reliquie di san Geminiano l'affluenza degli abitanti della diocesi appare immensa agli occhi del cronista anonimo che descrive l'avvenimento.

Fonte: G. BERTONI (a cura di), Relatio traslationis corporis sancti Geminiani, Città di Castello, 1907 (RIS2, VI, 1), p. 6.


L'anno dell'Incarnazione 1106, sotto l'episcopato di Dodone, per grazia di Dio venerabile vescovo della chiesa modenese, è stabilito il termine sicuro di questa traslazione [del corpo di san Geminiano nella nuova cattedrale], graditissima al cuore di tutti, al prossimo l° maggio. Si annuncia pertanto l'evento tutto intorno e per tutta la diocesi fervono i preparativi con gioia incomparabile. L'annuncio viene dato non solo alle città comprovinciali, ma anche a quelle circonvicine.

Si raduna dunque un grandissimo concilio di vescovi, di chierici, di abati e di monaci; si radunano i vassalli, si raduna il popolo di entrambi i sessi, in modo tale che ai nostri tempi non si era in precedenza mai visto né ricordato. Non c'è infatti più nessun posto libero, nessuna piazza, nessuna casa, nessun atrio, nessun portico, anche piccolo che sia possibile trovare vuoto, tanta è la gente convenuta.

Partecipa allo spettacolo anche la contessa Matilde con il suo seguito, tutti unanimi ad attendere con gioia la traslazione e l'esposizione di un tale santo.

Ma poiché, come abbiamo detto, era convenuta da ogni parte una folla strabocchevole, era difficile e quasi impossibile por mano a tanta impresa. Si cerca dunque un luogo spazioso in mezzo ai campi dove concentrare la folla, affinché, edificata dagli avvertimenti e dalla dottrina di tanti vescovi, ciascuno possa tornarsene a casa con gioia e letizia. Vi vanno dunque i vescovi, vi va la gente per accogliere con molta devozione la parola di Dio. Si dissemina la predicazione fra la folla, vengono rimessi i peccati a lode e a onore dei nostro grande padre Geminiano, si assolvono i crimini, così se ne tornano tutti con grandissimo tripudio. Poi, siccome veniva tardi e l'affluenza di tanta folla aveva circondato i celebranti, si decide di rimandare al giorno successivo la traslazione del nostro sopra detto patrono che viene poi effettuata in modo glorioso il 2 maggio.

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2005