Logo di Reti Medievali 

Didattica

spaceleftMappaCalendarioDidatticaE-BookMemoriaOpen ArchiveRepertorioRivistaspaceright

Didattica > Fonti > La società urbana nell’Italia comunale > II, 28

Fonti

La società urbana nell’Italia comunale (secoli XI-XIV)

a cura di Renato Bordone

© 1984-2005 – Renato Bordone


Sezione II – Le funzioni

28. La funzione commerciale: il mercato di Lodi

Città e mercato rappresentano un binomio inseparabile; tanto la funzione commerciale è connaturata con la città, intesa come centro di un sistema territoriale gravitante economicamente su essa. Una buona prova, in età comunale, è data dall’episodio raccontato dal cronista lodigiano Ottone Morena, relativo allo spostamento forzoso del mercato settimanale fuori della città: spostato in aperta campagna e separato dalle infrastrutture cittadine, il mercato, nonostante la tradizione che aveva alle spalle, fallisce. Ecco la supplica presentata dai cittadini al Barbarossa per ripristinare l’antica consuetudine.

Fonte: OTTONIS MORENAE Historia Frederici cit., pp. 4-5.


Signore re santissimo,
noi poveri cittadini di Lodi dobbiamo lamentarci davanti a Dio e davanti a voi e all'intera corte vostra dei Milanesi poiché questi un tempo cacciarono ingiustamente dalla città di Lodi noi tutti cittadini di Lodi che eravamo sudditi vostri, depredarono i nostri predecessori, tanto maschi che femmine, molti di loro uccisero, distrussero la nostra città e costrinsero i cittadini di Lodi a giurare di non abitare più in futuro né nella città né nei sobborghi.

In seguito, alcuni dei molti Lodigiani esuli che erano rimasti al di fuori degli antichi borghi cittadini, ma attorno a essi, presero a costruire sei borghi nuovi e in uno di tali borghi, detto borgo Piacentino e che era il più grande degli altri, ripresero a tenere il mercato settimanale il martedì, come facevano in passato. A esso confluivano i Milanesi stessi, i Pavesi, i Cremonesi, i Cremesi e anche i Bergamaschi che venivano settimanalmente a Lodi, dove trovavano ospitalità, sicché i Lodigiani, guadagnando in maniera notevole, riprendevano ad arricchirsi.

Quando, signore nostro carissimo, i Milanesi videro che i Lodigiani gagliardamente andavano moltiplicandosi in cose e persone, ne furono profondamente indispettiti e dietro consiglio di alcuni saggi di Milano che pensavano come danneggiare Lodi e come ridurla di ricchezze e di abitanti decisero di trasferire il detto mercato di borgo Piacentino da dove era prima solito tenersi a un'area aperta, dove non abitava nessuno e obbligarono i Lodigiani a tenere lì il loro mercato.

O quanto, in seguito a quello, io e gli altri uomini di Lodi, santissimo re, siamo stati condannati alla povertà! Perciò vi prego, chiarissimo re, e prego tutti i principi vostri che sono qui presenti affinché vi convincano a ordinare con vostra lettera e vostro nunzio ai Milanesi che restituiscano il predetto mercato ai Lodigiani e che permettano loro di tenerlo nel luogo in cui erano soliti farlo.

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 01/03/2005