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Didattica > Fonti > La società urbana nell’Italia comunale > II, 35

Fonti

La società urbana nell’Italia comunale (secoli XI-XIV)

a cura di Renato Bordone

© 1984-2005 – Renato Bordone


Sezione II – Le funzioni

35. La città, centro del commercio internazionale

Consolidamento dell'economia interna, tutela dei commercio internazionale fanno sì che nella città italiana si sviluppi la figura caratteristica dell'«uomo d'affari», originariamente cambiatore e presta-denari, ma al tempo stesso mercante e imprenditore. Lo spostamento di capitali tramite lettere di credito, lo sviluppo delle banche e della scienza finanziaria presuppongono una vita cittadina che ha raggiunto livelli di specializzazione ben distinti e lontani dal mondo rurale. Sono infatti i «cittadini» che viaggiano e commerciano, dando vita a imperi finanziari: «lombardi» come i Piacentini e gli Astigiani che in società con i Genovesi (doc. a) frequentano le fiere della Champagne, «toscani», come i Fiorentini e i Senesi che dirigono grandi compagnie con sede italiana ma con filiali in tutta Europa, come i Peruzzi (doc. b).

Fonti: a/ G. ROSSO (a cura di), Documenti commerciali sulle relazioni fra Asti e Genova (182-1310), Pinerolo, 1913 (Biblioteca della Società subalpina di storia patria, LXXII), doc. 477, p. 188; b/ A. SAPORI (a cura di), I libri di commercio dei Peruzzi, Milano, Treves, 1934, pp. 440-41.


a/

Nel nome del Signore, amen. Noi, Filippino Garretti e Obertino di Serra, cittadini astigiani e abitatori di Genova, dichiariamo a te Giacomino Ratto, cittadino di Genova, di aver ricevuto una certa quantità di pepe e zenzero per il prezzo delle quali merci ciascuno di noi ha con te convenuto e promesso di rendere in solido e di pagare 610 lire e 10 soldi di provini forti durante la prossima fiera di Lagny come giusto pagamento, o nel tempo e nel luogo in cui si è soliti tenere tale fiera.

Se però non pagassimo a te o a un tuo delegato le dette 610 lire e 10 soldi di provini in detta fiera, ciascuno di noi ha convenuto e promesso di saldare in solido nella città di Genova entro il prossimo primo marzo, di ciascun denaro di 12 provini 20 denari in moneta genovese fino all'estinzione totale di detta somma.

Fatto a Genova nel banco che è di fronte all'ufficio dei Malocelli nel mercato vecchio dei banchi di cambio, l'anno del Signore 1259, prima indizione, 19 settembre, prima dell'ora terza.

b/

A nome di Dio amen MCCCXXIIII

Io Giotto filiuolo che fue Arnoldo Amidei de' Peruzi feci conpagnia con Tomaso mio fratelo e filiuolo del detto Arnoldo, e con messere Guido e con messere Amideo di messere Filippo de' Peruzi, e chon Rinieri e con Filippo e con Silvestro e con Donato filiuoli che fuoro Pacino del detto Arnoldo de' Peruzi, e cho[n] messere Ridolfo filiuolo che fue Donato de' Peruzi, e con Tano e con Gherardo filiuoli che fuoro Michi Baroncieli, e con Chatelino filiuolo che fu Mangia de l'Infangati, e cho[n] Rugieri filiuolo che fue Lotieri Silimanni, e con Gherardo filiuolo che fue Gientile Bonacorsi, e con Filippo filiuolo Vilano Stoldi, e con Giovanni filiuolo che fue Riccho Raugi, e con Istefano filiuolo che fue Uguicione Bencivenni, ne la quale compagnia misi per mia parte Ibr. 5.500 in fior., die in kalen novembre anno 1324.

[…] E sono per tutti diciesette conpagni. E i detti conpagni sono in concordia che quando voranno fare ragione de la detta conpagnia che si facia e a quelo tenpo e a' sudetti conpagni, i quali saranno ne la città e nel contado di Firenze piacerà, o a le due parti di loro che di que' cota' conpagni si ritrovasero ne la città o nel contado di Firenze, e ciò che nne faranno valia e tengha sì come per tutta la conpagnia fosse fatto; e di dò che nostro Segniore Idio ci concederà di trovare guadagniato, netti di spese o danno che si ricievese o perdite o di ma' debiti o di salari di fattori e d'ogni altre spese che fatte fosero per la nostra conpagnia per quale che fose la cagione in qualunque parte fosse, quelo cotale guadagnio così netto si debia partire in tra' sopradetti conpagni e dame a catuno sua parte secondo la parte che ciascuno de' conpagni à ne la detta conpagnia; e se si trovase perduto, di che Dio guardi, ciascuno de' conpagni ne debia portare sua parte secondo la detta parte ch'à in questa compagnia.

I sopradetti compagni riconoscono d'essere partefici e d'essere tenuti di tutto quelo che la detta compagnia dè ricievere e dè dare altrui in Firenze e fuori di Firenze in qualunque parte sia.

I sopradetti compagni sono in concordia che a quale de' compagni di questa compagnia mancase danari per adenpiere quelo che dè dare per lo fornimento de la parte ch'à meso nel corpo di questa conpagnia che ne doni a la compagnia per buono e lecito guadagnio a ragione di sette per cientinaio l'anno benedetti da Dio. E ancora sono in concordia che quale de' conpagni di questa conpagnia tengono de' loro danari in questa conpagnia di fuori dal corpo de la conpagnia che la conpagnia ne doni a que' chotali a ragione di sette per cientinaio l'anno per buono e lecito guadagnio benedetti da Dio.

Ancora sono in concordia i detti conpagni che 'danari che 'detti conpagni ànno fuori dal corpo de la conpagnía che li debiano tenere in questa conpagnia iscritti i[n] su' libri nostri di Firenze e non altrove, e che la conpagnia ne doni a que' cotali c'avere li dovranno per buono e lecito guadagnio a ragione di sette per cientinaio l'anno benedetti da Dio. E se que' cotali ch'avere ne dovessero ne volesero trarre per conpere di posesioni o per maritare loro femene ch'eli 'l posano fare a la loro libera volontade.

La detta conpagnia si è fatta e ordinata e ferma a ognie buono e leale e veracie intendimento secondo buono uso di merchatanti e di canbiatori di Firenze, ed è scrita di mano di me Giotto Arnoldi de' Peruzi per volontade de' detti conpagni ch'alora ierano in Firenze, die 13 d'agosto anno 1325, ed è soscritta e fermata per li conpagni c'alora ierano in Firenze.

La detta conpagnia si è scritta a libro segreto quarto di mano di me Giotto Amoldi de' Peruzi, e qui l'ò iscritta per averlo a memoria per questo mio libro segreto, il quale libro segreto quarto si è de' sopradetti conpagni.

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2005