Didattica

Fonti

La società urbana nell’Italia comunale (secoli XI-XIV)

a cura di Renato Bordone

© 1984-2005 – Renato Bordone

Sezione II – Le funzioni

7. La scuola della cattedrale di Milano

Centralità cittadina significa, fin dall'alto Medioevo, anche centralità culturale, rappresentata dalla possibilità di accedere a scuole di insegnamento superiore annesse alla cattedrale. A Milano, nell'XI secolo, dalla testimonianza di Landolfo Seniore appare esistere una scuola dei filosofi formata da un corpo docente di magistri di grande dottrina che richiamano scolari non soltanto dalla città ma anche da luoghi più lontani: come già per l'aspetto propriamente religioso e per quello militare, è ancora l'arcivescovo a rappresentare quasi il coordinatore di un'attività tipicamente cittadina come quella culturale.

Fonte: La Cronaca milanese di Landolfo Seniore cit., p. 99.

Le scuole poi, dove convenivano i maestri di canto ad istruire i fanciulli, nell'atrio avanti, alle porte della chiesa, erano due che, pagate dall'arcivescovo, fornivano di maestro gli scolari; secondo quanto dice il profeta Ezechiele: fuori della porta interna il posto dei cantori. Nell'atrio interno che era a fianco della porta che guarda a settentrione, le scuole dei filosofi che avevano perizia nelle varie scienze, dove si istruivano chierici, cittadini ed estranei nelle dottrine filosofiche; erano due nelle quali per istruire profondamente gli scolari, per un vecchio ordinamento di vescovi precedenti venivano largamente ogni anno ricompensati i maestri con stipendi dai tesorieri di quell'arcivescovo allora in carica. E lo stesso presule, dopo essersi sottratto dagli affari del secolo, dai quali era oppresso, passava per la scuola allo scopo di esortare maestri e scolari agli studi, per poi ritirarsi nei palazzi Ambrosiani.