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Didattica > Fonti > La società urbana nell’Italia comunale > III, 13

Fonti

La società urbana nell’Italia comunale (secoli XI-XIV)

a cura di Renato Bordone

© 1984-2005 – Renato Bordone


III – La morfologia

13. Il gusto urbanistico: gli interventi dei cittadini

Abbiamo visto nel documento precedente quale parte attiva abbia l'iniziativa dei cittadini nell'intervento comunale a Firenze: con evidenza ancora maggiore appare in questo ulteriore documento del 1339 la diffusione presso la popolazione di un «gusto estetico» di decoro urbano che va oltre le semplici esigenze materiali. I responsabili delle «opere» (cioè il comitato di manutenzione e conservazione) delle medesime chiese di S. Giovanni e S. Reparata richiedono in questo caso l'abbassamento della piazza – intervento rilevante per i connessi problemi di viabilità e di conduzione delle acque sotterranee – per ottenere una visuale più scenografica delle costruzioni esistenti. Già nel Trecento dunque vengono sentite e realizzate esigenze di decoro urbano che sembrano essere poi tipiche dell'età rinascimentale e barocca.

Fonte: PAMPALONI, Firenze al tempo di Dante cit., pp. 66-67.


Davanti a voi signori priori delle Arti e gonfaloniere di giustizia del popolo fiorentino si espone da parte degli operai dell'Opera della chiesa di S. Giovanni Battista e degli operai dell'Opera della chiesa di S. Reparata di Firenze che, poiché la via sita presso la piazza di dette chiese dalla parte verso S. Cristoforo, cioè dalle case dei figli del fu signor Biligiardo della Tosa fino alla casa dei Rocchi, appare superiore alla detta piazza per l'altezza stessa della detta via, la piazza stessa e le dette chiese di S. Giovanni e di S. Reparata sembrano così basse, specialmente nell'uscita dalla via del Corso, da essere diminuite molto nel loro decoro e quasi nascoste; se la detta via e la via del Corso degli Adimari fossero abbassate e fosse abbassata anche la piazza suddetta dal lato di dette vie, il decoro delle due chiese aumenterebbe molto e le stesse chiese apparirebbero molto più alte.

Per questo motivo si chiede da parte degli operai con molta riverenza che, per l'onore del comune di Firenze e per il decoro di dette chiese, vi piaccia, insieme e d'accordo con il consiglio dei dodici esperti, deliberare e stabilire per mezzo del consiglio del popolo e del comune di Firenze, che i priori e il gonfaloniere di giustizia, presenti e futuri, una o più volte eleggano, nominino e deputino ufficiali a nome del comune di Firenze, quali e quanti ne vorranno eleggere, nominare e deputare i priori delle Arti e il gonfaloniere di giustizia, al fine di ribassare e far ribassare le dette vie e la piazza e le altre vie circostanti, se a tali ufficiali sembrerà opportuno.

[Si chiede altresì] che i predetti priori delle Arti e il gonfaloniere di giustizia possano concedere l'autorizzazione a cambiare il corso delle acque delle vie attorno alla detta piazza e a fare e a far fare in occasione dei predetti lavori tutto quanto sembrerà necessario agli ufficiali a ciò deputati che i predetti eleggeranno per quel termine e quel tempo che a loro piacerà, affinché si realizzi l'abbassamento delle dette vie e della detta piazza. Tutti i lavori saranno eseguiti a spese delle opere delle chiese di S. Giovanni e di S. Reparata e nessun altro sia costretto a contribuire controvoglia e ogni spesa avvenga con il consenso e la deliberazione degli operai delle predette Opere che allora ci saranno, e non di altri.

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2005