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Didattica > Fonti > La società urbana nell’Italia comunale > IV, 29

Fonti

La società urbana nell’Italia comunale (secoli XI-XIV)

a cura di Renato Bordone

© 1984-2005 – Renato Bordone


Sezione IV – La struttura politico-sociale

29. La mescolanza sociale delle forze politiche

Se, come abbiamo visto nel documento precedente, un membro della società dei militi nella seconda metà del Duecento poteva far contemporaneamente parte di una società popolare, già nel 1222 a Piacenza le forze politiche in gioco apparivano mescolate socialmente, dal momento che nel trattato che prevede la distribuzione degli uffici fra le due parti si fa esplicito riferimento tanto ai popolari che si sono schierati con i militi quanto ai militi schierati con i popolari. Anche senza diventare «partiti» nel senso politico del termine, perché certe istanze loro proprie non vennero mai meno, i due schieramenti non furono mai chiusi verso l'esterno per la stessa dinamica sociale e politica che contraddistingueva, spesso con turbolenza, la vita dei comuni italiani.

Fonte: G. LEVI (a cura di), Registri dei cardinali Ugolino d'Ostia e Ottavio degli Ubaldini, Roma, 1890 (FSI, 8), p. 55, n. 1(1° marzo 1222).


[II podestà di Cremona Sozzo Colleoni stabilisce che] i militi di Piacenza e quegli elementi del popolo che seguono i militi abbiano e debbano avere la metà di tutti gli onori e gli uffici della città di Piacenza e due parti delle ambasciate e degli ambasciatori, il popolo di Piacenza e quegli elementi dei militi che seguono il popolo abbiano e debbano avere l'altra metà di tutti gli onori e gli uffici, eccetto le ambasciate e gli ambasciatori, di cui abbiano e debbano avere la terza parte soltanto.

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2005