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Agricoltura e società nel Medioevo

di Giovanni Cherubini

© 1972-2006 – Giovanni Cherubini


Bibliografia essenziale

Ottimo punto di partenza per una prima informazione è la nota opera di sintesi di G. DUBY, L'economia rurale nell'Europa medievale, Bari, Laterza, 1966 (ed. economica, 1970), corredata di un ampio apparato bibliografico. Nell'originaria edizione francese (2 voll., Paris, Aubier, 1962) è possibile trovare anche ricche e utilissime appendici documentarie. Proficua anche, per la moderna e insieme prudente applicazione di concetti economici attuali al mondo medievale, la lettura del volume di G. FOURQUIN, Histoire économique de l'Occident médiéval, Paris, Librairie A. Colin, 1969, nel quale il settore agricolo occupa naturalmente solo una parte. Da vedere anche R. FOSSIER, Histoire sociale de 'Occident médiéval, Paris, Librairie A. Colin, 1970. Delle altre opere generali relative alla storia economica europea ricorderemo solo quella di J. M. KULISCHER, Storia economica del Medioevo e dell'epoca moderna, vol. I, Firenze, Sansoni, 1955, non tanto per i criteri di impostazione e per le conclusioni, che appaiono anzi talvolta superati o comunque non sempre corrispondenti agli attuali indirizzi di ricerca (l'ed. originaria dell'opera risale al 1928-1929), quanto piuttosto per l'abbondanza dei dati che essa contiene, per le larghe indicazioni bibliografiche, per gli utili riassunti delle discussioni storiografiche intorno alle caratteristiche generali dell'economia medievale che gli studiosi tedeschi intrecciarono tra la fine del secolo scorso e gli inizi di questo. Sintesi pregevole di storia agraria, per i concetti, le elaborazioni statistiche, i grafici che esso offre, è il volume di B. H. SLICHER VAN BATH, Storia agraria dell'Europa occidentale (500-1850), trad. ital., Torino, Einaudi, 1972, nella quale il Medioevo occupa un buon numero di pagine. Ma l'opera fondamentale sulla vita rurale medievale è il volume della Cambridge Economic History of Europe, The agrarian Life of the Middle Ages, curato nella seconda edizione, Cambridge, 1966, da M. M. Postan, e redatto da vari specialisti. Da segnalare infine il volume di R. GRAND-R. DELATOUCHE, Storia agraria del Medioevo, trad. italiana, Milano, Il Saggiatore, 1968 (ed. francese, Paris, 1950), per la straordinaria ricchezza di notizie, soprattutto relative alla Francia. Piuttosto sacrificata invece da questa impostazione «descrittiva», risulta nel volume la parte relativa alle strutture e alla evoluzione temporale.

La storia agraria italiana dispone di pochissimi profili generali, un po' per la difficoltà a serrare in una sintesi le grandissime varietà regionali, un po' per mancanza delle indispensabili monografie su cui potersi fondare. Fra le storie economiche generali, quella di A DOREN, Storia economica dell'Italia nel Medioevo, Padova, Cedam, 1936 (rist. Bologna, Forni, 1965) rimane ancora, soprattutto per il basso Medioevo, la più documentata per ciò che riguarda le campagne. Piuttosto sacrificate queste risultano invece nei notissimi e per altri aspetti eccellenti manuali del Luzzatto, prevalentemente attenti, secondo una tendenza tradizionale nei nostri studi, al ruolo svolto dalle città e ai fenomeni «mercantili»: G. LUZZATTO, Storia economica di Italia. Il Medioevo, Firenze, Sansoni, 1963 (ed. economica, 1967); Breve storia economica d'Italia. Dalla caduta dell'Impero romano al principio del Cinquecento, Torino, Einaudi, 1958 e sgg. All'Italia ha comunque dedicato un saggio P. J. JONES nel volume della Cambridge Economic History sopra ricordato e i cui tratti essenziali, in forma più succinta, ma con in più delle note a pie' di pagina, sono riprodotti nell'articolo Per la storia agraria italiana: lineamenti e problemi, «Rivista Storica Italiana», LXXVI (1964), pp. 287-348. Del medesimo autore possono leggersi un breve, ma utile profilo dedicato a The Agrarian Development of Medieval Italy, nel volume della Deuxième Conférence internationale d'histoire économique (Aix-en-Provence, 1962), Paris-La Haye, Mouton, 1965, pp. 69-86, e il saggio L'Italia agraria nell'alto Medioevo. Problemi di cronologia e di continuità, nel volume Agricoltura e mondo rurale in Occidente nell'alto Medioevo (XIII Settimana di Studio del Centro Italiano di Studi sull'alto Medioevo, 22-28 aprile 1965), Spoleto, Presso la Sede del Centro, 1966, pp. 57-92. A una regione particolare, ma di primo piano negli ultimi secoli del Medioevo, il Jones ha invece dedicato il saggio From manor to Mezzadria: A Tuscan Case-Study in the Medieval Origins of Modern Agrarian Society, nel volume collettivo, edito a cura di N. Rubinstein, Florentine Studies. Politics and Society in Renaissance Florence, London, Faber and Faber, 1961, pp. 193-241. Da vedere anche il breve profilo generale di C. M. CIPOLLA, premesso all'antologia da lui curata Storia dell'economia italiana, vol. I, Torino, Einaudi, 1959, e l'esame critico che dell'introduzione e del volume ha fatto C. VIOLANTE, Storia ed economia dell'Italia medioevale, «Rivista Storica Italiana», LXXIII (1961), pp. 513-535.

Sull'alto Medioevo consigliabili anche il breve saggio di V. FUMAGALLI, Note per una storia agraria altomedievale, «Studi Medievali», 3° Serie, IX (1968), pp. 359-378, e quello di G. TABACCO, Problemi di insediamento e di popolamento nell'alto Medioevo, «Rivista Storica Italiana», LXXIX (1967), pp. 67-110, oltre, naturalmente, al fondamentale volume, già citato, del Centro Italiano di Studi di Spoleto.

Più in particolare al paesaggio agrario italiano dall'antichità a oggi ha dedicato un volume di sintesi E. SERENI, Storia del paesaggio agrario italiano, Bari, Laterza, 1961.

Il noto volume di M. BLOCH, Les caractères originaux de l'histoire rurale française, 1931 (riedito a Parigi, Librairie A. Colin nel 1952, e poi seguito, nel 1956, da un II tomo redatto da R. Dauvergne in base ai lavori dell'autore dal 1931 al 1944, anno in cui il grande storico francese fu fucilato dai tedeschi) è ormai un «classico» come altre opere del Bloch. La lettura di questa mirabile opera di sintesi è ancora stimolante e proficua, nonostante che in Francia la storia agraria sia andata, proprio sulla scia aperta dal Bloch, molto più avanti e che alcune delle sue conclusione siano state rivedute. Del medesimo autore un bell'esempio di «storia comparata» – terreno particolarmente caro al Bloch, che gli dedicò anche pagine di metodo – è il volumetto postumo Seigneurie française et manoir anglais, Paris, Librairie A. Colin, 1960, frutto di lezioni universitarie.

Consigliabile anche la lettura di volumi del tipo di quelli di G. G. COULTON, Medieval Village, Manor, and Monastery, pubblicato col titolo The Medieval Village, Cambridge University Press, 1925, poi ristampato dal 1960 in ed. economica nella «Harper Torchbooks», Harper & Row, New York-Evanston-London, e di H. S. BENNETT, Life on the English Manor, Cambridge University Press, 1937, e continuamente ristampato fino a questi ultimi anni in edizione particolarmente accessibile. In entrambi i volumi la serietà scientifica non va mai disgiunta dalla piacevolezza e dalla chiarezza del dettato, secondo una non mai troppo lodata tradizione anglosassone. Su questa linea si pone anche il volumetto di E. POWER, Vita nel Medioevo, trad. italiana, Torino, Einaudi, 1966, nel quale il primo capitolo è una piacevole e seria ricostruzione della vita di una famiglia contadina del tempo di Carlomagno (gli altri cinque profili sono invece dedicati a figure di uomini d'affari o comunque a dei cittadini).

Due dei campi d'indagine attualmente più in voga, la demografia storica e la storia delle vicende climatiche, dispongono di due ottime opere di sintesi da cui partire per un approfondimento dei problemi quella di M. R. REINHARD-A. ARMENGAUD-J. DUPAQUIER, Histoire générale de la population mondiale, Paris, 1968 (trad. ital., Bari, 1971), e quella di E. LE ROY LADURIE, Histoire du climat depuis l'an mil, Paris, 1967.

Per ciò che riguarda la storia della tecnica sono state recentemente tradotte in italiano le brillanti ricerche di LYNN WHITE JR., Tecnica e società nel Medioevo, Milano, Il Saggiatore, 1967 (ed. inglese Oxford University Press, London, 1962), per buona parte incentrate sulla «rivoluzione agraria dell'alto Medioevo» (aratro pesante, cavallo come animale da lavoro, rotazione triennale, miglioramenti nella nutrizione…). In precedenza erano stati tradotti sui medesimi temi alcuni saggi del Bloch e riuniti, insieme ad altri quasi tutti di interesse agrario, nel volume Lavoro e tecnica nel Medioevo, Bari, Laterza, 1959 (dal 1969 in ed. economica). Una notevole raccolta di notizie è la grande opera di C. SINGERE-E. J. HOLMYARD-A. R. HALL-T. I. WILLIAMS, Storia della tecnologia, vol. II, Le civiltà mediterranee ed il Medioevo (circa 700 a.C.-1500 d.C.), trad. italiana, Torino, Boringhieri, 1962.

Quando si sia acquistata una sufficiente conoscenza generale dei problemi, un contatto più diretto con il passato agrario dell'Europa può venire dalla lettura di monografie dedicate a singole regioni o a singole proprietà. A solo titolo esemplificativo ci limitiamo qui a segnalare, per la loro importanza e la loro validità, l'opera di G. DUBY, La société aux XI et XII siècles dans la région mâconnaise, Paris, S.E.V.P.E.N., 1959, quella di R. BOUTRUCHE, La crise d'une société. Seigneurs et paysans du Bordelais pendant la guerre de Cent Ans, Les Belles Lettres, 1947 (rist. 1963), quella di G. FOURQUIN, Les campagnes de la région parisienne à la fin du Moyen Age, Paris, S.E.V.P.E.N., 1964. Poderosa la ricerca di P. TORELLI, Un comune cittadino ad economia agricola, I, Distribuzione della proprietà. Sviluppo agricolo. Contratti agrari, Mantova, 1930. Unica nel suo genere per la vastità e per la precisione della documentazione utilizzata in rapporto a tante altre fonti medievali (si tratta in primo luogo del catasto fiorentino del 1427), la ricerca di E. CONTI, La formazione della struttura agraria moderna nel contado fiorentino, voll. 2, Roma, Istituto Storico Italiano per il Medioevo, 1965, e I catasti agrari della Repubblica fiorentina e il catasto particellare toscano (secoli XIV-XIX), Ivi, 1966, punto di partenza per ulteriori studi dell'autore.

Come studi su argomenti più particolari possiamo segnalare, per una zona pastorale, il volume di T. SCLAFERT, Cultures en Haute-Provence. Déboisements et pâturages au Moyen Age, Paris, S.E.V.P.E.N., 1959; per il commercio internazionale di un importantissimo prodotto agricolo l'opera di J. CRAEYBECKX, Un gran commerce d'importation: les vins de France aux anciens Pays-Bas (XIII-XVI siècle), Paris, S.E. V.P.E.N., 1958. Proprio i vini francesi dispongono di un'ottima opera di sintesi, dovuta a R. DION, Histoire de la vigne et du vin en France des origines au XIX siècle, Paris, 1959. Abbastanza numerosi sono gli studi dedicati alle proprietà ecclesiastiche. Fra i migliori – numerosi soprattutto in Inghilterra – ci limitiamo a segnalare quelli di E. MILLER, The Abbey and Bishopric of Ely. The Social History of an Ecclesiastical Estate from the tenth century to the early fourteenth century, Cambridge, 1951 (ried. 1969), di J. A. RAFTIS, The Estates of Ramsey Abbey, Toronto, 1957, di R. A. SMITH, Canterbury Cathedral Priory. A Study in monastic Administration, Cambridge University Press, 1943 (ried. 1969), di F. R. H. DU BOULAY, The Lordship of Canterbury. An Essay on Medieval Society, London, 1966, di H. PLATENELLE, Le temporel de l'abbaye de Saint Amand des origines à 1340, Paris, Librairie d'Argences, 1962. Buon esempio per lo studio di un villaggio è il volume di P. D. A. HARVEY, A Medieval Oxfordshire Village. Cuxham. 1200 to 1400, Oxford University Press, 1965; di una proprietà laica il volume di J. M. BEAN, The Estates of the Percy Family 1416-1537, Oxford University Press, 1958; di una intera regione il volume di R. H. HILTON, A Medieval Society. The West Midlands at the end of the Thirteenth Century, London, Weidenfeld and Nicolson, 1966.

Per chi desiderasse inquadrare la società rurale e l'agricoltura nella totalità della civiltà medievale, ottimi strumenti sono E. PERROY, Il Medioevo. Espansione dell'Oriente e nascita della civiltà occidentale, Firenze, Casini, 1958 (rist. Firenze, Sansoni, 1968); R. S. LOPEZ, La nascita dell'Europa, Secoli V-XIV, trad. italiana, 1966, particolarmente attento ai fenomeni «cittadini» e «borghesi» dei secoli XI-XIII; J. LE GOFF, La civiltà dell'Occidente medievale, trad. italiana, Firenze, Sansoni, 1969, quadro suggestivo di una civiltà ancora rurale, sottoalimentata, arretrata. Buoni anche i volumetti n. 10, 11, 12 della Storia Universale Feltrinelli (Milano, 1967-70): il primo, sull'Alto Medioevo, è di J. DHONDT; di J. LE GOFF, Il Basso Medioevo; di R. ROMANO-A. TENENTI, il terzo, dedicato Alle origini del mondo moderno (1350­1550).

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UpUltimo aggiornamento: 26/06/06