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Didattica > Strumenti > Bisanzio. Società e stato > Documenti, 8

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Bisanzio. Società e stato

di Jadran Ferluga

© 1974 – Jadran Ferluga


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8. Legge sull'abolizione delle vecchie magistrature cittadine
 

La legislazione dei due primi imperatori della dinastia macedone, Basilio I (867-886) e Leone VI il Saggio (886-912), fu un'opera grande e lungimirante. La vecchia codificazione doveva essere adattata a nuove situazioni, gli usi formatisi negli ultimi due secoli dovevano assumere veste legale, le leggi, svuotate di contenuto in seguito a cambiamenti, andavano abolite ecc.

La novella di Leone VI qui tradotta (vedi Fonti, ed. cit., pp. 182-184) è appunto un esempio del genere: una vecchia legge sull'amministrazione cittadina è abolita perché, e ciò deve essere messo in rilievo, ormai l'autorità dell'imperatore è talmente rafforzata che decide di tutto.

 

Novella XLVI

… Se diciamo ciò è perché fra le antiche leggi alcune, trattando di decurioni e di curie, imponevano da una parte ai decurioni delle procedure pesanti e difficili da sopportare, dall'altra accordavano alle curie il privilegio di promuovere alcuni magistrati e di amministrare le città in maniera indipendente. Ora, invece, poiché gli affari delle città vengono condotti secondo altro statuto e tutto ciò dipende unicamente dalla sollecitudine e dal governo imperiali, queste leggi saranno per nostro decreto espulse dal terreno legale perché inutilmente ivi vagano.

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UpUltimo aggiornamento: 26/07/08