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Didattica > Strumenti > Bisanzio. Società e stato > Documenti, 17

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Bisanzio. Società e stato

di Jadran Ferluga

© 1974 – Jadran Ferluga


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17. Come l'imperatore Basilio I riempì le casse dello stato

Michele Psello, eminente politico e filosofo, uomo di stato e storico dell'XI secolo, descrive nella sua Cronografia (vedi Bibliografia, traduzione di E. RENAULD, p. 19) la storia degli imperatori da Basilio II (976-1025) a Michele VII Ducas (1071-1078). La sua opera ha grande valore storico, anche se l'obiettività non fu il suo forte, soprattutto dagli anni '40 dell'XI secolo allorché prese parte attiva alla politica. Egli era però bene informato anche sull'epoca precedente; prendiamo un passo caratteristico sia per la storia economica che per quella sociale del regno di Basilio II.

 

Da allora, avendo sottratto l'impero alla sorte superba e invidiosa, non solo si rese piana la via del potere, ma chiuse anche le uscite delle somme di danaro versate e costituì un tesoro imperiale di molti talenti sia non dando via nulla, sia continuando a incrementarlo. Riempì la cassa imperiale di una somma che andava fino a 200.000 talenti. E per il rimanente degli introiti, chi troverebbe facilmente delle parole per enumerarli? Tutti i tesori ammassati presso gli Iberi e gli Arabi e tutti quelli presso i Celti e quelli che aveva la terra degli Sciti, e per dirlo in breve, il mondo barbaro intorno all'impero, tutto ciò avendo raccolto in un medesimo luogo lo depose nelle casse imperiali. E anche di coloro che erano insorti contro di lui e che in seguito erano stati sottomessi, tutta la [loro] fortuna in danaro trasferì e conservò nella cassa imperiale.

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UpUltimo aggiornamento: 26/07/08