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Didattica > Strumenti > Bisanzio. Società e stato > Documenti, 22

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Bisanzio. Società e stato

di Jadran Ferluga

© 1974 – Jadran Ferluga


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22. Odio fra Bizantini e Latini

Profondissimo era l'odio dei Bizantini della capitale per i Latini ed esso trovò sfogo sotto Andronico I (1183-1185) in forme molto acute anche in seguito all'istigazione dell'imperatore stesso. Eustazio di Tessalonica (vedi Bibliografia, traduzione di V. ROTOLO, p. 35) descrive alcune di queste scene. Il lento separarsi dei due mondi terminò con l'occupazione latina dell'impero bizantino e quanto qui descritto contribuì certamente ad approfondire l'odio e i malintesi fra Bizantini e Latini.

 

Raccontare i guai che allora videro i Latini, il fuoco che divorò i loro beni, senza tener conto dei saccheggi che subirono, gli incendi in mare dovuti alla pioggia di fuoco da parte dei Romei contro quelli che tentavano di fuggire con le navi, e gli accidenti occorsi sulle spiagge e per le strade, sarebbe impresa difficile. Né solo i Latini armati erano presi di mira dagli uomini di Andronico, ma anche gente che, per non essere in grado di difendersi, suscitava pietà. Infatti anche donne e infanti venivano abbattuti dalle loro spade. Ma lo spettacolo più orribile si aveva quando il ferro nemico, aprendo il grembo di donne incinte, ne estraeva il feto, che, dopo aver visto prima del tempo la luce del sole, veniva accolto dalle tenebre dell'Ade, morendo prima ancora di essere perfettamente vivo. E ciò invero era bestiale e non paragonabile ad altre forme di pazzia.

Cadde anche un sacerdote latino, non so se venuto in ambasciata dall'antica Roma o dalla Sicilia, comunque Romano o Siciliano. E cadde per di più con tutti i paramenti sacri che egli aveva indossato a schermo delle armi, con la speranza che i malvagi lo rispettassero.

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UpUltimo aggiornamento: 26/07/08