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Didattica > Fonti > La mercatura medievale > Letture, 11

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La mercatura medievale

di Armando Sapori

© 1972-2006 – Armando Sapori


LETTURE

11. La beneficenza dei mercanti del Trecento
a) Il conto di «Messer Domineddio» nei libri di commercio dei Bardi [1]

MCCCXXXV

Dovemo dare per Dio l. 36920, s. 13, d. 1 a fior. in kalen luglio trecientotrentaquattro per saldamento di ragione; levamo ove gli dovavamo dare di qua a le settantaquattro charte.

E dovemo dare per Dio l. 1512, s. 11, d. 8 a fior. questo dì; levamo ove la parte di messer Domedio gli dovea avere al quaderno nuovo de la ragione nel cinquecento carta.

Aven dato per Dio l. 2198, s. 19, d. 6 a fior. dì diciesette di diciembre anno trecintotrentaqùattro; levamo ove erano pagati al quaderno rancio de le tratte segnato 12 a le quatrocientoquarantatre charte.

E aven dato per Dio l. 2702, s. 19, d. 11 a fior. dì dodici di genaio trecientotrentacinque; levamo ove eran pagati al detto quaderno a le secientocinquantacinque.

Aven dato per Dio l. 2861, s. 3, d. 11 a fior. dì ventuno di dicembre trecientotrentasei; levamo a una ragione che dicie pagamo per Dio al quaderno nero de le tratte segnato quatordici a le cientododici charte.

E aven dato per Dio l. 961, s. 5, d. 4 a fior. dì quatro di novembre trecientotrentotto; levamo ove dicie pagamo per Dio al detto quaderno nel cinquecientoventisei carta.

E aven dato per Dio l. 3388, s. 13, d. 5 a fior. dì ventidue di novembre '337; levamo ove dicie pagamo al detto quaderno nel trecientosesantuna charta.

E aven dato per Dio l. 699, s. 18, d. 11. a fior. dì undici di diciembre trecientotrentasei; levamo ove dicie paghamo al detto quaderno nel seicentosettantanove carta.

E aven dato per Dio l. 1016, s. 5, d. 6 a fior. dì quindici di diciembre trecientotrentasette; levamo ove dicie pagammo al detto quaderno nel secientottanta carte.

E aven dato per Dio l. 212, s. 17, d. 11 a fior. dì ventidue d'aprile trecientotrentanove; levamo ove dicie pagamo al detto quaderno nel secientocinquantaquattro carta.

E aven dato per Dio l. 24391, s. 4 a fior. dì quindici d'aprile trecientotrentatre (sic); ponemo che dobiamo dare per Dio a l'altro libreto del C nel quattordici carta.

b) I Sindaci al fallimento assegnano beni dei falliti ai Capitani della Compagnia di Orsanmichele [2]

MCCCXXXVII

Qui apresso scriveremo possessioni asengniate a la compangnia d'Orto Samichele «per li denari de' poveri», che si deono dare per Dio.

(Di messer Ridolfo) 1. podere con terra e vingnie, posto nel popolo di San Lorenzo overo Sangiorgio a Gringniano, luogo detto «a la chasa» con cinque peli di terra. Stimato fior. 750 d'oro.

1. podere posto nel popolo di Santamaria a Cintoia, luogo detto «a Cielle di sopra» con 9 peli di terra. Stimato fior. 200 d'oro.

1. podere con terra, posto nel popolo di San Cristofano a Strada, luogo detto «Sabatino». Stimato fior. 160 d'oro.

1. podere con chase, posto nel popolo di Sant'Ellero a Pitilgliuolo, luogo detto «alla corte», con tre peli di terra. Stimato fior. 350 d'oro.

(Di Taldo Valori) 1. podere con chasa e un pezo di terra posto a Maiano, luogo detto «Marmangniole». Stimato fior. 430 d'oro. (Di Gianni de' Bardi) 1. podere con chasa e terra, luogo detto «al pogio». Stimato fior. 400 d'oro.
Somma fior. 2290 d'oro.

A' chapitani della compangnia d'Orto Samichele asengniamo le sopradette possessioni per 1. tremilia trecientoventi, s. diece a fior. levamo di ragione ove deono avere a una ragione che dicie «dovemo dare per Dio» a libro nero de' sindachi nel 9. Fior. 2290 d'oro.

[1] A. SAPORI, Studi di storia economica medievale (secoli XIII-XIV- XV), terza ed. accresciuta, Firenze, Sansoni, 1955, vol. II, pp.852- 853; 856-857. Vedi nel testo «4. La figura del mercante: 1. Il mercante italiano dell'età eroica».

[2] La Compagnia di Orsanmichele era una confraternita per la beneficenza ai poveri.

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UpUltimo aggiornamento: 19/11/06