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Le
città europee nell'alto medioevo tra storia e archeologia (secoli V-X)
a cura di Piero Majocchi
[versione 1.0 - luglio 2010]
© 2010 -
Piero Majocchi per "Reti Medievali"
ISSN 1593-2214
Nota
introduttiva: il tema storiografico dell'urbanesimo altomedievale in Europa
Il tema dell’urbanesimo nell’alto medioevo ha goduto
di grande rilevanza nel dibattito storiografico in Europa nel XX secolo, poiché
il problema della crisi o della continuità delle città nell’Europa
altomedievale risultava – allora come oggi – centrale nella discussione
sulle modalità della disgregazione dell’impero romano occidentale e
sui caratteri della società e dell’insediamento nell’alto medioevo.
Il problema della continuità o frattura dell’urbanesimo nell’alto
medioevo fu posto per la prima volta nel 1927 da Henri Pirenne, che pose l’accento
sulla dimensione economica delle città medievali e sulla mancanza di un vero
“urbanesimo” altomedievale, e fu ripreso negli anni Sessanta da Lewis
Mumford, che allargava il campo di indagine alla dimensione culturale e geografica
dell’urbanesimo. Successivamente Edith Ennen mise invece in risalto le forme
di “eredità”, materiale e spirituale, dell’urbanesimo classico
romano nel medioevo, e in Italia Giovanni Tabacco insistette, pur in un quadro di
frattura causato dall’invasione longobarda, sulla continuità culturale
e amministrativa assicurata dai vescovi nei centri urbani altomedievali, che furono
studiati negli stessi anni da Gina Fasoli e in ambito ecclesiastico da Cinzio Violante
e Cosimo Fonseca
La principale caratteristica degli studi citati è però la mancanza
di analisi sui dati archeologici, allora non disponibili: a partire dagli anni Ottanta
del XX secolo il dibattito storiografico sulla caduta dell’impero romano d’occidente
è stato riaperto dai nuovi dati forniti dall’archeologia, da nuovi
modelli interpretativi delle fonti e soprattutto di nuovi approcci a costruzioni
sociali come l’identità etnica. Nel corso del decennio successivo gli
incontri del programma di ricerca “The Transformation of the Roman World”
hanno messo in crisi il quadro tradizionale basato sulle “invasioni barbariche”,
che avrebbero provocato la crisi dell’impero romano, delineando invece un
quadro generale di indebolimento e crollo delle strutture statali romane in Occidente
tra IV e VI secolo, e operando di fatto un radicale ridimensionamento del reale
impatto militare, sociale e culturale degli eserciti “barbarici” stanziatisi
in Europa occidentale.
Grazie ai sempre maggiori apporti dell’archeologia, che nella seconda metà
del XX secolo ha conosciuto un vasto sviluppo qualitativo e quantitativo in tutti
i paesi europei, anche la ricerca sul tema dell’urbanesimo ha attraversato
una nuova fase di ampia discussione e confronto tra le varie aree europee: due volumi
della collana “The Transformation of the Roman World”, usciti nel 1999
e nel 2000, sono infatti interamente dedicati al tema delle città. Il confronto
dei dati relativi alle varie aree dell’impero romano d’Occidente hanno
mostrato diversi trend di crisi e trasformazione delle città in
tempi diversi da area ad area e con esiti differenti, come indicherebbe la scomparsa
delle città in Britannia nel V secolo, la loro profonda crisi in Gallia settentrionale
a partire dal VI e la sostanziale tenuta delle città italiane e della Gallia
meridionale per tutto l’alto medioevo.
Il recente
dibattito sull’urbanesimo altomedievale in Italia
L’area della
penisola italiana, per la sua centralità nelle strutture dell’impero
romano tardo antico, è stata oggetto a partire dagli anni Settanta del XX
secolo di numerose campagne di scavo intraprese inizialmente soprattutto da archeologi
inglesi, che analizzarono l’evoluzione urbanistica di importanti città
italiane, come Bryan Ward-Perkins a Luni, Hugo Blake a Pavia e Peter Hudson a Verona.
L’enorme contrasto rilevato nei depositi stratigrafici tra la città
romana e quella altomedievale e il sempre maggior apporto di dati archeologici forniti
dalle successive iniziative di archeologi italiani, come Gian Pietro Brogiolo a
Brescia, portarono alla riapertura, negli anni Ottanta, del dibattito relativa alla
continuità o frattura dell’urbanesimo in Italia tra V e X secolo. Archeologi
e storici si divisero tra i cosiddetti “catastrofisti” (A. Carandini,
R. Hodges e D. Whitehouse, G.P. Brogiolo), che vedevano tra V e VIII secolo una
scomparsa della dimensione urbana in Italia, e i “continuisti” (B. Ward-Perkins,
C. Wickham, C. La Rocca), che invece interpretavano le trasformazioni qualitative
e quantitative delle città italiane in tale fase in un contesto di continuità
urbana tra l’età classica e quella comunale. Il dibattito si concluse
alla fine degli anni Novanta con il sostanziale accordo degli studiosi su alcuni
punti comuni, come la continuità abitativa della maggior parte dei centri
urbani in Italia nel periodo considerato, durante il quale essi mantenennero un
livello qualitativamente e quantitativamente alto di strutture e identità
urbana; le caratteristiche tipologiche della città classica romana scomparvero
invece tra III e VII secolo per la trasformazione qualitativa e topografica delle
città in tale fase. In Italia nell’alto medioevo la struttura amministrativa
politica ed ecclesiastica rimase però imperniata sui centri urbani, che continuarono
a essere dotati di mura, palazzi pubblici e chiese, e che mantennero un alto livello
di produzione economica ed edilizia per tutto l’alto medioevo.
Gli emporia
in Europa e l’economia altomedievale
Anche il dibattito
sulle trasformazioni dell’economia dell’Europa occidentale tra tardo
antico e alto medioevo è stato riaperto a partire dagli anni Ottanta del
XX secolo dai nuovi dati messi a disposizione dall’archeologia, in particolare
sullo studio e l’analisi dei siti degli emporia altomedievali, ovvero
di centri urbani o semi-urbani dotati di porti e accessi alle vie d’acqua
e caratterizzati da aree destinate a scambi e commerci. I dati raccolti ed elaborati,
in particolar modo in lavori di sintesi di Michael McCormick, Richard Hodges, Chris
Wickham e Andrea Augenti, hanno mostrato come gli scambi internazionali decrescano
nel Mediterraneo sino a cessare quasi del tutto nell’VIII secolo, mentre proprio
in quel periodo aumenti considerevolmente il commercio sul mare del Nord: tali risultati
hanno portato ad abbandonare definitivamente la precedente impostazione storiografica,
risalente a intuizioni di Henri Pirenne, di un contrazione radicale degli scambi
commerciali e della produzione artigianale nell’alto medioevo dovuta all’espansione
araba. In ambito italiano inoltre le ricerche condotte da Sauro Gelichi sull’emporio
di Comacchio hanno permesso di modificare il quadro complessivo dei commerci via
fiume lungo la pianura Padana e di quelli via mare nell’Adriatico, mostrando
come gli scambi con la parte orientale del Mediterraneo e la produzione economica
in Italia settentrionale non scompaiano nei primi secoli dell’alto medioevo,
ma come anzi mostrino una discreta vitalità sino alla ripresa degli scambi
commerciali mediterranei su vasta scala a partire dal IX secolo per opera principalmente
di Venezia.
Risorse
1. Archivi
Poiché le serie
documentarie in Italia prendono avvio dall’VIII secolo in alcune aree e, più
in generale, dal X-XI secolo, le fonti documentarie conservate negli archivi, naturalmente,
non sono state utilizzate nel dibattito sull’urbanesimo in Italia tra V e
VIII secolo. Per quanto riguarda invece i secoli finali dell’alto medioevo
possono essere utilizzati proficuamente i fondi archivistici degli enti ecclesiastici
urbani conservati presso l’Archivio di Stato di Milano (area lombarda), e
i fondi degli episcopi conservati presso gli Archivi Capitolare e Vescovile di Piacenza
(Piacenza), e gli Archivi Capitolare e Vescovile di Lucca (Lucca).
Sugli archivi della Lombardia un’utile guida in http://www.lombardiastorica.it/.
2. Biblioteche
Dato il suo
carattere ibrido tra storia e archeologia, non esistono biblioteche specificamente
dedicate al tema dell’urbanesimo altomedievale. Le biblioteche più
aggiornate sul recente dibattito sull’urbanesimo nell’alto medioevo
consistono però nelle biblioteche dei Dipartimenti di Storia delle Università
di Padova, Torino, Bologna e Milano Statale; per quanto riguarda invece la recente
produzione di ambito archeologico, si segnalano le biblioteche dei Dipartimenti
di Archeologia delle Università di Siena, Padova e Venezia “Ca Foscari”.
3. Centri
di ricerca
Tra i centri
di ricerca dedicati all’alto medioevo in Italia segnaliamo il Centro Interuniversitario
per la Storia e l’Archeologia dell’Alto Medioevo a Poggibonsi (Siena),
costituito dai Dipartimenti di Storia e di Archeologia delle Università di
Siena, Padova e Venezia “Ca Foscari” (http://venus.unive.it/info.saame/).
Il Centro Italiano di Studi sull’alto medioevo di Spoleto si è fatto
promotore di alcune iniziative di rilievo, tra cui si segnalano i seguenti convegni
dedicati all’urbanesimo o che contengono articoli su tale tema: La città
nell’alto medioevo, 1958 (Settimane, 6); Topografia urbana e vita
cittadina nell’alto medioevo in Occidente, 1973 (Settimane, 21); Il
secolo di ferro: mito e realtà del secolo X, 1991 (Settimane,
38); Città e campagna nei secoli altomedievali, 2008 (Settimane,
56); Pavia capitale di regno, 1967 (Congressi, 4); Lucca e la Tuscia
nell’alto medioevo, 1971 (Congressi, 5); Longobardi e Lombardia.
Aspetti di civiltà longobarda, 1978 (Congressi, 6); Milano e i Milanesi
prima del Mille, 1983 (Congressi, 10); Ravenna da capitale imperiale a
capitale esarcale, 2004 (Congressi, 17).
4. Riviste
Dato che
non esiste in Italia una rivista dedicata specificamente alla storia dell’alto
medioevo, si segnalano alcune riviste internazionali che hanno seguito il dibattito
sull’urbanesimo europeo come «Early Medieval Europe», «Frühmittelalterliche
Geschichte», e le riviste degli Istituti Storici stranieri a Roma, come «Mélanges
de l’École Française de Rome», «Papers of the British
School at Rome» e «Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven
und Bibliotheken».
In ambito archeologico segnaliamo invece «Archeologia Medievale», che
segue l’evolversi del dibattito dagli anni Settanta del XX secolo.
5. Bibliografie
Bibliografie
aggiornate sulle città nell’alto medioevo europeo e italiano sono reperibili
nel volume di Brogiolo e Gelichi interamente dedicato all’argomento e nella
parte dedicata alle città nel recente volume di Wickham:
- G.P. Brogiolo e S. Gelichi, La città nell’alto medioevo italiano.
Archeologia e storia, Bari 1998.
- C. Wickham, Framing the Early Middle Ages. Europe and the Mediterranean, 400-800,
Oxford 2005, pp. 591-692 (trad. it. Le società dell’alto medioevo:
Europa e Mediterraneo secoli V-VIII, Roma 2009).
I due volumi della collana “The Transformation of the Roman World” dedicati
all’urbanesimo sono:
- The Idea and Ideal of the Town between Late Antiquity and the early Middle
Ages, a cura di G.P. Brogiolo, B. Ward-Perkins, Leiden-Boston-Köln 1999
(The Transformation of the Roman World, 4).
- Towns and their Territories between Late Antiquity and the Early Middle Ages,
a cura di G.P. Brogiolo, N. Gauthier, N. Christie, Leiden-Boston-Köln 2000
(The Transformation of the Roman World, 9).
Si segnalano inoltre alcuni importanti convegni e articoli:
- S. Gelichi, The cities, in Italy in the Early Middle Ages, 476 -1000,
a cura di C. La Rocca, Oxford 2002 (Short Oxford History of Italy), pp. 168-188.
- W.G. Liebeschuetz, Administration and politics in the cities of the fifth
to the mid seventh century, in The Cambridge Ancient History, XIV,
Late Antiquity: Empire and Successors, A.D. 425-600, a cura di A. Cameron,
B. Ward-Perkins, M. Whitby, Cambridge 2000, pp. 207-236.
- La Storia dell’Alto Medioevo italiano (VI-X secolo) alla luce dell’archeologia,
Convegno Internazionale (Siena, 2-6 dicembre 1992), a cura di R. Francovich, G.
Noyé, Firenze 1994, (in particolare pp. 545-740).
- Le città italiane tra la tarda antichità e l’alto medioevo,
Atti del Convegno (Ravenna, 26-28 febbraio 2004), a cura di A. Augenti, Firenze
2006.
- Towns in Transition. Urban evolution in Late Antiquity and the Early Middle
Ages, a cura di N. Christie, T.S. Loseby, Aldershot 1996.
- B. Ward-Perkins, The cities, in The Cambridge Ancient History,
XIII, The Late Empire, A.D. 337-425, a cura di A. Cameron, P. Garnsney,
Cambridge 1998, pp. 371-409.
Le linee
principali del dibattito italiano sono brillantemente esposte in:
- R. Bordone, La città italiana tra tardo-antico e alto medioevo: catastrofe
o continuità? Un dibattito, in «Società e storia»,
12 (1989), pp. 711-713.
- B. Ward-Perkins, Continuists, catastrophists, and the towns of post-Roman
Northern Italy, in «Papers of the British School at Rome», 65 (1997),
pp. 157-176.
6. Collezioni
di fonti
I dati archeologici
relativi a scavi urbani in Italia possono essere reperiti nei Bollettini e Notiziari
delle Sovrintendenze archeologiche locali; si segnalano inoltre i testi delle storie
locali che a partire dagli anni Ottanta contengono generalmente contributi di archeologi.
Per quanto riguarda invece le fonti scritte, può essere usato l’intero
complesso delle fonti narrative (storiografiche e letterarie), documentarie (documentazione
prodotta dagli enti ecclesiastici urbani), epigrafiche e numismatiche prodotte nei
secoli altomedievali.
7. Edizioni
di fonti
Le fonti
precedentemente citate sono in parte edite nelle seguenti collane:
- le fonti narrative storiografiche e letterarie sono in gran parte edite nei Monumenta
Germaniae Historica (http://bsbdmgh.bsb.lrz-muenchen.de/dmgh_new/).
- la documentazione pubblica nelle Fonti per la Storia d’Italia e Monumenta
Germaniae Historica.
- i documenti privati e pubblici prodotti dagli enti ecclesiastici urbani sono editi
nelle collezioni Fonti per la Storia d’Italia e Chartae Latinae Antiquiores
per l’età longobarda, e nel Codex Diplomaticus Langobardiae
del Porro Lambertenghi, il Museo Diplomatico dell’Archivio di Stato di
Milano del Natale, nei codici diplomatici di Verona, Parma, Cremona, Padova,
Bergamo e Nonatola, e nel Codice Diplomatico della Lombardia Medievale (consultabile
solo su web presso http://cdlm.unipv.it/), contenente
l’edizione critica della documentazione lombarda dall’VIII al XII secolo.
Parte delle fonti relative all’età longobarda sono inoltre disponibili
su web presso http://www.oeaw.ac.at/gema/lango.htm.
- le fonti epigrafiche altomedievali italiane sono in parte edite nella collana
“Corpus della Scultura Altomedievale” in corso di pubblicazione da parte
del Centro Italiano di Studi sull’alto medioevo di Spoleto.
8. Siti Web tematici
Non esistono siti scientifici interamente
dedicati all’urbanesimo nell’alto medioevo europeo. In ambito francese
può essere proficuamente consultato il sito bibliografico Persée (http://www.persee.fr/web/guest/home),
ricchissimo contenitore di materiale assai vario, mentre in area anglosassone si
segnala il sito, assai più specifico, English Medieval Towns (http://users.trytel.com/~tristan/towns/towns.html)
e il sito a carattere scientifico di recensioni storiografiche The Medieval Review
(http://quod.lib.umich.edu/t/tmr/).
In Italia i dati archeologici relativi a scavi urbani possono essere consultati
sui portali dei Dipartimenti di Archeologia delle Università di:
- Siena (http://archeologiamedievale.unisi.it/)
- Padova (http://www.lettere.unipd.it/discant/CatMedievale/)
- Venezia “Ca Foscari” (http://lettere2.unive.it/iam_ve/index.html).
Un primo tentativo di sito tematico a carattere scientifico è costituito
da Archeologia Urbana a Firenze (http://www.archeofirenze.unisi.it/),
mentre si segnala la Carta Archeologica della città di Milano (http://www.lombardia.beniculturali.it/Page/t01/view_html?idp=97)
Tra i siti web divulgativi, si segnala infine per la Lombardia la Rete Museale dell’alto
medioevo in Lombardia (http://www.altomedioevolombardo.it/html/index.htm).
9.
Studi
Il tema storiografico
dell’urbanesimo in Europa prima della considerazione dei dati archeologici
- R. Bordone,
Nascita e sviluppo delle autonomie cittadine, in La Storia. I grandi
problemi dal Medioevo all’Età Contemporanea, II, Il Medioevo,
2, Popoli e strutture politiche, a cura di N. Tranfaglia, M. Firpo, Torino
1986, pp.425-457.
- E. Ennen, Storia della città medievale, Bari 1975.
-D. Herlihy, Società e spazio nella città italiana del medioevo,
in La storiografia urbanistica, Atti del I convegno internazionale di storia
urbanistica, Lucca 1976, pp. 174-190.
- L. Mumford, La città nella storia, Milano 1963 (ed. or. 1961)
- H. Pirenne, La città nel medioevo, Bari 1971 (ed. or. 1927).
- G. Tabacco, Egemonie sociali e strutture di potere nel medioevo italiano,
Torino 1979.
- G. Tabacco, La città vescovile nell'Alto Medioevo, in Modelli
di città. Strutture e funzioni politiche, a cura di Pietro Rossi, Torino,
Einaudi, 1987, pp. 327-345 ( http://fermi.univr.it/rm/biblioteca/scaffale/t.htm#Giovanni%20Tabacco).
La caduta
dell’impero romano
- W. Goffart,
Rome, Constantinople and the Barbarians, in W. Goffart, Rome’s
Fall and after, London- Roncevert 1989, pp. 1-32.
- G. Halsall, Barbarian migrations and the Roman west, 376-568, Cambridge
2007.
- B. Ward-Perkins, The fall of Rome and the end of civilization, Oxford
2005 (trad. it. La caduta di Roma e la fine della civiltà, Bari
2008).
- C. Wickham, Framing the Early Middle Ages. Europe and the Mediterranean, 400-800,
Oxford 2005 (trad. it. Le società dell’alto medioevo. Europa e
Mediterraneo secoli V-VIII, Roma 2009)
- C. Wickham, The Inheritance of Rome. Illuminating the Dark Ages, 400-1000,
London 2010.
Interpretazione
delle fonti scritte
- W. Goffart,
The Narrators of Barbarian History (A.D. 550-800). Jordanes, Gregory of Tours,
Bede, and Paul the Deacon, Princeton 1988.
- R. McKitterick, Paolo Diacono e i Franchi: il contesto storico-culturale,
in Paolo Diacono. Uno scrittore fra tradizione longobarda e rinnovamento carolingio,
Atti del convegno internazionale di studi (Cividale del Friuli-Udine, 6-9 maggio
1999), a cura di P. Chiesa, Udine 2000, pp. 9-28.
- R. McKitterick, Paul the Deacon and the Franks, in «Early Medieval
Europe», 8 (1999), pp. 319-340.
- J. Nelson, Literacy in Carolingian government, in The uses of literacy
in early Medieval Europe, a cura di R. McKitterick, Cambridge 1990, pp. 258-296.
- W. Pohl, Gregory of Tours and contemporary perceptions of Lombard Italy,
in The world of Gregory of Tours, a cura di. K. Mitchell, I Wood, Leiden-Boston-Köln
2002 (Cultures Beliefs and Tradition, 8), pp. 131-143.
- W. Pohl, History in fragments: Montecassino’s politics of memory,
in «Early Medieval Europe», 10 (2001), pp. 343-374.
- W. Pohl, Memory, identity and power in Lombard Italy, in The Uses
of the Past in the Early Middle Ages, a cura di Y. Hen, M. Innes, Cambridge
2000, pp. 9-28.
- W. Pohl, Paolo Diacono e la costruzione dell’identità longobarda,
in Paolo Diacono. Uno scrittore fra tradizione longobarda e rinnovamento carolingio,
Atti del convegno internazionale di studi (Cividale del Friuli-Udine, 6-9 maggio
1999), a cura di P. Chiesa, Udine 2000, pp. 413-426.
- A.A. Settia, Aureliano imperatore e il cavallo di re Alboino. Tradizione ed
elaborazione nelle fonti pavesi di Paolo Diacono, in Paolo Diacono. Uno
scrittore fra tradizione longobarda e rinnovamento carolingio, Atti del convegno
internazionale di studi (Cividale del Friuli-Udine, 6-9 maggio 1999), a cura di
P. Chiesa, Udine 2000, pp. 487-504.
La città
in Europa nell’alto medioevo
- C. Bertelli,
Visual Images of the Town in Late Antiquity and the Early Middle Ages,
in The Idea and Ideal of the Town between Late Antiquity and the early Middle
Ages, a cura di G.P. Brogiolo, B. Ward-Perkins, Leiden-Boston-Köln 1999
(The Transformation of the Roman World, 4), pp. 127-146.
- G.P. Brogiolo, Conclusions, in The Idea and Ideal of the Town between
Late Antiquity and the early Middle Ages, a cura di G.P. Brogiolo, B. Ward-Perkins,
Leiden-Boston-Köln 1999 (The Transformation of the Roman World, 4), pp.
245-254.
- B. Effros, Monuments and memory: repossessing ancient remains in early medieval
Gaul, in Topographies of Power in the Early Middle Ages, a cura di
M. De Jong, F. Theuws, C. Van Rhijn, Leiden-Boston-Köln 2001 (The Transformation
of the Roman World, 6), pp. 93-118.
- N. Gauthier, From the ancient city to the medieval town: continuity and change
in the early middle ages, in The world of Gregory of Tours, a cura
di K. Mitchell, I. Wood, Leiden-Boston-Köln 2002 (Cultures Beliefs and Tradition,
8), pp. 47-66.
- G. Halsall, The merovingian period in North-East Gaul: transition or change?,
in Europe between Late Antiquity and the Middle Ages. Recent archaeological
and historical research in Western and Southern Europe, a cura di J. Bintliff,
H. Hamerow, Oxford 1995, pp. 38-57.
- G. Halsall, Social Change around A.D. 600: an Austrasian perspective,
in The Age of Sutton Hoo. The Seventh Century in North-Western Europe,
a cura di M.O.H. Carver, Woodbridge 1992, pp. 265-278.
- G. Halsall, Towns, Societies and Ideas: the Not-so-strange Case of Late Roman
and Early Merovingian Metz, in Towns in Transition. Urban Evolution in
Late Antiquity and the Early Middle Ages, a cura di N. Christie, S. T. Loseby,
Aldershot 1996, pp. 235-260.
- R. Hodges, D. Whitehouse, Muhammed, Charlemagne and the Origins of Europe,
London 1983.
- G.H. Liebeschuetz, Decline and fall of the Roman city, Oxford 2001.
- M. Kulikowski, Late Roman Spain and its cities, Baltimore 2004.
- A.M. Orselli, L’idée chrétienne de la ville: quelques
suggestions pour l’antiquité tardive et le haut moyen âge,
in The Idea and Ideal of the Town between Late Antiquity and the early Middle
Ages, a cura di G.P. Brogiolo, B. Ward-Perkins, Leiden-Boston-Köln 1999
(The Transformation of the Roman World, 4), pp. 181-193.
- B. Ward-Perkins, Re-using the architectural legacy of the past, entre idéologie
et pragmatisme, in The Idea and Ideal of the Town between Late Antiquity
and the early Middle Ages, a cura di G.P. Brogiolo, B. Ward-Perkins, Leiden-Boston-Köln
1999 (The Transformation of the Roman World, 4), pp. 225-244.
- B. Ward-Perkins, Urban continuity?, in Towns in transition. Urban
evolution in Late Antiquity and the Early Middle Ages, a cura di N. Christie,
T.S. Loseby, Aldershot 1996, pp. 4-17.
- C. Wickham, Framing the Early Middle Ages. Europe and the Mediterranean, 400-800,
Oxford 2005, pp. 591-692.
Lo sviluppo
dell’archeologia medievale in Italia
- I. Barbiera,
“E ai di’ remoti grande pur egli il Forogiulio appare”. Longobardi,
storiografia e miti delle origini a Cividale del Friuli, in «Archeologia
Medievale», 25 (1998), pp. 345-357.
- S. Gelichi, Introduzione all’archeologia medievale: storia e ricerca
in Italia, Roma 1997.
- C. La Rocca, L’archeologia e i Longobardi in Italia. Orientamenti, metodi,
linee di ricerca, in Il regno dei Longobardi in Italia. Archeologia, società
e istituzioni, a cura di S. Gasparri, Spoleto 2005, pp. 173-234.
- C. La Rocca, Uno specialismo mancato. Esordi e fallimento dell’archeologia
medievale italiana alla fine dell’Ottocento, in «Archeologia medievale»,
20 (1993), pp. 13-43.
- A.A. Settia, Longobardi in Italia: necropoli altomedievali e ricerca storica,
in La storia dell’altomedioevo italiano (VI-X sec.) alla luce dell’archeologia,
Atti del convegno internazionale (Siena, 2-6 dicembre 1992), a cura di R. Francovich
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- S. Troilo, Sul patrimonio storico-artistico e la nazione nel XIX secolo,
in «Storica», 8 (2002), 23, pp. 147-177.
La città
in Italia nell’alto medioevo
- F. Bougard,
Palais princiers, royaux et impériaux de l’Italie carolingienne
et ottonienne, in Palais royaux et princiers au Moyen Âge, Acts
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Brogiolo, N. Gauthier, N. Christie, Leiden-Boston-Köln 2000 (The Transformation
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- G.P. Brogiolo, Trasformazioni urbanistiche nella Brescia longobarda: dalle
capanne in legno al monastero regio di S. Salvatore, in S. Giulia di Brescia.
Archeologia, arte, storia di un monastero regio dai longobardi al Barbarossa,
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- G.P. Brogiolo e S. Gelichi, La città nell’alto medioevo italiano.
Archeologia e storia, Bari 1998.
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and local society 400-1000, London 1981).
Vanno infine
segnalate alcune recenti storie urbane, come quelle relative a Pisa, Venezia, Vicenza,
Cremona, Pavia e Torino, al cui interno sono stati pubblicati contributi dedicati
all’urbanesimo nell’alto medioevo con particolare riferimento al confronto
con i dati archeologici:
- W. Dorigo, Venezia prima di Venezia. Dai municipi romani a San Marco,
Udine 2002.
- G. Garzella, Pisa com'era: topografia e insediamento dall'impianto tardoantico
alla città murata del secolo XII, Pisa 1990.
- P. Hudson, Archeologia urbana e programmazione della ricerca: l’esempio
di Pavia, Firenze 1981.
- F. Redi, Pisa com'era: archeologia, urbanistica, strutture materiali, secoli
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- Storia di Cremona, II, Dall'alto medioevo all'età comunale, a
cura di G. Andenna, Cremona 2004.
- Storia di Pavia, II, L’alto medioevo, Pavia 1987.
- Storia di Torino, I, Dalla preistoria al comune medievale, a cura di
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Gli emporia
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- A. Verhulst, Rural and urban aspects of early medieval northwest Europe,
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Segnalazioni
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periodicamente aggiornata. Chi desiderasse segnalare mutamenti e novità relativamente
alle risorse a stampa e in rete relative alla città nell’alto medioevo,
può contattare direttamente il curatore, Piero Majocchi: pieromajocchi@libero.it
Curatore
Piero Majocchi si
è laureato in Storia Medievale nel 1999 presso l’Università
degli Studi di Pavia, ha conseguito nel 2003 il titolo di Dottore di Ricerca presso
l’Università degli Studi di Milano ed è attualmente assegnista
di ricerca presso il Dipartimento di Storia dell’Università degli Studi
di Padova. Ha pubblicato Il Repertorio degli atti di Albertolo Griffi, notaio e
cancelliere episcopale di Pavia (1372-1420), a cura di Renata Crotti e Piero Majocchi,
Materiali di Storia ecclesiastica lombarda 6, Milano 2005, e Pavia città
regia. Storia e memoria di una capitale altomedievale, Roma 2008 (Altomedioevo,
6).
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