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L'organizzazione ecclesiastica nelle campagne

a cura di Emanuele Curzel

[versione 1.0 - maggio 2010]

© 2010 -  Emanuele Curzel per "Reti Medievali"
ISSN 1593-2214




Nota introduttiva


L’interesse storiografico nei confronti delle modalità con cui la Chiesa cristiana d’Occidente si rese presente nelle “campagne” (termine generico che vorrebbe qui indicare lo spazio esterno alle città) non è recente. Spesso il punto di partenza si trova nell’erudizione settecentesca, che raccoglieva dati per definire l’antichità o lo status privilegiato di una chiesa rispetto a quelle circostanti. Ma da più di un secolo il tema è considerato interessante per motivi che trascendono la descrizione della struttura organizzativa in quanto tale.
In ordine cronologico, la precedenza va data probabilmente alla scuola storico-giuridica, che nei primi decenni del XX secolo voleva tra l’altro riconoscere nelle circoscrizioni parrocchiali le tracce di più remote ripartizioni territoriali (i pagi dell’antichità romana) o i presupposti di quelli che poi sarebbero stati i comuni rurali bassomedioevali. I giuristi hanno anche a lungo discusso della decima sacramentale che alle parrocchie era dovuta. La parrocchia è stata poi studiata come uno dei punti nodali dell’organizzazione del territorio: sono state discusse le interrelazioni tra essa e i castelli, le vie di comunicazione, le forme del popolamento. Le modalità di costituzione e consolidamento dell’istituzione ecclesiastica nelle “villenove” e nei “borghi franchi”, nati tra il XII e la metà del XIV secolo, sono state oggetto di particolare attenzione anche in anni recenti.
Nell’ambito della storiografia ecclesiastica, l’organizzazione delle campagne è stata considerata (specie a partire dal Concilio Vaticano II) come il luogo in cui si svolgevano i riti che rendevano visibile l’appartenenza cristiana (mentre in città era più forte il ruolo degli ordini mendicanti e delle confraternite). L’interesse si è così spostato dalle tematiche astrattamente giuridico-istituzionali alla vita del clero e del popolo: alla spinta evangelizzatrice (nell’alto medioevo) e a quella disciplinatrice (nel basso medioevo, quando più propriamente si può parlare di “cura d’anime”). Gli studi sul rapporto tra le popolazioni e le loro chiese e sulle modalità attraverso le quali il messaggio cristiano veniva annunciato e vissuto hanno avuto, tra l’altro, l’effetto di moltiplicare gli studi di carattere locale su singole diocesi, aree e istituzioni.
Le diverse storiografie nazionali hanno peraltro affrontato l’argomento anche tenendo conto di punti di vista peculiari. In quella italiana ha avuto molto spazio la questione della permanenza dell’istituto pievano (che prevedeva una gerarchia tra le diverse chiese) fino ai secoli centrali del medioevo. In quella tedesca ci si è interrogati sul rapporto tra il funzionamento dell’istituzione nel tardo medioevo e l’esito della riforma protestante. In quella inglese la parrocchia ha suscitato particolare interesse in quanto forma organizzativa capace di avere forte rilevanza civile (ben oltre l’età medievale): il ruolo che nella direzione di essa (e in particolare nell’istituto della “fabbrica”) avevano i laici è stato oggetto di specifica attenzione (non è un caso che un sito internet dedicato specificamente alla parrocchia – 
http://www2.warwik.ac.uk/fac/arts/history/res_rec/parishnetwork 
– sia nato in contesto anglosassone). Il titolo di un volume miscellaneo del 1995 (La parrocchia nel medio evo: economia, scambi, solidarietà) esemplifica bene l’impostazione che ultimamente è prevalsa, all’interno della quale l’istituzione ecclesiastica è vista come luogo in cui si costruivano rapporti che superavano la dimensione religiosa in senso stretto.
È degna di nota l’interrelazione della tematica in questione con gli studi sulla “memoria”: la chiesa extraurbana è stata vista come il luogo deputato al mantenimento del ricordo dei defunti (custodia della tomba nell’edificio o nell’adiacente cimitero, celebrazione di funerali e messe anniversarie). Le istituzioni ecclesiastiche “minori” sono poi oggetto di indagine anche da parte di coloro che studiano le “politiche beneficiali” dello Stato protomoderno. Chi si occupa dei secoli in cui le fonti documentarie sono particolarmente carenti può esser soccorso dalla ricerca archeologica, anche se i dati da essa raccolti sono spesso di difficile e discussa decodifica. Di minore rilievo, nella maggior parte dei casi, sono invece i rapporti con la storia dell’arte, dato che le chiese delle comunità sono state oggetto nei secoli di tali e tante trasformazioni da rendere improbabile, nella maggior parte dei casi, la permanenza delle forme architettoniche e artistiche medievali, scomparse o almeno nascoste sotto ristrutturazioni di età moderna e contemporanea.
È opportuno aggiungere una precisazione (anche terminologica) per quanto riguarda il rapporto tra pievi, parrocchie e cappelle: una questione di fondamentale importanza per comprendere le dinamiche che si svilupparono nell’Italia centro-settentrionale.
Nella tarda antichità e nel primo medioevo, l’impegno delle massime autorità ecclesiastiche fu rivolto a distinguere tra due categorie di edifici sacri presenti nel territorio extraurbano. Le (poche) chiese “pubbliche”, dal IX secolo dette plebes, solitamente dipendenti dalla cattedra vescovile, dovevano godere di peculiari diritti di carattere sacramentale (battesimo, sepoltura, presenza stabile di clero) ed economico (riscossione della decima). Le (molte) chiese minori, di fondazione e proprietà “privata”, di tali diritti erano invece prive ed erano formalmente soggette alle prime (si parla di basilicae, oratoria, tituli e, dal XII secolo, di capellae: ma i termini sono sostanzialmente equivalenti). Questo sistema (plebs cum capellis) durò a lungo nell’Italia centro-settentrionale, dove la scarsa compattezza territoriale delle grandi proprietà fondiarie laiche impedì alle cappelle private di acquisire funzioni di cura d’anime, come avvenne invece altrove. Nei secoli centrali del medioevo vi era dunque una bipartizione tra la situazione italiana e quella di altre aree della cristianità, dove non era frequente che una chiesa rurale fosse soggetta a un’altra e dove quasi tutti gli edifici sacri erano dotati di pieni diritti sacramentali; a partire dal XII secolo il termine parochia fu quello usato più frequentemente per indicarli.
A partire dal Duecento i mutamenti nelle struttura del popolamento (crescita demografica, spostamenti degli assi viari, costruzione di villenove) e nella pastorale (maggiore insistenza delle autorità ecclesiastiche sulla necessità dei sacramenti, e conseguente maggiore richiesta di avere gli strumenti della salvezza cristiana vicini alle proprie abitazioni) innescarono una “rivoluzione pastorale”. In tutta l’Europa cristiana si moltiplicarono le stazioni di cura d’anime e le cappelle fino ad allora dipendenti dalle pievi si trasformarono in parrocchie (con prete stabile e piena autonomia sacramentale). Spesso in questa evoluzione giocarono un ruolo decisivo le comunità locali, che si attivarono presso le autorità ecclesiastiche per ottenere l’innalzamento dello status delle loro chiese, si assunsero i costi di mantenimento del clero e le spese di costruzione o di ampliamento degli edifici. Per converso, proprio questo sforzo comunitario favorì le aggregazioni sociali e l’emancipazione politica dei centri rurali.
Si tratta peraltro di un processo che solitamente supera i tradizionali limiti del medioevo e può venir letto nella sua interezza solo tenendo conto di un arco cronologico che arriva fino alla contemporaneità
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Risorse

1. Archivi

Per studiare l’organizzazione ecclesiastica delle campagne è quasi sempre necessario incrociare notizie provenienti da più livelli archivistici. Negli archivi centrali, papali e vescovili, si possono trovare elenchi, soprattutto a fini fiscali; testimonianze dei contenziosi di cui si voleva tenere memoria; registrazioni relative alla concessione dei benefici; a partire dal XV e dal XVI secolo anche i verbali delle visite pastorali. Negli archivi periferici (parrocchiali) si sono sedimentati soprattutto i documenti relativi alla gestione economica delle rendite; più rari, ma di maggior interesse, quelli che narrano della difesa dei diritti della chiesa stessa, gli accordi che regolavano i rapporti tra curatori d’anime e comunità, gli obituari. La necessità di prendere in esame anche questo tipo di archivi, tendenzialmente disseminati sul territorio, rende la ricerca piuttosto laboriosa. Anche gli archivi delle istituzioni ecclesiastiche regolari possono essere utili, perché monaci, frati e soprattutto canonici regolari assunsero diritti e responsabilità pastorali; ma pure gli archivi laici, pubblici e privati, possono conservare documentazione interessante, non solo a motivo della confluenza in essi di fondi appartenuti ad enti religiosi, ma anche per il perdurante interesse al tema da parte di autorità politiche, istituzioni comunitarie o famiglie eminenti (forme di controllo dei benefici, esercizio del giuspatronato). In area italiana molte notizie sono infine rintracciabili (con ricerche lunghe e pazienti) nei fondi notarili. È dunque impossibile predeterminare quali siano le fonti più adatte per la ricerca; la loro presenza in rete è connessa alla presenza in rete degli archivi in questione.
Per quanto riguarda in particolare gli archivi parrocchiali (che, come si è visto, hanno grande importanza, ma da soli possono fornire immagini parziali o fuorvianti) è possibile trovare in rete notizie di quelli (pochi) confluiti in archivi di Stato o diocesani. Un’operazione sistematica di inventariazione archivistica e di parziale pubblicazione di documenti presenti negli archivi parrocchiali di una specifica area è quella promossa dalla Provincia Autonoma di Trento (Il patrimonio archivistico del Trentino,
http://www.trentinocultura.net/catalogo/cat_fondi_arch/cat_fondi_arch_h.asp); limitata al livello inventariale è quello relativo agli archivi parrocchiali e comunali della provincia di Sondrio (http://www.provincia.so.it/cultura/archivistorici/home.htm).
Va detto che è raro trovare negli archivi parrocchiali documentazione risalente a prima del Duecento, e talvolta non ci sono notizie significative prima del XV secolo. Chi vuole studiare l’organizzazione ecclesiastica di un’area assume di solito come punto di partenza gli elenchi relativi al pagamento della decima papale, prodotti a partire dalla seconda metà del Duecento. Altro riferimento importante per avere una mappa completa dell’organizzazione ecclesiastica sono le visite pastorali, disponibili però solo a partire dal secolo XV o (più spesso) del XVI
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2. Biblioteche

Non esistono biblioteche specificamente dedicate al tema; ogni raccolta libraria che faccia spazio alla storia del medioevo contiene però sicuramente bibliografia utile. Si segnalano – a titolo esemplificativo – la biblioteca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (http://milano.unicatt.it/biblioteca), la biblioteca della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna (http://www.fscire.it) e la biblioteca del Centro per gli Studi Storici Italo-Germanici di Trento (http://biblio.fbk.eu).

3. Centri di ricerca

La ricerca si è sviluppata grazie anche ad appuntamenti convegnistici che testimoniano l’interesse diffuso per l’argomento: in Italia si ricordano in particolare quelli promossi dal Centro di studi medievali dell’Università Cattolica di Milano nel settembre 1974, dal Centro italiano di studi sull’alto medioevo di Spoleto nell’aprile 1980 e dalla «Rivista di Storia della Chiesa in Italia» a Firenze nel settembre 1981. Da qualche anno è attivo presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Warwick il Warwick Network for Parish Research, associazione informale interessata prevalentemente al contesto britannico e alla prima età moderna ma in prospettiva comparativa e interdisciplinare (si guarda a tutto il contesto europeo e all’arco cronologico che va dal 1300 al 1800: http://www2.warwick.ac.uk/fac/arts/history/res_rec/parishnetwork). Dedicato alla storia religiosa e alle istituzioni ecclesiastiche toscane (ma senza particolari focalizzazioni sul medioevo, sulle pievi o sulle parrocchie) è il centro “Memoria Ecclesiae”, costituito dalle tre Università di Firenze, Pisa e Siena e dalle diocesi toscane (http://www.memoria-ecclesiae.it).

4. Riviste

Non vi sono riviste specificamente dedicate all’organizzazione ecclesiastica nelle campagne, ma un po’ tutti i periodici interessati al medioevo o alla storia ecclesiastica (a partire, nel contesto nazionale, dalla «Rivista di Storia della Chiesa in Italia») hanno dato e danno spazio a saggi che hanno a che fare con l’argomento. La possibilità poi di ancorare la ricerca a specifici ambiti geografici fa sì che il tema pievano/parrocchiale compaia spesso sulle riviste interessate alla storia regionale e locale. Si segnalano, a puro titolo esemplificativo, che sono recentemente comparsi studi sull’organizzazione pievana/parrocchiale su «Bollettino Storico Vercellese», «Verbanus», «Novarien. », «Archivio Storico Lombardo», «Studi Trentini di Scienze Storiche», «Ce Fastu», «Bollettino Storico Pisano», «Studia Picena» in Italia, «Cahiers de Fanjeaux» e «Revue du Nord» in Francia, «Archiv für Mittelrheinische Kirchengeschichte» e «Zeitschrift für Bayerische Landesgeschichte» in Germania.

5. Bibliografie

In ambito italiano: L. Mascanzoni, Pievi e parrocchie in Italia. Saggio di bibliografia storica, 2 voll., Bologna 1988-1989. I due tomi sono dedicati rispettivamente all’Italia settentrionale e a quella centro-meridionale; l’opera, suddivisa per aree geografiche, è certamente utile, ma copre un arco tematico fin troppo ampio e non fornisce rilievi critici che aiutino a discernere all’interno degli oltre ottomila titoli segnalati; è ormai inevitabilmente un po’ invecchiata.
Si possono raccogliere indicazioni dallo spoglio delle riviste che si occupano di bibliografia sul medioevo (come «Medioevo Latino», nella sezione Storia delle Chiese cattedrali e locali) o sulla storia della Chiesa (come «Rivista di Storia della Chiesa in Italia»). Di solito le migliori opere sull’argomento si aprono con un’introduzione di carattere bibliografico, dalla quale è possibile risalire agli studi di carattere generale o a casi utili per un confronto
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1. Edizioni di fonti

Gli elenchi relativi al pagamento della decima papale [vedi sopra, paragrafo 1] sono stati pubblicati a partire dal 1932 nella serie Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV della collana “Studi e Testi” della Biblioteca Apostolica Vaticana. Nel dettaglio (in ordine cronologico di pubblicazione):

- Tuscia. La decima degli anni 1274-1280, a cura di P. Guidi, Città del Vaticano 1932 (Studi e Testi, 58).
- Aemilia, a cura di A. Mercati, E. Nasalli-Rocca e P. Sella, Città del Vaticano 1933 (Studi e Testi, 60).
- Aprutium-Molisium, a cura di P. Sella, Città del Vaticano 1936 (Studi e Testi, 69).
- Apulia, Lucania, Calabria, a cura di D. Vendola, Città del Vaticano 1939 (Studi e Testi, 84).
- Campania, a cura di M. Inguanez, L. Mattei-Cerasoli e P. Sella, Città del Vaticano 1942 (Studi e Testi, 97).
- Tuscia. Le decime degli anni 1295-1304, a cura di M. Giusti e P. Guidi, Città del Vaticano 1942 (Studi e Testi, 98).
- Venetiae-Histria, Dalmatia, a cura di P. Sella e G. Vale, Città del Vaticano 1941 (Studi e Testi, 96).
- Sicilia, a cura di P. Sella, Città del Vaticano 1944 (Studi e Testi, 112).
- Sardinia, a cura di P. Sella, Città del Vaticano 1945 (Studi e Testi, 113).
- Latium, a cura di G. Battelli, Città del Vaticano 1946 (Studi e Testi, 128).
- Marchia, a cura di P. Sella, Città del Vaticano 1950 (Studi e Testi, 148).
- Umbria, a cura di P. Sella, Città del Vaticano 1952 (Studi e Testi, 161-162).
- Lombardia et Pedemontium, a cura di M. Rosada, Città del Vaticano 1990 (Studi e Testi, 324).
- Liguria maritima, a cura di M. Rosada e E. Girardi, Città del Vaticano 2005 (Studi e Testi, 425).

Molti studi su singole realtà locali possiedono appendici documentarie più o meno ampie. La più ampia collezione di fonti (un intero volume) dedicata al tema è probabilmente quella curata da I. Saulle Hippenmeier e U. Brunold, Nachbarschaft, Pfarrei und Gemeinde in Graubünden 1400-1600. Quellen, Chur 1997 (Quellen und Forschungen zur Bündner Geschichte, 8).

 

1. Siti web tematici

Il già citato Network [vedi sopra, paragrafo 3] presente presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Warwick cura il sito http://www2.warwick.ac.uk/fac/arts/history/res_rec/parishnetwork (webmaster Beat Kümin). All’interno del sito si trovano sezioni dedicate alla convegnistica, alla bibliografia (divisa prima su base linguistica e poi tra fonti, studi specializzati e studi correlati) e alle fonti digitali (con i links alla documentazione disponibile sul web: soprattutto fonti inglesi). Vi sono inoltre siti, istituzionali e no, che possono fornire quadri d’insieme almeno del quadro parrocchiale, con riferimento prevalente all’età moderna e contemporanea (si può citare la sistematica schedatura storico-istituzionale di tutte le parrocchie della Lombardia: http://civita.lombardiastorica.it/index.php?s=sussidi&page=materiali). Non è poi infrequente trovare in rete siti dedicati alla storia di singole parrocchie (talvolta anche con riferimento a documenti), ma si tratta quasi sempre di studi di corto respiro.

 

1. Studi

8.1. Pievi, pagi, comuni rurali: la scuola storico-giuridica
- G. Mengozzi, La città italiana nell’alto medioevo. Il periodo langobardo-franco. In appendice: Il comune rurale del territorio lombardo-tosco, Roma 1914, Torino 19312 [rist. anast. Firenze 1973].
- G.P. Bognetti, Sulle origini dei comuni rurali nel medioevo. Con speciali osservazioni pei territorii milanese e comasco (Pubblicazioni della R. Università di Pavia, 30), Pavia 1926 [rist. in G.P. Bognetti, Studi sulle origini del comune rurale Milano 1978 (Cultura e storia, 17), pp. 1-262].
- G. Forchielli, Scritti di storia del diritto ecclesiastico. La pieve rurale e la storia della costituzione della Chiesa nell’Italia centro-settentrionale, Bologna 1991 (Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna. Istituto giuridico «A. Cicu». Ristampe, 3) [ristampa di studi pubblicati dagli anni Venti agli anni Sessanta].
- C.E. Boyd, Tithes and Parishes in Medieval Italy. The Historical Roots of a Modern Problem, Ithaca 1952.
- G. Santini, I «Comuni di Pieve» nel Medioevo italiano. Contributo alla storia dei comuni rurali, Milano 1964 (Seminario giuridico dell’Università di Bologna, 36).

8.2. Pievi e territorio: strade, castelli, forme del popolamento
- J. Plesner, Una rivoluzione stradale del Dugento, København 1938 [rist. Firenze 1979, con presentazione di T. Szabó].
- A. Castagnetti, La pieve rurale nell’Italia padana. Territorio, organizzazione patrimoniale e vicende della pieve veronese di S. Pietro di «Tillida» dall’alto medioevo al secolo XIII, Roma 1976 (Italia Sacra, 23).
- A. Castagnetti, L’organizzazione del territorio rurale nel medioevo. Circoscrizioni ecclesiastiche e civili nella «Langobardia» e nella «Romania», Torino 1979.
- P. Toubert, Les structures du Latium médiéval. Le Latium méridional et la Sabine du IXe siècle à la fin du XIIe siècle, Rome 1973 (Bibliothèque des Ècoles françaises d’Athènes et de Rome, 221) [trad. it. parziale Feudalesimo mediterraneo. Il caso del Lazio medioevale, Milano 1980].
- A.A. Settia, Chiese, strade e fortezze nell’Italia medievale, Roma 1991 (Italia Sacra, 46) [ripresa aggiornata di studi pubblicati tra gli anni Settanta e Ottanta].

8.2.1. Organizzazione ecclesiastica, villenove e borghi franchi
- G. De Sandre Gasparini, Contadini, chiesa, confraternita in un paese veneto di bonifica. Villa del Bosco nel Quattrocento, Padova 1979; Verona 19872.
- G. Ferraris, Borghi e borghi franchi quali elementi perturbatori delle pievi, in Vercelli nel secolo XIII, atti del I congresso storico vercellese, Vercelli, 2-3 ottobre 1982, Vercelli 1984, pp. 139-202.
- G.M. Varanini, La chiesa di un borgo franco. Note su S. Pietro di Villafranca Veronese (secoli XII-XV), in Pievi, parrocchie e clero nel Veneto [come sotto, 8.5.1.3], pp. 181-219.
- S. Bortolami, Le chiese delle ‘villenove’ e dei ‘borghi franchi’ nel Veneto medievale: una questione storica da approfondire, in Le tende cristiane nella Castellana, atti delle giornate di studio, 11-18-25 novembre 1996, a cura di G. Cecchetto, Castelfranco Veneto (Treviso) 1997, pp. 19-37.
- E. Canobbio, “Item teneantur dare... ubi ecclesiam et domos facere fieri possit”: l’organizzazione ecclesiastica di ville e borghi nuovi. Esempi dall’Italia nord-occidentale (secoli XII-XIII), in Borghi nuovi e borghi franchi nel processo di costruzione dei distretti comunali nell’Italia centro settentrionale, a cura di R. Comba, F. Panero e G. Pinto, Cherasco-Cuneo 2002 (Insediamenti e cultura materiale, 1), pp. 409-426.
- P. Guglielmotti, Villenove e borghi franchi: esperienze di ricerca e problemi di metodo, in «Archivio storico italiano», 166 (2008), pp. 79-86 (anche in
http://fermi.univr.it/RM/biblioteca/scaffale/g.htm#Paola%20Guglielmotti).

8.3. Il rinnovamento della storiografia ecclesiastica
- Le istituzioni ecclesiastiche della «Societas Christiana» dei secoli XI-XII. Diocesi, pievi e parrocchie, Atti della sesta settimana internazionale di studio: Milano 1-7 settembre 1974, Milano 1977 (Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Miscellanea del Centro di studi medievali, 8) [si segnala C. Violante, Pievi e parrocchie nell’Italia centrosettentrionale durante i secoli XI e XII, pp. 643-799]
- Cristianizzazione ed organizzazione ecclesiastica delle campagne nell’alto medioevo: espansione e resistenze, atti del convegno, 10-16 aprile 1980, Spoleto 1982 (Settimane di studio del Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, 28) [si segnala C. Violante, Le strutture organizzative della cura d’anime nelle campagne dell’Italia centro-settentrionale (secoli V-X), pp. 963-1158].
- Pievi e parrocchie in Italia nel basso medioevo (sec. XIII-XV). Atti del VI Convegno di Storia della Chiesa in Italia (Firenze, 21-25 sett. 1981) Roma 1984 (Italia Sacra, 35-36) [si segnalano: C. Violante, Sistemi organizzativi della cura d’anime in Italia tra Medioevo e Rinascimento. Discorso introduttivo, pp. 3-41; A. Vasina, Pievi e parrocchie medievali nella storiografia moderna, pp. 43-64; G. Picasso, «Cura animarum» e parrocchie in Italia nella normativa canonistica, pp. 65-80; M. Maccarrone, «Cura animarum» e «parochialis sacerdos» nelle costituzioni del IV concilio lateranense (1215), pp. 81-195; A. Castagnetti, La decima da reddito signorile a privilegio economico dei ceti cittadini, pp. 215-233; C.D. Fonseca, Canoniche regolari, capitoli cattedrali e «cura animarum», pp. 257-278; L. Pellegrini, Cura parrocchiale e organizzazione territoriale degli ordini mendicanti tra il secolo XIII e il secolo XVI, pp. 279-305; G. Cherubini, Parroco, parrocchie e popolo dell’Italia centro-settentrionale alla fine del medioevo, pp. 351-413; G. Chittolini, Note sui benefici rurali nell’Italia padana alla fine del Medioevo, pp. 415-468].
- C. Violante, Ricerche sulle istituzioni ecclesiastiche dell’Italia centro-settentrionale nel Medioevo, Palermo 1986 [con ristampa degli interventi ai convegni sopra citati].
- A. Castagnetti, Le decime e i laici, in La Chiesa e il potere politico dal medioevo all’età contemporanea, a cura di G. Chittolini e G. Miccoli, Torino 1986 (Storia d’Italia, Annali, 9), pp. 509-530.
- C. Violante, Che cos’erano le Pievi? Primo tentativo di studio comparato, in «Critica storica», 26 (1989), pp. 429-438.
- L. Pellegrini, «Plebs» e «populus» in ambito rurale nell’Italia altomedioevale, in Società, Istituzioni, spiritualità. Studi in onore di Cinzio Violante, Spoleto 1994 (Collectanea del Centro Italiano di studi sull’Alto Medioevo, 1), pp. 599-632.

8.4. Linee di ricerca recenti a livello europeo

8.4.1. Parrocchie e comunità locali
- D. Kurze, Pfarrerwahlen im Mittelalter. Ein Beitrag zur Geschichte der Gemeinde und des Niederkirchenwesens, Köln/Graz 1962 (Forschungen zur Kirchlichen Rechtsgeschichte und zum Kirchenrecht, 6).
- Kommunalisierung und Christianisierung. Voraussetzungen und Folgen der Reformation 1400-1600, a cura di P. Blickle u. J. Kunisch, Berlin 1989.
- R. Fuhrmann, Kirche und Dorf. Religiöse Bedürfnisse und kirchliche Stiftung auf dem Lande vor der Reformation, Stuttgart 1995 (Quellen und Forschungen zur Agrargeschichte, 40).
- La parrocchia nel medio evo. Economia, scambi, solidarietà, a cura di A. Paravicini Bagliani e V. Pasche, Roma 1995 (Italia Sacra, 53).
- C. Wickham, Comunità e clientele nella Toscana del XII secolo. Le origini del comune rurale nella Piana di Lucca, Roma 1995.
- B. Kümin, Rathaus, Wirtshaus, Gotteshaus. Von der Zwei- zur Dreidimensionalität in der frühneuzeitlichen Gemeindeforschung, in Geist, Gesellschaft, Kirche im 13-16. Jahrhundert, Internationales Kolloquium Prag 5.-10. Oktober 1998, a cura di F. Šmahel, Praha 1999 (Colloquia mediaevalia Pragensia, 1), pp. 249-262.
- E. Bünz, «Die Kirche im Dorf lassen…». Formen der Kommunikation im spätmittelalterlichen Niederkirchenwesen, in Kommunikation in der ländlichen Gesellschaft vom Mittelalter bis zur Moderne, a cura di W. Rösener, Göttingen 2000 (Veröffentlichungen des Max-Planck-Instituts für Geschichte, 156), pp. 77-167.
- S. Arend, Ackerbau und Seelsorge. Zum Zusammenleben von Seelsorgen mit ihren Gemeinden in spätmittelalterlichen Pfarreien, in «Schweizerische Zeitschrift für Religions- und Kulturgeschichte», 99 (2005), pp. 223-238.
- La Chiesa «dal basso». Organizzazioni, interazioni e pratiche nel contesto parrocchiale alpino alla fine del Medioevo (secoli XIV-XVI), Atti del convegno, Mendrisio, 21-22 novembre 2008, a cura di P. Ostinelli, di prossima pubblicazione.

8.4.2. La “memoria” nelle parrocchie
- J.-L. Lemaître, Nécrologes et obituaires. Une source privilégiée pour l’histoire des institutions ecclésiastiques et de la société au Moyen Âge, in Memoria. Ricordare e dimenticare nella cultura del medioevo, a cura di M. Borgolte, C.D. Fonseca e H. Houben, Bologna 2005 (Annali dell’Istituto storico italo-germanico in Trento. Contributi, 15), pp. 201-217.
- G. Andenna, «In martelorio ecclesie». Obituari e Necrologi delle pievi dell’Italia settentrionale: aspetti religiosi e sociali, in Memoria. Ricordare e dimenticare nella cultura del medioevo [come sopra], pp. 219-233.
- A. Tilatti, Chest è il libri dai anniversaris et messis… il quâl libri al si chlamme il chiatte pan… Prime note sugli obituari parrocchiali in Friuli, in Chiesa, vita religiosa, società nel medioevo italiano. Studi offerti a Giuseppina De Sandre Gasparini, a cura di M. Rossi e G.M. Varanini, Roma 2005 (Italia Sacra, 80), pp. 631-646.
- A. Bissegger, Obituaires et mémoire des fondations d’anniversaire. Le cas de la paroisse de Villeneuve en Chablais (XIVe-XVe siècles), in La mémoire du temps au Moyen Âge, études réunies par A. Paravicini Bagliani, Firenze 2005 (Micrologus’ Library, 12), pp. 117-126.
- M. Lauwers, Naissance du cimetière: lieux sacrés et terre des morts dans l’Occident médiéval, Paris 2005.

8.4.3. Qualche ricerca di tipo archeologico
- Alle origini della parrocchia rurale (IV-VIII sec.), atti della giornata tematica dei Seminari di Archeologia Cristiana (Ecole Française de Rome - 19 marzo 1998), a cura di P. Pergola, Città del Vaticano 1999 (Sussidi allo studio delle antichità cristiane pubblicati a cura del Pontificio istituto di archeologia cristiana, 12).
- Ecclesiae baptismales: le pievi della montagna fra Bologna, Pistoia e Modena nel medioevo, atti delle giornate di studio (18 luglio, 1°, 21 agosto, 12, 13 settembre 1998), a cura di P. Foschi, E. Penoncini e R. Zagnoni, Pistoia 1999 (Storia e ricerca sul campo fra Emilia e Toscana, 9).
- Le chiese rurali tra VII e VIII secolo in Italia settentrionale, 8° seminario sul tardo antico e l’alto medioevo in Italia settentrionale, Garda 8-10 aprile 2000, a cura di G.P. Brogiolo, Mantova 2001.
- Chiese e insediamenti nelle campagne tra V e VI secolo, 9° seminario sul tardo antico e l’alto medioevo, Garlate, 26-28 settembre 2002, a cura di G.P. Brogiolo, Mantova 2003.

8.5. Studi su aree specifiche (soprattutto nell’ultimo trentennio)

8.5.1. Italia


8.5.1.1. Piemonte [vedi anche 8.2.1]
- A.A. Settia, Crisi e adeguamento dell’organizzazione ecclesiastica nel Piemonte basso medievale, in Pievi e parrocchie [come sopra, 8.3], pp. 610-624.
- G. Andenna, Riflessione sull’ordinamento ecclesiale nell’Alto Novarese tra tarda antichità e medioevo, in «Verbanus», 10 (1989), pp. 275-294.
- L. Croce, Le pievi vercellesi sulla sinistra della Sesia: territorio, istituzioni e insediamenti, in «Bollettino storico vercellese», 26 (1997), n. 2, pp. 5-45; 27 (1998), pp. 5-39.
- G. Andenna, La cura delle anime nel XIV secolo: struttura e funzionamento, in Storia della Chiesa di Ivrea. Dalle origini al XV secolo, a cura di G. Cracco, Roma 1998, pp. 395-443.
- G. Coccoluto, Pievi e chiese fra Tanaro e Stura. Per una ricostruzione storica della presenza ecclesiastica nei secoli XI-XII
, in Storia di Mondovì e del Monregalese, I: Le origini e il Duecento, a cura di R. Comba, G. Griseri e G.M. Lombardi, Cuneo 1998, pp. 7-43 (anche in <
http://fermi.univr.it/RM/biblioteca/scaffale/c.htm#Giovanni%20Coccoluto).
- L. Provero, Parrocchie e comunità di villaggio in Piemonte (XII-XIII secolo), in «Quaderni di Storia Religiosa», 14 (2007), pp. 33-60.

8.5.1.2. Lombardia
- A. Palestra, Ricerche sulla vita comune del clero in alcune pievi milanesi nel secolo XII, in La vita comune del clero nei secoli XI e XII, Atti della Settimana di studio: Mendola, settembre 1959, Milano 1962 (Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Miscellanea del Centro di Studi medioevali, 3), pp. 142-149.
- A. Palestra, Considerazioni e note sulla formazione e lo sviluppo della parrocchia nella diocesi di Milano, in Ricerche storiche sulla Chiesa ambrosiana, II, Milano 1971 (Archivio Ambrosiano, 21), pp. 137-205.
- G. Andenna, Alcune osservazioni sulla pieve lombarda tra XIII e XV secolo, in Pievi e parrocchie [come sopra, 8.3], pp. 677-704.
- G. Andenna, Strutture territoriali ecclesiastiche ed attività pastorale in alta diocesi milanese durante basso medioevo, in L’Alto Milanese nell’età del Ducato, atti del convegno di studio, Cairate, 14-15 maggio 1994, a cura di C. Tallone, Varese 1995, pp. 69-86.
- E. Canobbio, La visita pastorale di Gerardo Landriani alla diocesi di Como (1444-1445), Milano 2001 (Materiali di storia ecclesiastica lombarda. Secoli XIV-XVI).
- N. Mazzocchi, Un processo per decima nella campagna milanese del tardo ‘400. Conflitti tra pievi e parrocchie, «Studi di storia medievale e di diplomatica», 19 (2001), pp. 193-208.
- G. Forzatti Golia, Istituzioni ecclesiastiche pavesi dall’età longobarda alla dominazione visconteo-sforzesca , Roma 2002 (Italia Sacra, 68).
- G. Forzatti Golia, Chiesa e società locale. La pieve di Voghera nel medioevo, Verona 2005 (Biblioteca dei Quaderni di Storia Religiosa, 5).
- M. Della Misericordia, Divenire comunità. Comuni rurali, poteri locali, identità sociali e territoriali in Valtellina e nella montagna lombarda nel tardo medioevo, Milano 2006 (Storia lombarda. Studi e ricerche, 16).

8.5.1.3. Veneto e Friuli [vedi anche 8.2.1]
- A. Rigon, Organizzazione ecclesiastica e cura d’anime nelle Venezie. Ricerche in corso e problemi da risolvere, in Pievi e parrocchie [come sopra, 8.3], pp. 705-724.
F. De Vitt, Pievi e parrocchie della Carnia nel tardo medioevo (secc. XIII-XV), Tolmezzo 1983 (Società filologica friulana. Biblioteca di studi storici, 1).
- Pievi, parrocchie e clero nel Veneto dal X al XV secolo, a cura di P. Sambin, Venezia 1987 (Deputazione di storia patria per le Venezie. Miscellanea di studi e memorie, 24).
- F. De Vitt, Istituzioni ecclesiastiche e vita quotidiana nel Friuli medievale, Venezia 1990 (Deputazione di Storia patria per le Venezia. Miscellanea di studi e memorie, 29).
- S. Bortolami, L’organizzazione pievana medievale in diocesi di Ceneda, in S. Bortolami, Chiese, spazi, società nelle Venezie medievali, Roma 1999 (Italia sacra, 61), pp. 389-414.

8.5.1.4. Trentino-Alto Adige/Südtirol
- F. Grass, Pfarrei und Gemeinde im Spiegel der Weistümer Tirols, Innsbruck 1950.
- G.M. Varanini, Le istituzioni ecclesiastiche della Val Lagarina nel Quattrocento veneziano, «Atti della Accademia Roveretana degli Agiati», s. VI, v. 28/A, 238 (1988), pp. 435-533.
- H. Obermair, Chiesa e nascita della città. La parrocchiale di Bolzano nell’alto medioevo (secc. XI-XIII), «Studi Trentini di Scienze Storiche», 75 (1996), pp. 143-170 (orig. ted. in «Der Schlern», 69 [1995], pp. 449-474).
- D. Rando, Identità politica e vita religiosa «in sul confine d’Italia ed Alemagna». Un tentativo di lettura, in Vita religiosa e identità politiche: universalità e particolarismi nell’Europa del tardo medioevo, a cura di S. Gensini, Pisa 1998 (Fondazione Centro di studi sulla civiltà del tardo medioevo, San Miniato. Collana di studi e ricerche, 7), pp. 131-162.
- E. Curzel, Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell’organizzazione territoriale della cura d’anime dalle origini al XIII secolo, Bologna 1999 (Istituto per le Scienze Religiose in Trento. Series maior, 5).
- A. Trenkwalder, Der Seelsorgeklerus der Diözese Brixen im Spätmittelalter, Bressanone 2000.
- E. Curzel, Chiese trentine. Ricerche storiche su territori, persone e istituzioni, Verona 2005 (Biblioteca dei Quaderni di Storia Religiosa, 4).
- D. Rando, Ai confini d’Italia. Chiese e comunità alpine in prospettiva comparata, in L’Italia alla fine del medioevo: i caratteri originali nel quadro europeo, a cura di F. Salvestrini, Firenze 2006 (Centro di studi sulla civiltà del tardo medioevo San Miniato. Collana di studi e ricerche, 9), I, pp. 164-186.

8.5.1.5. Emilia e Romagna
- A. Vasina, Le pievi dell’area ravennate prima e dopo il mille, in Le istituzioni ecclesiastiche [come sopra, 8.3], pp. 607-627.
- A. Vasina, Pievi e parrocchie in Emilia-Romagna dal XIII al XV secolo, in Pievi e parrocchie [come sopra, 8.3], pp. 725-750.
- C. Curradi, Pievi del territorio riminese nei documenti fino al mille, Rimini 1984 (Fonti e studi medievali 1).
- M.P. Torricelli, Centri plebani e strutture insediative nella Romagna medievale, Bologna 1989 (Insediamenti territorio e società nell’Italia medievale. Ricerche e studi. Quaderni, 1).
- G. Andenna, L’organizzazione territoriale delle chiese rurali dell’Italia settentrionale dal tardo antico all’età comunale, in Un’area di strada: l’Emilia occidentale nel Medioevo. Ricerche storiche e riflessioni metodologiche, a cura di R. Greci, Bologna 2000, pp. 179-193.
- A. Vasina, Le pievi dell’Esarcato ravennate fra società civile ed ecclesiale, in Mediterraneo, Mezzogiorno, Europa. Studi in onore di Cosimo Damiano Fonseca, a cura di G. Andenna e H. Houben, Bari 2004, pp. 1069-1079.
- R. Savigni, L’organizzazione ecclesiastica nel territorio riminese (secoli XIII-XII), in Pier Damiani e il monastero di San Gregorio in Conca nella Romagna del secolo XI, Atti del convegno di studio in occasione del primo millenario della nascita di Pier Damiani (1007-2007), Morciano di Romagna, 27-29 aprile 2007, a cura di N. D’Acunto, Spoleto 2008 (Incontri di Studio, 6), pp. 147-191.

8.5.1.6. Toscana
- L. Nanni, La parrocchia studiata nei documenti lucchesi dei secoli VIII-XIII, Roma 1948 (Analecta Gregoriana, 47. Series Facultatis Historiae Ecclesiasticae. Sectio B, 7).
R. Pescaglini Monti, La plebs e la curtis de Aquis nei documenti altomedievali, in «Bollettino Storico Pisano», 50 (1981), pp. 1-20.
- P. Morelli, Per una storia delle istituzioni parrocchiali nel basso medioevo: la prepositura di S. Maria e S. Michele di Cigoli e la pieve di S. Giovanni di Fabbrica, in «Bollettino Storico Pisano», 51 (1982), pp. 33-65.
- T. Szabó, Pievi, parrocchie e lavori pubblici nella Toscana dei secoli XII-XIV, in Pievi e parrocchie [come sopra, 8.3], pp. 793-809.
- L. Bertoni, Pieve, cattedrale e clero ad Arezzo nel tempo dei grandi vescovi ghibellini, in Pievi e parrocchie [come sopra, 8.3], pp. 811-826.
- S. Mori, Pievi della diocesi volterrana antica, in «Rassegna Volterrana», 63-64 (1987-1988), pp. 163-188; 67 (1991), pp. 3-123; 68 (1992), pp. 3-107.
- R. Pescaglini Monti, I pivieri di Sovigliana, Ducenta/Travalda/Appiano, Triana, Migliano/La Leccia e Tripalle (secoli VIII-XIV). Organizzazione civile ed ecclesiastica di un territorio compreso tra Lucca e Pisa, in «Bollettino Storico Pisano», 62 (1993), pp. 119-185.
- D.J. Osheim, The Country Parish at late medieval Lucca, in Beyond Florence. The Contours of Medieval and Early Modern Italy, Stanford 2003, pp. 59-71.
- M. Ronzani, L’inquadramento pastorale della diocesi di Pistoia nei secoli XI-XIII, in Il territorio pistoiese dall’alto Medioevo allo stato territoriale fiorentino, Pistoia 2004, pp. 19-81.
- M.L. Ceccarelli Lemut - S. Sodi, Il sistema pievano nella diocesi di Pisa dall’età carolingia all’inizio del XIII secolo, in «Rivista di Storia della Chiesa in Italia», 58 (2004), pp. 391-432 (anche in
http://fermi.univr.it/RM/biblioteca/scaffale/c.htm#Maria%20Luisa%20Ceccarelli%20Lemut).
- M.L. Ceccarelli Lemut, Plebes cum capellis. L’organizzazione della cura d’anime nella diocesi di Populonia-Massa Marittima, in Da Populonia a Massa Marittima: i 1500 anni di una diocesi, Atti del Convegno di studi, Massa Marittima, 16-18 maggio 2003, a cura di A. Benvenuti, Firenze 2005, pp. 153-173 (anche in
http://fermi.univr.it/RM/biblioteca/scaffale/c.htm#Maria%20Luisa%20Ceccarelli%20Lemut).
- M. Ronzani, L’organizzazione della cura d’anime e la nascita della pieve di Figline, in Lontano dalle città. Il Valdarno di Sopra nei secoli XII-XIII, a cura di G. Pinto e P. Pirillo, Montevarchi-Figline Valdarno 2005 (Valdarno medievale. Studi e fonti, 1), pp, 213-277.
- R. Pescaglini Monti, Il sistema delle pievi della Valdinievole “lucchese” fino al XIII secolo, in Pievi e parrocchie della Valdinievole fino alle Rationes decimarum Italie, atti del convegno, Buggiano Castello, 25 giugno 2005, Buggiano (Pt) 2006, pp. 29-40.
- M. Ronzani, Definizione e trasformazione di un sistema d’inquadramento ecclesiastico: la pieve di Fucecchio e le altre pievi del Valdarno fra XI e XV secolo, in Il Valdarno inferiore terra di confine nel Medioevo (secoli XI-XV), a cura di A. Malvolti e G. Pinto, Firenze 2008 (Biblioteca Storica Toscana, 55), pp. 59-126.

8.5.1.7. Marche, Umbria, Lazio
- P. Toubert, Les structures du Latium médiéval [come sopra, 8.2].
- S. Prete, Le antiche pievi nelle Marche e l’ordinamento di pievi e parrocchie in Italia nei secoli XIII-XV, in Le pievi nelle Marche, in «Studia Picena», 56 (1991), pp. 9-29.
- S. Merli, Pievi, chiese e cappelle di Assisi e territorio tra XII e XIII secolo, in Assisi al tempo di Federico II, a cura di F. Santucci, Assisi 1995 (= «Atti Accademia Properziana del Subasio», ser. VI, 23 [1995]), pp. 133-166.

8.5.1.8. Italia meridionale
- B. Ruggiero, Potere, istituzioni, chiese locali: Aspetti e motivi del Mezzogiorno medievale dai Longobardi agli Angioini, Bologna 1977.
- G. Vitolo, Dalla pieve rurale alla chiesa ricettizia, in Storia del Vallo di Diano, II, a cura di N. Cilento, Salerno 1982, pp. 127-173.
- C.D. Fonseca, Particolarismo istituzionale e organizzazione ecclesiastica delle campagne, in Cristianizzazione ed organizzazione ecclesiastica [come sopra, 8.3], pp. 1163-1203.
- G. Vitolo, Pievi, parrocchie e chiese ricettizie in Campania, in Pievi e parrocchie [come sopra, 8.3], pp. 1095-1107.
- G. Vitolo, L’organizzazione della cura d’anime nell’Italia meridionale longobarda, in Longobardia e longobardi nell’Italia meridionale. Le istituzioni ecclesiastiche, atti del 2° convegno di studi promosso dal Centro di Cultura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Benevento, 29-31 maggio 1992, a cura di G. Andenna e G. Picasso, Milano 1996 (Bibliotheca Erudita. Studi e documenti di storia e filologia 11), pp. 101-147.
- L. Feller, Les Abruzzes médiévales: territoire, économie et société en Italie centrale du 9. au 12. siècle, Roma 1998 (Bibliothèques des Écoles Françaises d’Athènes et de Rome, 300) (pp. 785-852: “Problèmes de l’encadrement religieux du XIe au XIIe siècle”).
- V. Ramseyer, The Transformation of a Religious Landscape. Medieval Southern Italy 850-1150, Ithaca N.Y. - London 2006.

8.5.1.9. Sardegna
- R. Turtas, La «cura animarum» in Sardegna tra la seconda metà del sec. XI e la seconda metà del XIII. Da Alessandro II, 1061-1073, alla visita di Federico Visconti, marzo-giugno 1263, in «Theologica et Historica», 15 (2006), pp. 359-404.

8.5.2. Svizzera
- L. Binz, Vie religieuse et réforme ecclésiastique dans le diocèse de Genève pendant le grand schisme et la crise conciliaire (1378-1450), Genève 1973 («Mémoires et documents», 46, (1973).
- I. Saulle Hippenmeier, Nachbarschaft, Pfarrei und Gemeinde in Graubünden 1400-1600 (Quellen und Forschungen zur Bündner Geschichte, 7), Chur 1997.
P. Ostinelli, Il governo delle anime. Strutture ecclesiastiche nel Bellinzonese e nelle Valli ambrosiane (XIV-XV secolo), Locarno 1998 (L’Officina. Nuove ricerche sulla Svizzera italiana, 11).
- I. Saulle Hippenmeyer, Der Weg zur Gemeindekirche. Graubünden 1400-1600, in Geist, Gesellschaft, Kirche im 13-16. Jahrhundert, Internationales Kolloquium Prag 5.-10. Oktober 1998, a cura di F. Šmahel, Praha 1999 (Colloquia mediaevalia Pragensia, 1), pp. 279-288.

8.5.3. Austria, Germania ed Europa centrale
- H.J. Mierau, «Vita Communis» und Pfarrseelsorge. Studien zu den Diözesen Salzburg und Passau im Hoch- und Spätmittelalter, Köln-Weimar-Wien 1997 (Forschungen zur kirchlichen Rechtsgeschichte und zum Kirchenrecht, 21).
- C. Brückner, Das ländliche Pfarrbenefizium im hochmittelalterlichen Erzbistum Trier, in «Zeitschrift des Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte. Kanonistische Abteilung», 84 (1998), pp. 94-296; 85 (1999), pp. 298-386.
- C. Sonnlechner, Die Entstehung der niederösterreichischen Pfarrsprengel. Eine Kritik des Wolf’schen Filiationssystems, in Österreich im Mittelalter. Bausteine zu einer revidierten Gesamtdarstellung, St. Pölten 1999 (Studien und Forschungen aus dem Niederösterreichischen Institut für Landeskunde, 26), pp. 97-117.
- Kirche im Dorf. Ihre Bedeutung für die kulturelle Entwicklung der ländlichen Gesellschaft im «Preußenland» 13.-18. Jahrhundert, Berlin 2002.
- K. Borchardt, Pfründenbesetzung, Gottesdienst und Seelsorge: Kirchenrechtliche Probleme vor Ort im späteren Mittelalter, besonders in Franken, in Stagnation oder Fortbildung? Aspekte des allgemeinen Kirchenrechts im 14. und 15. Jahrhundert, a cura di M. Bertram, Tübingen 2005 (Bibliothek des Deutschen Historischen Instituts in Rom, 108), pp. 321-336.
- E. Bünz, Die Mittelalterliche Pfarrei in Franken. Zu Stand, Problemen und Aufgaben der landesgeschichtlichen Atlasarbeit in Bayern, in «Zeitschrift für Bayerische Landesgeschichte», 68 (2005), pp. 51-74.
- Pfarreien im Mittelalter. Deutschland, Polen, Tschechien und Ungarn im Vergleich, a cura di N. Kruppa, Göttingen 2008 (Veröffentlichungen des Max-Planck-Institut für Geschichte, 238; Studien zur Germania Sacra, 32).

8.5.4. Francia
- P. Paravy, De la Chrétienté romaine à la Riforme en Dauphiné. Évêques, fidèles et déviants (vers 1340-vers 1530), Rome 1993 (Colléction de l’École française de Rome, 183-184).
- A. Rauwel, Curé des villes, curé des champs: un conflit de droits paroissiaux au XVe siècle, in «Annales de Bourgogne», 70 (1998), pp. 81-90.
- N. Cammas, La géographie paroissiale de la partie méridionale du diocèse de Cambrai à la fin du Moyen Âge, in «Revue du Nord», 81 (1999), pp. 489-513.
B. Delmaire, Les actes de fondation de paroisse dans le Nord de la France aux XIIe-XIIIe siècles, in «Revue du Nord», 83 (2001), pp. 253-278.
F. Mazel, La noblesse et l’Église en Provence, fin Xe-début XIVe siècle: l’exemple des familles d’Agoult-Simiane, de Baux et de Marseille, Paris 2002 (C.T.H.S Histoire, 4).
M. Arnoux, Remarques sur les fonctions économiques de la communauté paroissiale (Normandie, XIIe-XIIIe siècles), in Liber largitorius. Etudes d’histoire médiévale offertes à Pierre Toubert, Genève 2003, pp. 417-434.
- L’eglise au village. Lieux, forme set enjeux des pratiques religieuses, «Cahiers de Fanjeaux. Collection d’Histoire religieuse du Languedoc au Moyen Âge», 40 (2005).

8.5.5. Inghilterra
- B.A. Kümin, Shaping of a Community: Rise and Reformation of the English Parish, c. 1400-1560, Aldesrhot-Brookfield 1996.
- K.L. French, The People of the Parish. Community Life in a Late Medieval English Diocese, Philadelphia 2001.
- R.C. Palmer, Selling the Church. The English Parish in Law, Commerce and Religion, 1350-1550, London 2002.
- Pastoral Care in Late Anglo-Saxon England, a cura di F. Tinti, Woodbridge 2005.
- The Parish in Late Medieval England, Proceedings of the 2002 Harlaxton Symposium, a cura di C. Burgess and E. Duffy, Donington 2006 (Harlaxton Medieval Studies, 14).


Ringraziamenti
Grazie a Massimo Della Misericordia, Paola Guglielmotti, Hannes Obermair, Gian Maria Varanini per gli utili suggerimenti.



Segnalazioni

Chi desiderasse segnalare mutamenti e novità relativamente alle risorse a stampa e in rete riguardo l’organizzazione ecclesiastica nelle campagne può contattare direttamente il curatore, Emanuele Curzel all’indirizzo: emanuele.curzel@unitn.it


Curatore

Emanuele Curzel (1967) è ricercatore di Storia Medievale presso l’Università di Trento; ha studiato le istituzioni ecclesiastiche della diocesi di Trento (vescovi, capitolo, pievi, cappelle e santuari). Tra le sue pubblicazioni: Le pievi trentine, Bologna 1999; I canonici e il Capitolo della cattedrale di Trento dal XII al XV secolo, Bologna 2001; due capitoli del terzo volume della Storia del Trentino, Bologna 2004; Chiese trentine. Ricerche storiche su territori, persone e istituzioni, Verona 2005; ha curato, insieme a Gian Maria Varanini, Codex Wangianus. I cartulari della Chiesa trentina (secoli XIII-XIV), Bologna 2007.

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Ultima modifica: 15/06/2010

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