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          Islam e occidente   
       
      a 
      cura di Alessandro Vanoli 
       [versione 1.0 
      - gennaio 2008] 
      © 2008 - Alessandro Vanoli per "Reti Medievali" 
       ISSN 1593-2214 
      
       
       
      
        Nota introduttiva 
        
    
          
      Il titolo del  repertorio, “Islam e occidente”, è sin troppo vasto e si presta a facili  generalizzazioni e semplificazioni. Appare evidente, infatti, che al suo  interno possono trovare posto temi come la guerra (sia essa crociata o reconquista),  la controversistica, la medicina, la matematica, la musica, etc. Meglio dunque  chiarirsi: quello che segue è solo un primo tentativo per dare forma e spazio a  un campo di indagine complesso e sin troppo esposto a fraintendimenti. I  problemi sono noti, ma in via preliminare varrà la pena accennarvi. In primo  luogo ci sono due nomi, “islam” e “occidente” che non corrispondono a insiemi  facilmente definibili. L’idea di “occidente” anzi pone più problemi che altro;  ma anche se si volesse distinguere, forse più opportunamente, tra cristianità e  islam, si tratterebbe a ben guardare di un modello arbitrario, concepibile solo  all’interno di una griglia metodologica data e mai corrispondente, se non per  una qualche forzatura, a una situazione reale. Difficile, per esempio,  collocare correttamente gli svariati gruppi marginali che popolano le frontiere  mediterranee di quei secoli: ebrei, mozarabi, schiavi, mercanti stranieri e via  dicendo. Vi è poi il fatto linguistico, il fatto cioè che queste due categorie  non coincidano con un’analoga ripartizione linguistica delle fonti. Mi spiego.  Si può genericamente dire che le fonti musulmane siano scritte in arabo, e che  quelle cristiane siano per lo più in greco e latino (almeno per quanto riguarda  i primi secoli medievali); è ben noto però che è esistita, per esempio, una  produzione cristiana in arabo, o una produzione islamica in spagnolo; per non  parlare della miriade di apporti ebraici, che esulano in parte da questa prima  mappatura ma che si collocano spesso a cavaliere tra i due mondi. 
  Qualsiasi analisi  comparata dei rapporti tra islam e occidente non può non tener conto, poi,  delle differenti diacronie e periodizzazioni che segnano tali soggetti: al di  là di ogni discussione sull’idea stessa di “Medioevo”, il tempo della prima  espansione islamica si muove in modo inevitabilmente diverso; ma lo stesso  vale, per fare un altro esempio, anche per il periodo ottomano, che non può  certo essere diviso dalla cesura artificiale (ed eurocentrica) che distingue  tra un basso medioevo e l’età moderna. Stesso discorso per quanto riguarda gli  spazi. Anche in questo caso, infatti, misurare le cose con i metri di certa  storiografia più classica può essere perlomeno fuorviante. Per esempio,  guardare al Mediterraneo, come luogo dello scontro (o dell’incontro, in fondo è  la stessa cosa) tra islam e cristianità, ha fatto spesso dimenticare che dal  punto di vista del mondo musulmano quella regione, in particolare l’Africa  settentrionale, è stata a lungo percepita come luogo di confine, spazio lontano  rispetto a un centro ben più “orientale”. Per altri versi, poi, occorre  sicuramente maggiore prudenza nella definizione e nell’analisi degli spazi in  cui il rapporto tra islam e occidente si fece, per così dire, oggetto  storicamente analizzabile. Parlare di “Spagna e islam”, per esempio, implica,  infatti, l’accettazione implicita di un idea “nazionale” a dir poco  anacronistica; e anche quando si optasse per la definizione più geografica di  “penisola iberica”, occorrerebbe comunque fare i conti con le percezioni  islamiche di quello spazio. Detto in altri termini, il rischio di fare storia  della “Spagna musulmana” o della “Sicilia araba” è quello di dimenticare che  sino a quando furono parte dell’islam, quelle regioni furono pensate come parti  di insiemi diversi: dâr al-islâm (casa dell’islam); iqlîm al-Maghrib (clima  d’occidente), etc. 
  Il tema “islam e  occidente” obbliga poi a qualche riflessione sui suoi soggetti. La medievistica  più tradizionale ha da tempo scandagliato la storia delle guerre tra cristiani  e saraceni, tanto in oriente (definendo persino specifiche branche disciplinari  come la crociatistica), quanto in Italia meridionale o nell’occidente iberico  con il complesso fenomeno della Reconquista. In tempi relativamente  recenti tali approcci hanno potuto fruire sempre di più dell’apporto di storici  capaci di affrontare anche le fonti arabe e turche e in grado dunque di  contribuire ad allargare sensibilmente i campi di indagine fornendo anche nuove  prospettive metodologiche. 
  L’interesse per le  fonti letterarie e le nuove prospettive di analisi storiografica affinate a  partire dalla seconda metà del secolo XX hanno contribuito ad ampliare  progressivamente le analisi sui rapporti medievali tra islam e mondo cristiano.  In particolare – e sotto la spinta delle nuove necessità e domande  contemporanee – lo studio della controversistica e, più in generale, della  produzione di opere, tanto latine quanto arabe, sulle altre religioni e  culture, riveste oggi una particolare importanza. 
  A questi problemi di  partenza occorre aggiungerne uno, che solo molto lentamente va risolvendosi. E  cioè: gli strumenti linguistici della medievistica tradizionale, per quanto  ormai estremamente affinati, sono per lo più limitati al mondo greco, latino,  romanzo e germanico. A lungo le distinzioni disciplinari accademiche hanno  relegato le lingue semitiche e orientali, nell’ambito degli studi linguistici,  letterari o artistici. A lungo, pertanto, le analisi storiografiche a partire  da fonti arabe, persiane o turche, sono state condotte da filologi prestati  alla storia, spesso con risultati non esaltanti. Al contrario, ovviamente, si  può dire della debolezza sovente mostrata dalle analisi dei tanti storici che  hanno dovuto basare le loro osservazioni su fonti in traduzione, spesso per  giunta molto datate. Questo panorama sta oggi cambiando: lo si vede bene in  alcuni paesi come Francia, Spagna, Inghilterra o Stati Uniti, dove sempre di  più sono gli storici che affrontano direttamente e con buona filologia le fonti  “orientali”. Naturalmente ciò non toglie nulla all’importanza della  medievistica più tradizionale; anzi, la consapevolezza di un panorama sempre  più allargato obbliga ad affinare gli strumenti di ricerca e le relazioni tra  studiosi di differenti ambiti disciplinari. 
È questo soprattutto  lo scopo delle pagine che seguono: tentare di fornire il maggior numero di  strumenti per l’analisi dei diversi fenomeni di relazione – dalla guerra alla  traduzione - che interessarono musulmani e cristiani durante il medioevo. Si  tratta ovviamente solo di una prima messa a  punto, suscettibile di ulteriori modifiche, tanto dal punto di vista dei  riferimenti raccolti, quanto da quello, metodologicamente più complesso, delle  suddivisioni interne adottate.  
Dato lo spazio in cui  questo repertorio è accolto, si è pensato di tenere in maggior considerazione –  almeno in via preliminare – i materiali legati alle lingue del mondo cristiano:  dal latino alle lingue volgari. Per quanto concerne invece le fonti arabe,  ritenendo (auspicabilmente a torto) che non siano altrettanto facilmente  maneggiabili, si è pensato di procedere nel seguente modo: 1) fornendo gli  essenziali riferimenti scientifici per orientarsi tra le fonti giuridiche e  religiose e tra i fondamentali strumenti di lavoro; 2) facendo riferimento ai  materiali disponibili in traduzione; 3) dando infine gli estremi delle maggiori  risorse in lingua araba per lo studio del periodo e del tema in oggetto. 
      Da ultimo, il tema  della guerra, si tratti di crociata o di reconquista, è stato oggetto, in  questo sito, di un’altra pagina di repertorio curata da Luigi Russo, a cui rinvio  <../repertorio/rm_russo_le_crociate.html>.  Ho cercato di evitare sovrapposizioni tematiche, ma credo sia ovvio che alcuni  riferimenti saranno giocoforza ripetuti. 
      
                        
      
       
      
        Risorse 
       
    
        
      1. Archivi e biblioteche 
      Le risorse d’archivio  sono evidentemente troppo vaste e frammentate tra differenti interessi  disciplinari per poter essere qui esaustivi. Quelle che seguono sono dunque  solo alcune indicazioni di massima, lungi dall’essere esaustive. Utile può  essere il riferimento alla Bibliothèque Nationale de France <http://www.bnf.fr/pages/bibliotheque.htm>. Per  quanto riguarda l’Inghilterra è possibile consultare direttamente online i  cataloghi della University of Cambridge e di molte altre biblioteche digitando “subject:"Manuscripts  -- Great Britain Catalogs" nello spazio di ricerca del sito «Internet  Archive» <http://www.archive.org/index.php>.  A esso rimando naturalmente per ulteriori ricerche, in particolare, al  di fuori dell’Europa, per quanto riguarda Canada e Stati Uniti. Utile può  rivelarsi anche il catalogo in linea del Netherland Institute for Near East,  con sede a Leiden <http://www.nino-leiden.nl/library.aspx>.  Discorso diverso è per la Spagna dove gli archivi in qualche maniera  collegabili al tema in oggetto sono praticamente sparsi su tutto il territorio  nazionale. Buon punto di partenza può essere il catalogo in linea dei  manoscritti della Biblioteca Nacional de España <http://www.bne.es/esp/catalogos/inventariomss.htm>  e soprattutto la grande sezione di Biblioteconomia  della Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes <http://www.cervantesvirtual.com/FichaClasificacionMaterias.html?Ref=02&idGrupo=estudiosCriticos>,  sito a cui ritorneremo anche in seguito. Altro fondamentale punto di  riferimento è la biblioteca della Agencia Española de  Cooperación Internacional (AECI), con sede a Madrid, forse la migliore di  Spagna per quanto riguarda gli studi islamici <http://www.aeci.es/index.asp>. 
  In Italia importanti  fondi manoscritti o a stampa sono conservati, tra le altre, nella seguenti  biblioteche: Biblioteca Nazionale Marciana <http://marciana.venezia.sbn.it/opac.htm>,  Biblioteca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano <http://millennium.unicatt.it/>, Biblioteca  universitaria di Bologna <http://www.bub.unibo.it/>;  Biblioteca Medicea Laurenziana <http://www.bml.firenze.sbn.it/>, Biblioteca  dell’Accademia nazionale dei Lincei e Corsiniana <http://www.lincei.it/biblioteca/index.php>. 
  Tra le biblioteche  americane ovvio il riferimento, anche in questo caso, alla Library of Congress,  Washington <http://catalog.loc.gov/>; si veda inoltre,  per un argomento più specifico, la National  Library of Medicine <http://www.nlm.nih.gov/hmd/>;  di particolare interesse le sezioni Archives and Manuscriptes (al cui  interno si può trovare una dettagliata descrizione dei manoscritti islamici) e Online  Catalogs (all’interno si veda ad esempio Islamic Culture and the Medical  Arts). 
  Di grande utilità può  essere anche, in Canada, il Pontifical Institute of Mediaeval Studies, Toronto <http://www.pims.ca/library/>. 
       
         
      2. Centri e progetti di ricerca 
      
        Francia 
        <http://www.islam-medieval.cnrs.fr>.  Sito del laboratorio di ricerca Islam médiéval. Espaces, réseaux et pratiques culturelles dell’UMR 8167  Orient et Méditerranée (Centre national de la recherche scientifique). Tra  le altre informazioni vi si trovano le bibliografie dei membri dell’unità di  ricerca. 
        Altro utile sito  francese è quello dei dottorandi in storia medievale dell’islam (ass. Diwan des Doctorants: <http://www.diwan.info>).  Si possono avere notizie sui dottorati in corso, sui  convegni e i seminari a venire e vi sono anche alcune bibliografie. 
        <http://www.imarabe.org/> Sito  dell’Institut du Monde Arabe, nota istituzione culturale francese, con sede a  Parigi, frutto del parternariato con ventidue paesi arabi. Il taglio del sito è  per lo più divulgativo, ma di ottimo livello. 
        <http://www.mmsh.univ-aix.fr/iremam/index.html>: Institut de  Recherches et d’Études sur le Monde arabe et musulmane, Aix en-Provence. L’istituto si occupa per lo più di mondo  islamico contemporaneo, rimane comunque un utile riferimento tanto per le  ricerche quanto per le bibliografie.  
        <http://ifao.egnet.net>. Sito dell’IFAO (Institut français d’archéologie orientale  du Caire). Si accede ad ampie sezioni bibliografiche e  cartografiche e al sito degli «Annales  islamologiques» con gli articoli scaricabili in pdf. 
          
        Inghilterra 
        <http://www.ames.cam.ac.uk/departments/dmes/>:  dipartimento di Middle Eastern Studies della Cambridge University. 
        <http://www.cmeis.cam.ac.uk/>: Centre of Middle Eastern and Islamic Studies  (CMEIS) a Cambridge.  
        <http://www.lib.cam.ac.uk/Taylor-Schechter/>:  sito del Taylor-Schechter Genizah Collection riguardante circa 140.000  frammenti di manoscritto, principalmente in ebraico e arabo scoperti nella  genizah del Cairo. 
          
        Spagna 
        <http://www.eea.csic.es/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1> Escuela de Estudios Árabes. Istituto  di ricerca appartenente al Consejo Superior de Investigaciones Científicas.  
        <http://www.ub.es/arab> Departament de Filologia àrab de la Universitat de  Barcelona. 
        <http://www.legadoandalusi.es/legado/index.html>. El Legado Andalusí è una fondazione della  Junta de Andalucía. Ha come obiettivo la valorizzazione e la diffusione del  patrimonio culturale spagnolo con particolare riferimento al periodo  ispano-musulmano e alle relazioni che in in quei secoli si stabilirono tra le  due culture. 
          
        Italia         
        
          <http://www.uta.fi/tapri/med/sihmed/index.html>:  Società internazionale degli storici del Mediterraneo (SIHMED), fondata a Roma  e con sede presso il Dipartimento di Scienze Storiche dell’Università di  Perugia. 
        <http://www.storiamedievale.net/centrostudi/index.htm#giu>  Centro di studi Normanno-Svevi con sede presso l’Università di Bari. Il sito  contiene anche un’importante sezione di fonti e articoli scientifici (in parte  ricavati da Reti Medievali). 
        <http://www.flingue.unict.it/giras/presentazione_gruppo.htm>:  Gruppo Internazionale di Ricerca sull’Arabo di Sicilia (GIRAS), Università di  Catania. 
          
        Germania 
        <http://web.uni-frankfurt.de/fb13/igaiw/>: Institut für Geschichte der Arabisch-Islamischen  Wissenschaften. Fondato nel 1982 presso la Johann Wolfgang  Goethe-Universität. 
          
        Austria 
        <http://www.sbg.ac.at/ger/samson/rvws2002-03/samsonringws02-03.htm>.  Sito del ciclo di lezioni (disponibili online) Orient und Okzident im  Mittelalter - Kontakte und Konflikte organizzato nel semestre invernale  2002/2003 per le Salzburger Mittelalterstudien della Universität Salzburg. 
          
        Libano 
        <http://www.cedrac.usj.edu.lb>: Centre de Documentation et de Recherches Arabes  Chrétiennes (CEDRAC), itituto libanese diretto da R.P. Samir Khalil.  
          
        Canada 
        <http://www.utsc.utoronto.ca/~rothman/EMM/index.html>.  Sito del gruppo di ricerca che ha lavorato ai Networks of Interaction in the  Early Modern Mediterranean (University of Toronto, 12-13 Oct., 2007). 
       
       
        3. Riviste 
      Difficile se non  impossibile offrire un panorama completo di tutte le riviste che possano essere  in qualche modo collegabili al tema qui in esame: occorrerebbe tenere conto  infatti di quasi tutte le riviste di medievistica e buona parte di quelle  dedicate genericamente all’orientalistica. Si ritiene utile dunque rinviare in  primo luogo al repertorio di questo stesso sito curato da Andrea Barlucchi e  dedicato alle Riviste: <http://www.storia.unifi.it/_RM/repertorio/riv/>. 
  Allo stesso mondo può  essere utile il rinvio al sito della Fédération de Revues en Sciences  humaines et sociales: <http://www.revues.org>. Al di là delle note  riviste di storia medievale («Cahiers de recherches médiévales», «Médiévales»), si segnalano in particolare la «Revue des mondes musulmans et de la  Méditerranée» e i «Cahiers de la Méditerranée» (anche se questi sono  maggiormente focalizzati sulla storia moderna e contemporanea). 
  Per gli studi di  islamistica più in generale si può fare riferimento alla seguente pagina,  dedicata agli «Academic Islamic Studies and Middle East, Central Asian, and  other Area Studies Sites» <http://www.uga.edu/islam/MESCenters.html>.  Vi si può trovare, tra l’altro materiale, una rassegna delle riviste di islamistica  in lingua inglese. 
        Si vedano poi: 
«Collectanea  Christiana Orientalia»: <http://www.uco.es/servicios/publicaciones/collectanea/>  rivista della Facultad de Filosofía y Letras de la Universidad de Córdoba e del  CEDRAC (Université Saint-Joseph de Beirut). 
  <http://www2.let.uu.nl/Solis/anpt/ejos/EJOS-1.html>:  Electronic Journal of Oriental Studies (EJOS), Universiteit Utrecht. Rivista  online di taglio multidisciplinare, dedicata agli studi arabi, persiani e  turchi. 
      
        
       
        4. Fonti online 
      Il tema stesso del  repertorio rende evidentemente difficile definire un criterio unitario di  presentazione delle fonti e, soprattutto, rende quasi impossibile ogni  tentativo di esaustività. 
      Inevitabile anche per  questo tema, il riferimento al sito di Gallica che permette la consultazione in  linea di una parte considerevole delle collezioni della Bibliothèque nationale de France: <http://gallica.bnf.fr/>. 
  Per quanto riguarda  poi la produzione latina, con particolare riferimento alla controversistica e  alle traduzioni di opere islamiche, fondamentale è il riferimento a  Islamolatina <http://seneca.uab.es/islamolatina/main.htm>,  sito di un progetto scientifico della Generalitat de Catalunya, focalizzato  sulla percezione dell’islam da parte dell’Europa cristiana medievale. Raccoglie  un notevole numero di fonti in edizioni critica, soprattutto in lingua latina: Alcoranus  Latinus (molte versioni tra cui Roberto di  Ketton e Marco di Toledo), Collectio Toledana, cronache (ad  es. Guiberto di Nogent), Vite di Maometto, traduzioni dall’arabo (ad es. il De  scentiis di al-Fârâbî nella traduzione latina di Domenico Gundisalvi),  fonti bizantine (ad es. Giovanni Damasceno, Abû Kurra, etc.), opere polemiche  come quelle di Alvaro ed Eulogio di Cordova o Ricoldo di Montecroce (si tratta  di un work in progress: solo pochi testi sono presenti ancora nella loro  interezza). 
  Molto materiale in latino è anche disponibile presso la Bibliotheca Islamo-Christiana Latina (BICL): Elektronisches  Verzeichnis der Editionen und Übersetzungen christlich-lateinischer Islamtexte  (Philosophisch-Theologische Hochschule - Sankt Georgen- Frankfurt am Main): <http://www.sankt-georgen.de/hugo/spanien.htm>. 
  Altro portale di  riferimento è quello della Biblioteca  Virtuale "Miguel de Cervantes" <http://www.cervantesvirtual.com/portal/lmm/presentacion.shtml> soprattutto per quanto  concerne la produzione letteraria in spagnolo della minoranza mudéjar e moresca  tra i secoli XIV e XVII. Nonostante alcune voci dell’indice non siano ancora  attive, il portale può vantare già una buona collezione di articoli e studi  tratti soprattutto dalla rivista spagnola di Studi Mudéjar e Moreschi «Sharq  al- Andalus» nata dalla collaborazione tra il Centro di Studi Mudéjar  dell’Istituto di Studi Teruelensi e l’Area di Studi Arabi e Islamici della  Universidad de Alicante. Vi si trovano testi in spagnolo e in scrittura aljamiada.  
  Per quanto riguarda la  produzione nelle lingue del mondo islamico, inutile dire che le migliori  risorse online richiedono una buona conoscenza almeno della lingua araba. Un  ottimo esempio in tal senso è il sito al-Eman <http://www.al-eman.com/>,  contenente un numero considerevole di opere letterarie in edizione integrale,  tra cui molti classici della storiografia araba (da Tabarî a Ibn al-Athîr). 
        Tra le fonti arabe in  traduzione si segnalano i seguenti siti con differenti prospettive tematiche. 
        Sulla filosofia  islamica: <http://www.muslimphilosophy.com>  (Islamic Philosophy on line). Con numerosi contributi scientifici sulla  fiosofia araba e molte opere originali, per lo più in traduzione inglese. 
        Per la medicina è  particolarmente importante <http://www.bium.univ-paris5.fr/histmed/debut.htm>,  portale della Bibliothèque interuniversitaire de médecine (BIUM). Contiene  numerose riviste scientifiche online (si consulti ad esempio la sezione  “médecine arabe” del «Bulletin de Médecine Ancienne») e un vasto catalogo di  fonti in edizione elettronica. 
        Interessante poi la  raccolta di fonti geografiche «Travelling to Jerusalem»: <http://chass.colostate-pueblo.edu/history/seminar/seminar97.html>.  Raccolta di fonti sui viaggi a Gerusalemme in traduzione inglese, ma per lo più  basate su edizioni critiche (Egeria, Beniamino di Tudela, Ibn Jubayr, Marco  Polo, Felix Fabri, etc.), a cura della Colorado State University-Pueblo. 
        
      5. Testi e materiali online  
      
        5.a. Mondo musulmano 
        Sembra utile  cominciare da una breve esplorazione di alcuni siti che forniscono materiali e  fonti relative al mondo musulmano e che possano costituire utili punti di  partenza anche per gli studiosi non esperti di lingua araba. 
          Si può cominciare da  alcune rassegne di risorse online, come quella fornita dalla Yale University  Library <http://www.library.yale.edu/neareast/islamicsites.html>  o quella dell’Università La Sapienza di Roma: 
          < http://w3.uniroma1.it/studiorientali/arabistica/webgrafia/univers/sezioni/libr_1.htm>. 
          Per un’introduzione  alla storia del mondo musulmano medievale si può cominciare dalla seguente  pagina dell’importante sito «al-bab»: <http://www.al-bab.com/arab/history.htm>  ricchissima di articoli e informazioni, per lo più di livello divulgativo (molti links rimandano a pagine  di Internet Medieval  Source Books), ma tante sono anche le pagine  estratte da opere spesso di riferimento come quelle di Rodinson e Watt). 
          Un interessante sito  italiano dai contenuti scientificamente rigorosi è Islamistica.Com <http://www.islamistica.com/>: vi si  trovano numerosi approfondimenti tematici e discussioni di carattere  metodologico sugli studi islamici. 
          Inoltre,  tra le tante simili rintracciabili in rete, si segnala una pagina per  la conversione delle date dei calendari cristiano e musulmano, gestita  dall’Orientalisches Seminar dell’Università di Zurigo: <http://www.oriold.unizh.ch/static/hegira.html>.  
          Moltissimi sono poi i  siti che permettono di accedere - in traduzione e non – ai fondamenti religiosi  e giuridici dell’islam, in particolare al Corano. Le numerose traduzioni  presenti in rete del Corano sono per lo più confessionali (per alcuni  riferimenti a traduzioni scientifiche si rimanda al punto 7a); un sito comunque  molto utile è GlobalQuran <http://www.globalquran.com/>  dove è possibile consultare il Corano in circa trenta lingue differenti. Lo  stesso discorso vale anche per le raccolte di hadîth, i detti e i fatti  attribuiti al Profeta Muhammad. Si vedano ad esempio il sito curato dalla  University of Southern California. <http://www.usc.edu/dept/MSA/fundamentals/hadîthsunnah/>;  il sito del Consiglio per gli Affari Islamici del governo egiziano <http://www.alazhr.com/>; oppure, per chi  conosce l’arabo, Al-Islam.com <http://hadîth.al-islam.com/>:  sito a cura del Ministero degli Affari Islamici dell’Arabia Saudita (consultabile  anche in altre lingue, tra cui inglese, francese e tedesco, anche se in forma  compendiata) contenente testi integrali in arabo delle collezioni di hadîth.  Interessante e utile è anche Answering-Islam <http://www.answering-islam.de/Main/Index/index.html>:  sito confessionale sul dialogo islamico-cristiano all’interno del quale è  possibile reperire numerose fonti islamiche (Corano, hadîth), ma anche utili  materiali di studio tra cui il classico Dictionary of islam di Th.P.  Hughes (1895). 
        Una nota  per gli arabisti. Tra i materiali disponibili in rete si segnala la possibilità  di consultare online il classico Arabic-English Lexicon di Lane (http://www.studyquran.co.uk/LLhome.htm:  il caricamento della pagina è però molto lento) e il fondamentale dizionario  arabo Lisân al-’Arab (http://alwaraq.com/:  il sito offre l’accesso a una biblioteca digitale comprendente quasi tutti i  testi arabi classici. Il servizio è però a pagamento, tranne appunto, tra altre  cose, la consultazione del Lisân al-’Arab).  
          
        5.b. Testi sui rapporti tra islam e occidente 
        Il materiale in rete è  numeroso. I seguenti siti offrono dei buoni punti di partenza, con materiale  divulgativo ma scientificamente rigoroso: 
          <http://www.muslimheritage.com/>.  Sito inglese particolarmente ben costruito, a cura della Foundation for Science  Technology and Civilisation (FSTC), dedicato all’eredità islamica nella cultura  e nella scienza. 
          <http://www.alyamiah.com/cema/index.php>:  CEMA. Centro de Estudios Moriscos de Andalucía. Sito divulgativo dedicato allo  studio della cultura morisca tra i secoli XVI e XVII. 
        Fondamentale è poi il  riferimento al sito spagnolo Arabismo.com <http://www.arabismo.com/>:  anche se non dedicato specificamente al tema qui in oggetto, tra le sue molte  pagine si trovano numerose risorse (per quanto riguarda i materiali online si  guardi per esempio la sezione “publicaciones”). 
        Per quanto riguarda le  monografie online un’utilissima risorsa, anche se dedicata quasi solo alla  Spagna, è <http://libro.uca.edu/>:  vasta raccolta di monografie scientifiche in inglese relative alla Spagna  medievale, a cura della American Academy of Research Historians of Medieval  Spain (si rimanda al suo portale per ulteriori strumenti e informazioni, tra  cui una sezione di saggi e una di recensioni: <http://libro.uca.edu/aarhms/essays.html>). 
        Più specifici, ma  molto interessanti.  
          <http://www.columbia.edu/~gas1/saliba.html>:  pagina di George Saliba (Columbia University), con la possibilità di accedere a  molti testi relativi ai suoi studi sulla trasmissione delle idee matematiche e  astronomiche islamiche nel terdo medioevo europeo.  
          <http://www.geocities.com/DanteStudies/index.html>:  sito del terzo seminario internazionale Arabic and Judaic influences in and  Around Dante Alighieri, University of Cambridge. Nella sezione “Archive of  Papers” contiene, oltre ad alcuni articoli, la traduzione inglese della Refutatio  Alcorani di Ricoldo da Montecroce e una bibliografia di base (leggermente  datata, però) relativa ai materiali di ricerca arabo-latini. 
       
        
      6. Studi 
      Di seguito un elenco  di studi e risorse. La scelta, del tutto parziale, ha cercato di privilegiare i materiali di riferimento, o perché  considerati ormai dei classici o perché forniscono strumenti di particolare  utilità per la ricerca, soprattutto per quanto concerne le fonti e lo stato  degli studi su particolari argomenti. 
        
      
        6.a. Introduzione al  mondo musulmano 
        - Traduzioni del  Corano 
        
          Italiano: A. Bausani, Il  Corano, Firenze 1955; Milano 1985 e successive ristampe. 
          Francese: R. Blachère, Le Coran, Paris 1980. 
          Tedesco: R. Pret, Der Koran, Stuttgart 1966. 
         
          
        - Studi e strumenti di  base 
        
          C. Cahen, L’Islam. Des origines au début de l’empire ottoman, Paris 1970. 
          C. Cahen, Introduction à l’histoire du monde musulman médiéval, VIIe-XVe  siècle. Méthodologie et éléments de bibliographie, Paris 1982. 
          Encyclopédie de l’Islam (ed. 1), IV, Leiden 1913-1914; (ed. 2), Leiden 1954 sgg. 
          R. Elger, Kleines Islam-Lexikon. Geschichte -  Alltag - Kultur, München 2001 (ed.  it. Piccolo dizionario dell’Islam. Storia, cultura,  società, Torino 2002. 
          G. Endress, Der Islam: eine Einführung in seine Geschichte, München  1982; trad. it., Introduzione alla storia del mondo musulmano, Venezia  1994. 
          I. Lapidus, A  History of Islamic Societies, Cambridge 1988 (trad. it. Storia  delle società islamiche, Torino 1993-1995, in particolare  voll. I, Le origini dell’Islam, secoli  VII-XIII; e II, La diffusione dell’islam). 
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        6.b Islam e occidente 
          
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        La scheda è periodicamente aggiornata. Chi desiderasse  segnalare mutamenti e novità può contattare direttamente il curatore,  Alessandro Vanoli <alessandro.vanoli@unibo.it>. 
         
       
      
      
        Curatore 
         
         
Alessandro Vanoli (Bologna 1969) si è laureato in  Filosofia presso l’Università di Bologna nel 1991 e ha conseguito il titolo di  dottore di ricerca in Storia Sociale Europea presso l’Università Ca’ Foscari di  Venezia. Attualmente insegna Politica comparata del Mediterraneo presso  l’Università di Bologna sede di Ravenna. I suoi studi sono dedicati soprattutto  ai rapporti tra cultura ebraica, cristiana e islamica nel mediterraneo  medievale, con particolare interesse per gli ambiti iberico e siciliano.  
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