È mancato Emmanuel Le Roy Ladurie

Il 22 novembre scorso si è spento a Les Moutiers-en-Cinglais, in Normandia, nel villaggio in cui era nato nel 1929, Emmanuel Le Roy Ladurie, tra i maggiori storici francesi del Novecento, conosciuto in tutto il mondo per le sue opere e per il ruolo di primo piano che ebbe nella direzione della rivista «Les Annales».

Allievo dell’Ecole Normale Supérieure e di Fernand Braudel, agrégé in storia e dottore in lettere, è stato professore a Montpellier dal 1953 al 1969, direttore di studi dell’École pratique des hautes études di Parigi dal 1965, professore all’Università di Parigi-VII dal 1970 al 1973, successore di Fernand Braudel al Collège de France dal 1973, presidente del Consiglio scientifico della Bibliothèque Nationale de France dal 1987 al 1994. In Italia fu insignito del premio Nonino nel 1992.

Autore di oltre 20 volumi e di decine di articoli, prevalentemente dedicati alla storia della Francia medievale e moderna, ha spaziato nelle sue ricerche su un’ampia gamma di temi, dalla storia agraria a quella sociale, dalla storia della cultura all’antropologia storica e alla storia del clima, di cui è stato tra i pionieri in Europa. Grazie a una scrittura limpida e coinvolgente ha saputo avvicinare alla storia il grande pubblico, introducendo il lettore all’attento esame dei documenti prima di presentargli il grande affresco della vita quotidiana, delle credenze e della psicologia di una piccola comunità o di una nazione. Delle sue numerose pubblicazioni si ricordano le più celebri: Les paysans de Languedoc (1966), Montaillou, village occitan de 1294 à 1324 (1977), Le Carnaval de Romans: de la Chandeleur au Mercredi des cendres (1579–1580) (1975), Histoire du climat depuis l’an mil (1967).