Fonti
Antologia delle fonti altomedievali
a cura di Stefano Gasparri
e Fiorella Simoni
con la collaborazione di Luigi Andrea Berto
© 2000 – Stefano
Gasparri per “Reti Medievali”
4. La fine dei Carolingi (A) Annali di S. Bertin,
SS 1, aa. 843, 845, 848, 855, 859.
Annali di Fulda, SRG,
aa. 880-882. (B) Annali di
St. Vaast, SS 2, anno 887. (A) 843. Dei pirati Normanni assalirono la città
di Nantes, uccisero il vescovo, molti chierici e laici di entrambi i sessi e quindi
attaccarono la regione dell’Aquitania inferiore per saccheggiarla.
845. In marzo 120 navi normanne risalirono la Senna fino a Parigi devastando ogni cosa
senza incontrare alcuna resistenza. Carlo cercò di resistere, ma comprese che i suoi non
avevano alcuna possibilità di vittoria. Allora fece un accordo con loro e, con un tributo
di 7000 libbre (d’argento), impedì che avanzassero e li persuase a tornare indietro.
848. Carlo assalì i Normanni che stavano assediando Bordeaux e con coraggio li
sconfisse.
855. I Normanni attaccarono Bordeaux, una città dell’Aquitania, e attraversarono
tranquillamente la regione.
859. Alcuni uomini del popolo, che vivevano tra la Senna e la Loira, formarono
un’associazione giurata e combatterono coraggiosamente i Danesi sulla Senna. Ma,
poichè la loro associazione era stata fatta incautamente, furono facilmente uccisi dai
nostri che erano più forti.
Annali di S. Bertin, SS 1, aa. 843, 845, 848, 855, 859.
880. Quindi guidò il suo esercito per scacciare i Normanni che da
lungo tempo risiedevano presso il fiume Schelda. Li assalì e
ne uccise più di 5000. […]
In Sassonia ci fu una battaglia sfortunata; infatti i Normanni uccisero
due vescovi […] e dodici conti […] con tutti quelli che erano con
loro. […]
In Gallia i Normanni depredarono e incendiarono [...] e quindi tornarono
a Nimega che circondarono con un robustissimo terrapieno e con delle
mura e posero i quartieri invernali nel palazzo del re. Re Ludovico
andò contro di loro con un forte esercito, ma tornò senza
avere concluso molto per l’asprezza dell’inverno e la solidità
delle fortificazioni.
881. Suo nipote combattè contro i Normanni e trionfò nobilmente;
si dice infatti che egli abbia ucciso 9000 di quei cavalieri. Tuttavia
essi rinnovarono il loro esercito, aumentarono il numero dei cavalieri
e devastarono molti luoghi delle terre del nostro re: Cambrai, Urecht
[…] e il palazzo di Aquisgrana, dove usarono la cappella del re come
una stalla per i loro cavalli.
882. Wala, vescovo di Metz, andò sconsideratamente contro di loro con un piccolo esercito
e fu ucciso.
Annali di Fulda, SRG, aa. 880-882.
Testo originale
(B) 887. Come al solito, i Normanni
vagarono fino alla Saona e alla Loira.
[…] Risiedettero lì fino all’estate, e ridussero in solitudine
quella terra con incendi e uccisioni. Sigefredo con i suoi alla fine
dell’inverno ritornò sulla Senna, comportandosi nel solito modo,
e verso l’autunno si diresse in Frisia; e lì fu ucciso. I Danesi
invece ritornarono a Parigi a causa del tributo loro promesso dall’imperatore.
[…] Una volta che il tributo fu consegnato, poiché non c’era
nessuno che resistesse loro, i Danesi, entrati di nuovo attraverso la
Senna nella Marna, posero l’accampamento a Checi.
I Franchi orientali, vedendo che le forze dell’imperatore erano troppo deboli per reggere
l’impero, lo cacciarono dal trono e misero al suo posto Arnolfo, figlio di Carlomanno, che
era suo nipote. Ma i Franchi meridionali erano divisi tra loro, e alcuni volevano eleggere
al regno Guido d’Italia, altri Oddone. Inoltre Berengario usurpò il regno d’Italia. […]
Si dice che dopo aver perso l’impero Carlo sia stato strangolato dai suoi; è certo
comunque che poco dopo finì la vita presente, essendo però destinato, penso, a ricevere
quella celeste. I Normanni, come al solito, devastarono tutti i luoghi fino alla Mosa e
parte della Borgogna.
Annali di St. Vaast, SS 2, anno 887. Testo originale
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