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Fonti

Antologia delle fonti altomedievali

a cura di Stefano Gasparri
e Fiorella Simoni
con la collaborazione di Luigi Andrea Berto

© 2000 – Stefano Gasparri per “Reti Medievali”


XI
L’età vichinga

1. I primi attacchi all’Occidente
(A) Cronaca anglosassone, anni 789, 793.
(B) Annali del regno franco, SRG, anni 808, 810.

(A) 789. In quest’anno re Brihtric [1] sposò Eadburh, la figlia di Offa. E nel suo tempo per la prima volta vennero tre navi di Normanni: il funzionario regio andò loro incontro per condurli alla residenza del re, poiché non sapeva chi fossero; ma loro lo uccisero. Quelle furono le prime navi di Danesi [2] che approdarono alla terra degli Anglosassoni.


793. In quest’anno tremendi prodigi si verificarono in Northumbria, terrorizzando la popolazione. Vi furono eccezionali vortici di vento, lampi accecanti, e furono visti volare per l’aria dei draghi che mandavano fiamme. A questi segni tenne subito dietro una grande carestia e poco dopo, il giorno 8 di giugno dello stesso anno, i pagani assalirono e miseramente distrussero la chiesa di Dio a Lindisfarne, con saccheggi e massacri.

Cronaca anglosassone, anni 789, 793.

Testo originale

[1] Re del Wessex, zona che era allora soggetta al controllo del potente regno di Mercia, di cui era re Offa (757-796).

[2] I termini «Normanni» e «Danesi» sono qui usati come sinonimi. In alcune redazione della Anglo-Saxon Chronicle si specifica che le navi provenivano dalla Norvegia.


(B) 808. Un inverno umido e malsano. L’imperatore è [1], recatosi a Noyon all’inizio della primavera, vi passò la Quaresima e vi celebrò la Pasqua, tornando poi ad Aquisgrana. E poiché era giunta la notizia che Göttrik [2], re dei Danesi, era passato con l’esercito nel territorio degli Abodriti [3], l’imperatore inviò suo figlio Carlo [4] all’Elba con una forte schiera di Franchi e di Sassoni, con l’ordine di opporsi a quel re forsennato qualora avesse osato sferrare un attacco ai confini della Sassonia. Quello però si accampò per alcuni giorni sulla riva, prese alcune fortezze slave e tornò indietro con gravi perdite. Infatti, pur avendo cacciato il capo abodrita Drasco che disperava della fedeltà dei suoi, pur avendo catturato con l’inganno e fatto impiccare l’altro capo Godelaibo, pur avendo reso così tributari due gruppi di Abodriti, aveva però perso i migliori e i più audaci dei suoi guerrieri tra i quali Regnald, figlio di suo fratello, che era caduto con molti capi danesi nell’assedio di un borgo fortificato. Carlo il figlio dell’imperatore, fece gettare un ponte sull’Elba e con la maggiore celerità possibile condusse il suo esercito contro i Linoni e gli Smeldingi [5], che erano passati dalla parte di Göttrik. Devastò tutti i loro campi, poi ripassò il fiume e riparò in Sassonia senza perdite. Nella sua spedizione, Göttrik aveva avuto dalla sua parte gli Slavi Vilzi [6], che per la loro tradizionale inimicizia con gli Abodriti si erano uniti spontaneamente alle forze danesi. Al rientro di Göttrik nel proprio regno anch’essi avevano fatto ritorno alle proprie sedi, con il bottino che erano riusciti a strappare agli Abodriti. Prima di rientrare, Göttrik aveva distrutto il centro commerciale marino che in lingua danese era chiamato Reric e che risultava assai vantaggioso al suo regno per il pagamento di tributi; aveva fatto portare via di là i mercanti ed aveva fatto vela con tutto l’esercito verso il porto di Sliesthorp [7]. Lì aveva sostato alcuni giorni e aveva dato ordine che la frontiera tra il suo paese e quello dei Sassoni fosse fortificata con un bastione [8] dotato di un’unica porta per il transito dei carri e dei cavalli; in modo che tutta la zona a nord del fiume Eider risultasse protetta, dalla baia orientale formata dal mare chiamato Östarsalt, fino all’Oceano occidentale [9]. Impartiti vari ordini ai suoi uomini era quindi rientrato alla sua sede.


810. […] Mentre l’imperatore si trovava ad Aquisgrana e progettava una spedizione contro Göttrik ricevette la notizia che una flotta di duecento navi dal nord era sbarcata in Frisia [10]; tutte le isole vicine erano state devastate; l’esercito nemico si trovava già sul continente e per tre volte si era scontrato con i Frisoni; i Danesi vincitori avevano imposto un tributo ai vinti e come tributo i Frisoni avevano già pagato cento libbre di argento; il re Göttrik si trovava ormai in patria. Le cose stavano proprio così. La notizia sconvolse l’imperatore, che mandò messi in tutte le zone vicine per radunare l’esercito; lui intanto lasciò immediatamente il palazzo, ed in un primo momento voleva dirigersi contro la flotta, ma poi decise di attendere rinforzi al di là del Reno, nella località chiamata Lippea [11]. Lì, durante una sosta durata alcuni giorni, morì improvvisamente l’elefante che gli era stato inviato dal re saraceno Harun [12]. Riunite infine tutte le truppe l’imperatore si diresse il più rapidamente possibile verso il fiume Aller, pose l’accampamento dove sfocia nel Weser e lì attese l’esito delle minacce di Göttrik: infatti quel re, reso tracotante da una vana speranza di vittoria, si vantava di voler affrontare con il suo esercito quello dell’imperatore. Ma mentre era accampato gli giunsero notizie di eventi diversi: la flotta che devastava la Frisia era tornata in patria e il re Göttrik era stato ucciso da uno del suo seguito; la fortezza di Hobuok, presso l’Elba, era stata presa dai Vilzi; suo figlio Pipino [13], re di Italia, era morto il giorno 8 di luglio; due ambascerie, una da Costantinopoli e l’altra da Cordova, giungevano per trattare la pace. A causa di queste notizie l’imperatore diede le disposizioni opportune per la situazione della Sassonia e fece ritorno ad Aquisgrana.

Annali del regno franco, SRG, anni 808, 810.

Testo originale

[1] Carlo Magno.

[2] Primo re danese di rilievo storico, morto nell’810.

[3] Popolazione slava del territorio tra il Mar Baltico d i fiumi Elba ed Oder.

[4] Primogenito di Carlo Magno, morto nell’811.

[5] Popolazioni slave, prima sottomesse agli Abodriti.

[6] Popolazione slava insediata a sud del territorio abodrita.

[7] Sembra che il senso dell’operazione sia stato quello di dirottare il traffico commerciale dalla località slava di Reric (nell’attuale Meclemburgo) verso i territori danesi, e precisamente a Sliesthorp nel fiordo di Schlei (nell’attuale Schleswig-Holstein).

[8] La fortificazione, poi detta Danevirke e tuttora parzialmente esistente, traversava la parte più stretta dello Schleswig, dal fiordo di SchIei a quello di Treene.

[9] Rispettivamente il Mar Baltico ed il Mare del Nord.

[10] Territorio tra le foci del Reno e del Weser.

[11] Probabilmente la località dove il fiume Lippe sfocia nel Reno.

[12] Harum ar-Rashid (circa 766-809), califfo abasside il cui impero si estendeva dall’India al Mediterraneo occidentale.

[13] Secondogenito di Carlo Magno.

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UpUltimo aggiornamento: 01/09/05