Logo di Reti Medievali

Didattica

Fonti

Antologia delle fonti altomedievali

a cura di Stefano Gasparri
e Fiorella Simoni
con la collaborazione di Luigi Andrea Berto

© 2000 – Stefano Gasparri per “Reti Medievali”


XII
Il regno di Francia
Verso la società feudale

1. Nuovi re e nuovi invasori
(A) Richerio, Storie, SRG, 1, 5.
(B) Cronaca dei Normanni, SS 1, anni 890, 891, 895.
(C) Rodolfo il Glabro, Storie, 1, 17-19.

(A) Anno dell’incarnazione del Signore 888 […], per decisione comune creano re nella basilica di […] Oddone, valoroso guerriero. Questi ebbe come padre Roberto, dell’ordine dei cavalieri [1], e come avo paterno Witichino, che era straniero, germanico. [Oddone] fu fatto re e condusse ogni cosa con impegno e abilità, se si eccettua il fatto che raramente ebbe la forza di sedare i conflitti armati [dell’aristocrazia]. Peraltro, raccolte tutte le forze, egli sette volte sbaragliò i pirati nella Neustria e nove volte li costrinse alla fuga. E questo quasi per un quinquennio. Cacciati quelli, seguì una grande carestia, perché la terra non era stata coltivata per quasi tre anni.

Richerio, Storie, SRG, 1, 5.

Testo originale

[1] Ex equestri ordine.


(B) Anno del Signore 890. Il castello di St. Lo fu completamente raso al suolo e gli abitanti uccisi. I Normanni, entrati nell’Oise il giorno della festa di Ognissanti, si dirigono verso Niumega. Allora il re Oddone, radunato un esercito, si installò sulla riva dell’Oise, affinché [quelli] non potessero devastare liberamente il regno. Ma i Normanni che erano a Nimes, muovendo l’esercito fino alla Loira, si spargono per tutta la regione. E il re Oddone li inseguì mentre passavano la Schelda; li prese […], ma non come voleva. Infatti essi scappavano disperdendosi per i boschi, e tornavano ai loro accampamenti fortificati. Intorno all’autunno, lasciata Niumega, [i Normanni] si diressero verso il mare, e lì passarono l’estate. Poi, quando tornarono indietro, entrarono sulla Mosa. Udendo ciò il re Arnolfo accorse velocemente, e li inseguì fino al di là della Schelda […], ma non li prese, e allora rientrò nel suo regno. I Normanni, che avevano svernato a Niumega, a novembre si mettono in viaggio e si stabiliscono ad Amiens. Ma il re Arnolfo, radunato un esercito, venne contro i Normanni, e con la protezione divina prese quel medesimo castello, uccise una moltitudine di Normanni e ottenuta questa vittoria tornò nel suo regno. E allora i Normanni, che erano dispersi qua e là, costruiscono di nuovo un castello in quel luogo. Il re Oddone, radunato un esercito, si diresse [anche lui] verso Amiens, ma lì non combinò nulla di positivo. […]

Anno del Signore 891 [1]. I Normanni, ritornati da Laon, vedendo che tutto il regno era afflitto dalla fame, in autunno, lasciata la Francia, passarono il mare.


Anno del Signore 895. I Normanni, entrati di nuovo nella Senna con il loro comandante Rollone, ormai moltiplicati di numero, entrando prima del giorno di Natale nell’Oise, fortificarono per sé la località di Choisy, senza che nessuno facesse resistenza, e in gran numero devastarono le province del regno col ferro e col fuoco [2]. [I Normanni] si diressero [3] [poi] verso l’Aquitania, e la devastarono completamente, distruggendo monasteri e castelli e uccidendo gli abitanti. Dopo di ciò re Carlo il Semplice con un piccolo esercito inseguì i Normanni, che tornavano dall’aver fatto bottino, fino al villaggio di Witmar, subendo alcuni morti e parecchi feriti fra i suoi. Ma i Normanni, timorosi come al solito, si rifugiarono nei loro accampamenti fortificati.

Dopo di ciò Carlo il Semplice concesse a Rollone la Neustria, che i Normanni chiamarono Normandia, perché erano venuti dalla Norvegia [4].

Cronaca dei Normanni, SS 1, anni 890, 891, 895.

Testo originale

[1] Anno 892.

[2] Anno 896.

[3] Anno 897.

[4] Anno 911.


(C) Nello stesso tempo tra le popolazioni delle Gallie avvennero uguali devastazioni per le scorrerie degli invasori normanni.

Costoro si chiamavano Normanni perché in antico per amore di saccheggio si spinsero coraggiosamente dalle regioni settentrionali verso l’occidente. Nella loro lingua, infatti, Nort vuol dire ‘settentrione’, e Mint ‘popolo’: quindi normanni significa ‘popolo del nord’.

Ai tempi della loro prima invasione si stanziarono sulle coste dell’Oceano, dove rimasero a lungo accontentandosi di modesti tributi finché non diventarono un popolo molto numeroso. Successivamente si misero a compiere incursioni e atti di pirateria in vaste regioni e in ampi tratti di mare, e sottomisero alcune province e città.

Più avanti nel tempo nacque nel territorio di Troyes da una umile famiglia di contadini del villaggio di Trancault, distante tre miglia da quella città, un uomo di nome Hasting [1]. Questo giovane, forte e robusto ma di indole malvagia, dilapidati i modesti beni della sua famiglia per fare una vita brillante e accecato dal desiderio di dominio, decise di andarsene dalla sua terra. All’insaputa di tutti si recò presso i Normanni, e subito si aggregò a quelli che dedicandosi a continue ruberie provvedevano al mantenimento degli altri, e che essi comunemente chiamano flottam. E adattandosi per qualche tempo a questo turpe modo di vita, cominciò ad essere maggiormente apprezzato dai suoi malvagi compagni quanto più diventava scellerato. Arrivato un po’ per volta ad essere superiore agli altri per forza militare e ricchezze, tutti concordemente lo riconobbero loro capo in terra e in mare. Postosi così alla testa degli altri e diventato molto più spietato, perché non riteneva sufficiente la crudeltà fino ad allora dimostrata, incominciò ad estendere le sue incursioni in regioni più lontane.

Arrivato con quasi tutta la gente di cui era capo nei territori della Gallia settentrionale, benché sembrasse apportatore di sciagure andò malauguratamente cercando l’occasione di rivedere il paese in cui era nato. Quando vi giunse distrusse tutto col ferro e col fuoco, più di quanto avesse potuto fare un esercito nemico, e, senza che nessuno si opponesse, lo devastò a lungo. Allora tutti gli edifici religiosi delle Gallie, tranne quelli protetti dalle città o dai castelli, furono da lui profanati ed incendiati. Dopo aver attraversato tutte le regioni della Gallia e razionato un ricco e abbondante bottino, riportò indietro il suo esercito. E così, a cominciare da Hasting e poi con i capi che gli succedettero alla guida di quel popolo, per circa cento anni le popolazioni della Gallia subirono dovunque questo genere di stragi.

Episodi come quelli che abbiamo riferito accaddero sovente sia in Italia che in Gallia durante i periodi di interregno seguiti alla morte di re o imperatori, prima che fossero eletti i successori. Ma una volta che l’esercito normanno, partito come al solito per compiere una incursione in Gallia, si trovava già piuttosto lontano dalle sue basi, venne affrontato dal duca di Borgogna Riccardo [2]. […] Il duca, attaccata battaglia, inflisse loro una tale disfatta che ben pochi riuscirono a salvarsi e a tornare indietro.

Rodolfo il Glabro, Storie, I, 18-20.

Testo originale

[1] In realtà Hasting era un pirata normanno, la cui prima scorreria nota è dell’845. Nell’861 distrusse Luni, in Italia, scambiandola per Roma. Ottenne la contea di Chartres da Carlo il Calvo e morì nell’890.

[2] Riccardo il Giustiziere. Morì nel 921; suo figlio Rodolfo fu re d’Italia (922-926) e di Francia (923-937).

© 2000
Reti Medievali
Ultimo aggiornamento: 01/09/05