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Didattica

Fonti

Antologia delle fonti bassomedievali

a cura di Stefano Gasparri,
Andrea Di Salvo e Fiorella Simoni

© 2002 – Stefano Gasparri per “Reti Medievali”


V
L'espansione europea/1
La prima crociata

3. Le premesse: le città marinare e i Saraceni
(A) GIOVANNI DIACONO ??????? tagliato dalla fotocopia.
(B) BERNARDO MARANGONE, Annali Pisani, SS. 19, anni 1005-1006, 1012, 1016, 1017, 1035, 1063, 1088, 1099.

Un altro fronte di concreto confronto militare tra Cristianità e Islam, precedente alla prima crociata, era rappresentato dalla lotta di Veneziani, Pisani e Genovesi contro i Saraceni in Adriatico, in Italia meridionale, in Sicilia e in Sardegna, nello stesso Nordafrica. Pietro II Orseolo libera Bari, minacciata dai Saraceni in uno dei loro ultimi raids offensivi verso nord (1002), e la sua azione è presentata da Giovanni Diacono come la lotta vittoriosa di un condottiero cristiano contro i pagani (A).Più nettamente dei Veneziani si confrontano con i Saraceni i Pisani e i Genovesi, le cui imprese – in particolare la presa da parte di entrambe le città di Mahdia in Tunisia (1087) – spostarono a favore dei cristiani i rapporti di forza nel Mediterraneo occidentale.
In tutta naturalezza la guerra anti-saracena confluiva così nella crociata, come abbiamo voluto mostrare anticipando qui il passo (tratto dagli Annales Pisani di Bernardo Marangone) relativo alla partecipazione pisana alla spedizione in Terrasanta. Da un altro punto di vista, l’evoluzione della situazione nel Mediterraneo occidentale preludeva invece alla conquista normanna della Sicilia [cfr. cap. 4, 4].


(A) Nell’anno dell’incarnazione del nostro Redentore millesimo quarto [1] decimo del ducato del signore Pietro, duca dei Veneziani e dei Dalmati, Giovanni, prole egregia del medesimo duca fu fatto consorte del padre per dignità […]. In quello stesso anno una moltitudine di Saraceni, invadendo la terra di Puglia, cinse con un assedio da ogni parte la città di Bari, che era comandata da Gregorio, catapano imperiale. Udendo ciò, il potentissimo duca Pietro comandò di preparare una spedizione grandissima e, partendo da Venezia il giorno solenne di San Lorenzo, [si preparò] ad aggredire gli stessi attaccanti. Dopo aver attraversato diversi luoghi veleggiando per il vasto mare, l’ottavo giorno delle idi di settembre [2] si avvicinò alla predetta città. Entrambi gli eserciti dei Saraceni [3], vedendo l’insperata salvezza che veniva, armi alla mano, incontro ai cristiani, [si organizzarono così:] mentre alcuni si piazzavano a cavallo lungo la spiaggia, altri salivano sulle navi e provocavano audacemente i cristiani al combattimento. Ma con l’aiuto divino il signor duca Pietro entrò indenne con tutti i suoi nel porto di Bari; e i cittadini, insieme con il catapano imperiale Gregorio, lo accolsero degnamente e lo fecero ospitare nel palazzo. E allora il signor duca cominciò a preoccuparsi in che modo potesse proteggere la città dalla violenza dei pagani; e in verità prima di tutto fece rifocillare i cittadini, afflitti dall’inedia, poi li ammonì di combattere virilmente contro quella gente malvagia, e, ordinando che il vittorioso vessillo li precedesse, collocò alcuni nel suburbio per combattere; portando [poi] con sé alcuni altri, si accinse al combattimento navale. E fu così che per tre giorni ininterrottamente incalzò i Saraceni con le spade e con le frecce infuocate. La terza notte, in silenzio, l’esercito dei pagani fuggì; gli altri invece, che occupavano le località vicine che avevano preso con il diritto del più forte, non facendo [nemmeno loro] trascorrere molto tempo dopo di quelli, si ritirarono in disordine. I cittadini dunque da quel giorno stimarono famoso e onorevole il nome del signor duca Pietro, che li liberò dalla persecuzione dei nemici, non costretto da nessun timore terreno ma solo da quello divino. […]
Il medesimo duca inviò da Bari i suoi messaggeri a Costantinopoli, e tornò a Venezia incolume dopo aver ricevuto molti ricchi doni dal catapano imperiale.

GIOVANNI DIACONO ??????? tagliato dalla fotocopia

[1] Secondo una cronologia più attendibile la spedizione ebbe luogo nel 1002.
[2] Il 6 settembre.
[3] Non è chiaro: forse il cronista intende le forze di terra e di mare, riferendosi cioè sia ai Saraceni che assediavano Bari sia a quelli che occupavano i dintorni.
[4] Questo passo non è del tutto chiaro, pure se il suo senso complessivo non lascia dubbi.


(B) Anno del Signore 1005. Pisa fu presa dai Saraceni.
1006. I Pisani fecero guerra con i Saraceni a Reggio e per grazia di Dio li vinsero nel giorno di S. Sisto.
1012. Una flotta venne a Pisa dalla Spagna, e la distrusse.
1016. I Pisani e i Genovesi fecero guerra in Sardegna con Mugieto [1], e per grazia di Dio lo vinsero.
1017. Mugieto ritornò in Sardegna, e lì iniziò a costruire una città e a murare vivi, in croce, gli uomini sardi. E allora i Pisani e i Genovesi andarono laggiù, e quello per il terrore fuggì in Africa. I Pisani e i Genovesi tornarono a Torres, dove i Genovesi insorsero contro i Pisani, e i Pisani li vinsero e li cacciarono dalla Sardegna.
[…]
1035. I Pisani fecero una spedizione navale in Africa alla città di Bona [2]; per grazia di Dio li [3] vinsero.
[…]
1063. I Pisani furono a Palermo; per grazia di Dio li [4] vinsero nel giorno di S. Agapito.
[…]
Anno del Signore 1088. Pisani e Genovesi fecero una spedizione navale in Africa, e presero due città munitissime, Almadia e Sibilla, nel giorno di S. Sisto. In questa guerra morì Ugo Visconte, figlio di Ugo Visconte. Da quella città, dopo aver uccisi quasi tutti i Saraceni, trassero una grandissima preda d’oro, d’argento, di tessuti e di metalli [5]. Con questa preda aumentarono mirabilmente, con diversi ornamenti, i tesori della chiesa pisana, e costruirono la chiesa di S. Sisto in curte veteri.
Anno del Signore 1099. Il popolo pisano, per ordine del signor papa Urbano II, partì con centoventi navi per liberare Gerusalemme dalle mani dei Saraceni. Loro capo e guida fu Daimberto arcivescovo di Pisa, che poi, fatto patriarca, rimase a Gerusalemme, Durante il viaggio saccheggiarono, dopo averle espugnate, Lucata e Cefalonia, città fortissime, perché erano solite impedire il viaggio verso Gerusalemme. Durante lo stesso viaggio il popolo pisano prese la fortissima città di Maida, e assediò Laodicea con Boemondo, e Gibello con stesso e con Raimondo conte di S. Egidio. Partendo poi da lì, andarono a Gerusalemme [6]. E in quell’anno 1100 Gerusalemme fu presa dai cristiani il 18 delle kalende di agosto [7].

BERNARDO MARANGONE, Annali Pisani, SS. 19, anni 1005-1006, 1012, 1016, 1017, 1035, 1063, 1088, 1099.

[1] Mugehib, capo saraceno.
[2] In Tunisia.
[3] I Saraceni.
[4] Cfr. nota 3.
[5] Eramenta.
[6] Quartiere di Pisa.
[7] 15 luglio 1099.

 

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