Fonti
Antologia delle fonti bassomedievali
a cura di Stefano Gasparri,
Andrea Di Salvo e Fiorella Simoni
© 2002 – Stefano
Gasparri per “Reti Medievali”
8. Le città (A) Cronache dei regni di Luigi
VII e Filippo II Augusto, pp. 115-116, 138, 153-154. (B) Guglielmo il Bretone, Gesta
di Filippo Augusto, pp. 240-… (C) Guglielmo il Bretone, Gesta
di Filippo Augusto, p. 230. (D) Filippo Augusto, Atto a favore
dei borghesi di Tournai, 1, 18-20, 22-23, 27, 35-36 (1188).
Continuando una politica che era stata già di suo padre, Filippo
riservò una particolare attenzione alla realtà urbana,
regolamentando la cre… (manca una riga) …miche che
vi avevano luogo e le energie intellettuali che vi si concentravano.
Filippo II mirò così ad instaurare un rapporto diretto
con le città e i loro abitanti, riuscendo ad ottenere notevoli
introiti finanziari e un rapporto privilegiato di dipendenza e di sostegno
alla monarchia.
A più riprese nei Gesta Philippi Augusti v'è
testimonianza degli interventi di Filippo in materia di opere “pubbliche”
dal risanamento di spazi adibiti al mercato, alla pavimentazione di
alcune strade, alla recinzione di un cimitero (A),
all'opera di incentivazione alla edificazione degli spazi rimasti liberi
all'interno delle nuove opere di cinta della città di Parigi
(B), oppure ancora della speciale
attenzione e protezione che Filippo riserva alla moltitudine di studenti
che confluivano in città (C).
Il caso dell'atto del 1188, con cui il sovrano ribadisce le consuetudini
cittadine a favore del comune di Tournai testimonia ad esempio del valore
politico che il sovrano riconosceva alle città fiamminghe, che tentava
così di sottrarre al controllo dei signori locali (D). (A) Nell'anno 1183 [1]
dall'Incarnazione e nel quarto del suo regno il re acquistò per
sé e i suoi eredi un mercato che gli appestati di Saint Lazard
di Parigi avevano fuori della città. E fece fare ciò per
le preghiere di molti e specialmente per quella di un suo sergente che
gli era molto fedele e ubbidiva a tutti i suoi desideri. Quando ebbe
acquistato questo mercato lo fece trasportare all'interno della città
in un posto chiamato Champeaux; lì fece costruire dal suddetto
sergente due grandi sale coperte dove i mercanti potevano ripararsi
quando pioveva e vendere le loro merci più comodamente, fece
chiudere l'area accuratamente affinché i prodotti che vi erano
depositati durante la notte fossero sicuri.
All'esterno fece costruire logge e banchi di vendita e li fece coprire
affinché, se pioveva, non si dovesse interrompere il mercato
e la merce non fosse danneggiata dalla pioggia. […]
Un giorno che il re se ne andava per il suo palazzo pensando ai suoi
affari, perché si preoccupava di tutelare ed accrescere il suo
regno, si accostò ad una finestra della sala dove talvolta si
affacciava per guardare la Senna e per prendere aria. ora proprio in
quel momento, era successo che alcuni carrettieri che passavano nella
via smuovessero e rimescolassero il fango e le immondizie di cui era
piena la strada: ne usciva un fetore appena sopportabile che arrivò
fino alla finestra dov'era affacciato il re. Quando sentì quell'odore
spaventoso, si allontanò dalla finestra, mezzo svenuto. Questo
fatto lo persuase a compiere un'opera grande e costosa, ma indispensabile.
Nessuno dei suoi predecessori aveva osato intraprenderne una simile
a causa delle grandi spese necessarie. Egli allora mandò a chiamare
il prevosto e i borghesi di Parigi e ordinò loro di far pavimentare
di arenaria solida e robusta le strade con grande impegno e accuratezza.
[…]
Mentre il re era a Parigi, gli fu riferito un giorno di diverse cose,
tra le quali del progetto di recintare un cimitero situato a Champeaux
vicino alla chiesa di S. Innocenzo. Questo cimitero era un grande e
vasto spiazzo accessibile a tutti, dove si vendevo ogni specie di prodotto
e di merce, proprio lì dove i cittadini sotterravano i loro morti.
Ma, poiché le spoglie dei morti non potevano essere sotterrate decorosamente
per la grande abbondanza di cadaveri, che vi si accumulavano, per le
immondizie, il fango e la melma che trattenevano marciume e materia
purulenta, il re, tutto sommato, giudicò che il progetto era opportuno
e necessario. Comandò quindi che il cimitero fosse circondato da mura
spesse e costruite con solida pietra e che fossero installate delle
porte da chiudersi durante la notte perché né animali né uomini potessero
depositarvi i loro rifiuti [2]. Cronache dei regni di Luigi VII e Filippo II Augusto, pp.
115-116, 138, 153-154. [1] Fu in realtà nel 1181
che Filippo Augusto acquistò la fiera di Saint-Lazare per farla
trasferire al mercato di Campeaux. Il 1183 è verosimilmente l'anno
in cui furono terminati i lavori.
[2] Secondo Rigord (Gesta di Filippo Augusto,
ed…………p. 71), Filippo Augusto fece cintare il cimitero per una
diversa ragione: per il timore dei crimini che colà si sarebbero potuti
commettere. (B) Quello stesso anno [1]
Filippo re magnanimo chiuse tutta Parigi in un circuito di mura, dalla
parte meridionale fino al fiume Senna su entrambi i lati, comprendendo
una gran massa di terreno nel giro delle mura e obbligando i possessori
di campi e vigne ad affittare quelle terre e vigne a coloro che vi abitavano
perché vi edificassero nuove case, o fare in modo che essi stessi vi
costruissero nuove case affinché l'intera città fino alle mura risultasse
piena di edifici. Ma fortificò con mura e torri inespugnabili anche
altre città, piazzeforti e municipi del regno. Mirabile e lodevole giustizia
del principe! Per quanto, in forza del diritto scritto, operando a favore
dell'interesse pubblico del regno, egli avesse il potere di erigere
muri e fossati in fondi di altri, egli tuttavia, preferendo l'equità
al diritto della legge compensava gli svantaggi che a causa di ciò colpivano
gli uomini, attingendo alle proprie rendite. Guglielmo il Bretone, Gesta di Filippo Augusto, pp. 240-… [1] Nel 1212. (C) In quei giorni [1]
fioriva a Parigi lo studio delle lettere, né abbiamo letto che in altri
tempi sia stato altrettanto, il gran numero degli scolari ad Atene o
in Egitto o in qualsiasi altra parte del mondo. Il che non solo accadeva
in forza della mirevole amenità di quel luogo, e per la sovrabbondante
affluenza di ogni bene, ma anche per la libertà e la speciale prerogativa
di difesa che il re Filippo, e prima di lui suo padre, riservavano agli
scolari. Guglielmo il Bretone, Gesta di Filippo Augusto, p. 230. [1] Si riferisce ai primi anni del secondo
decennio del '200. (D) Nel nome della santa e
individua Trinità, Amen. Filippo per grazia di Dio re dei Francesi.
Poiché è compito dei re occuparsi di quanto attiene alla
pace, abbiamo deciso di far annotare nelle nostre lettere e di affidare
alla memoria scritta ciò che noi facciamo in questo senso, animati
da giusto zelo. Sappiano dunque tutti gli uomini presenti e futuri che
abbiamo dato e concesso ai nostri cittadini di Tournai l'istituzione
della pace e il diritto di costituirsi in comune, secondo quelle usanze
e consuetudini che i detti cittadini hanno avuto prima dell'istituzione
del comune. Queste consuetudini sono:
1. Se qualcuno ucciderà un uomo nel comune di Tournai sia dentro
la città che fuori e sarà stato arrestato, sia condannato
a morte e la sua casa, se ne avrà una, sia distrutta. Tutto ciò
che all'omicida rimane nella giurisdizione del comune di Tournai lo
deve possedere in comune e se l'omicida riuscirà a scappare,
non potrà entrare in città finché non si sarà
riconciliato con i parenti dell'ucciso e non avrà pagato al comune
una multa di 10 libbre.
2. Se qualcuno sarà accusato della morte di un altro e non si
sarà potuto provar per mezzo di legittimi testimoni, che egli
l'ha ucciso, dimostrerà la sua innocenza con il giudizio dell'acqua
fredda.[1]
13. Se qualcuno tenderà l'insidia ad un altro facendolo rotolare
nella melma e nel fango, il prevosto e i giurati che abbiano conosciuto
la giusta versione dei fatti da uomini o da donne, gli impongano una
multa di 10 libbre da versare al comune per ammenda del reato, se sarà
stato trovato il colpevole, ed è necessario che quelle 10 libbre
le paghi entro 15 giorni o che lasci la città; e se nel frattempo
entrerà in città e sarà arrestato, gli sia tagliato
un membro. E quello che ha subito il disonore, se vorrà, potrà
sporgere denuncia e gli sarà fatta giustizia.
14. Se uno toglierà un membro ad un altro e sarà stato
preso, perda il membro analogo del suo corpo; ma, se precedentemente
avrà potuto riconciliarsi con i parenti, paghi al comune una
multa di 100 soldi. […]
18. Se un cavaliere sarà debitore di un cittadino di Tournai
e il cittadino sporgerà querela presso il prevosto, il prevosto
deve chiamare in giudizio in un giorno stabilito il cavaliere. Se il
cavaliere si presenterà in giudizio il giorno stabilito il cittadino
con una mano sola, se non sarà dei giurati, deve giurare che
ha denunciato giustamente il cavaliere e se avrà due testimoni
giurati otterrà che si proceda contro di lui […].
19. Se il castellano o l'avvocato [2]
o i loro uomini sottrarranno ai cittadini le loro sostanze con la violenza,
il prevosto lì chiamerà a giudizio in un giorno stabilito;
se non vorranno presentarsi per dare soddisfazione, il prevosto deve
appropriarsi delle loro sostanze che spettano al comune finché
non avranno dato adeguata soddisfazione.
20. Se qualcuno prenderà la croce per visitare il Santo Sepolcro,
pur essendo crociato, dovrà continuare ad osservare le leggi
e le consuetudini della città, per quanto riguarda tutte le sue
ricchezze, tranne quelle che ha portato con sé a servizio di
Dio.
22. Nessun cittadino deve provocare a duello un altro cittadino.
23. Chiunque si appropri della moglie di un uomo che abita in città,
sarà bandito dalla città per 7 anni. Se poi, ritornato,
si riconcilierà, deve restituire tutto ciò che ha portato
via con la donna.
27. Quando il prevosto, i giurati e gli altri uomini del comune andranno
per la città per compiere le funzioni pubbliche, chiunque li
offenderà e sarà dimostrato colpevole dovrà pagare
al comune una multa di 40 soldi. A colui che è stato offeso,
se sporgerà denuncia, sarà fatta giustizia.
35. Ogni volta che chiederemo prestazioni militari ai nostri comuni,
gli uomini di Tournai metteranno a nostra disposizione 300 fanti bene
armati se con un ordine nostro o dei re di Francia nostri successori
ne saranno richiesti. Se invero noi o i nostri successori verremo ad
Arras con l'esercito, l'intero comune di Tournai, fino a quel luogo,
o fino ad altro luogo non distante intorno a Tournai, deve sostenerci
se potrà giungere fin là senza impedimento. E svolgendo
tale servizio a nostro favore, gli uomini di Tournai saranno tranquilli
e liberi da tutte le altre consuetudini dovute a noi e ai nostri eredi
re di Francia, e noi li sosterremo nel loro diritto.
36. Inotre concediamo a questi uomini di tenere nella loro città una
campana, in luogo adatto, da suonare a loro volontà per le esigenze
della città. Filippo Augusto, Atto a favore dei borghesi di Tournai, 1,
18-20, 22-23, 27, 35-36 (1188). [1] Ordalia che prevedeva l'immersione
nell'acqua. Se l'accusato galleggiava era ritenuto innocente.
[2] Funzionario delegato del castellano.
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