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Fonti

Antologia delle fonti altomedievali

a cura di Stefano Gasparri
e Fiorella Simoni
con la collaborazione di Luigi Andrea Berto

© 2000 – Stefano Gasparri per “Reti Medievali”


II
La fine del mondo antico / 2
Gli invasori e il nuovo assetto dell’Occidente

5. Migrazioni e stanziamente
(A) Idazio, Cronaca, AA 11, pp. 17-21.
(B) Prospero d’Aquitania, Cronaca, AA 9, pp. 472-479.
(C) Beda, Storia ecclesiastica degli Angli, I, 15.
(D) Prospero d’Aquitania, Cronaca, AA 9, pp. 467, 474-475.
(E) Cronache della Gallia, AA 9, p. 660.

(A) [a. 410]. Alani, Vandali e Suebi penetrarono nelle Spagne


[a. 412]. Dopo che le province delle Spagne, come già si è detto, erano state sconvolte e devastate, per la misericordia del Signore i barbari si decisero alla pace e si divisero a sorte, per abitarvi, i territori di quelle province. I Vandali occuparono la Galizia e gli Suebi le terre occidentali sull’orlo dell’oceano. Gli Alani ebbero la Lusitania e la provincia Cartaginese, i vandali Silingi ebbero la provincia Betica. Gli Ispani delle città e dei centri fortificati che erano sopravvissuti ai flagelli dei barbari ormai padroni delle province, si rassegnarono alla servitù.


[a. 417]. Ataulfo, costretto dal patrizio Costanzo a lasciare Narbona e a dirigersi nelle Spagne, fu trucidato a Barcellona da un Goto mentre si intratteneva con i suoi famigliari, ascoltando racconti. Gli successe nel regno Vallia, il quale concluse immediatamente la pace con il patrizio Costanzo e si oppose agli Alani ed ai Vandali Silingi che risiedevano in Lusitania ed in Betica.

[a. 418]. Nel nome di Roma il re dei Goti, Vallia, fece nelle Spagne grandi stragi di barbari.

[a. 419]. Nella Betica i Vandali Silingi furono tutti sterminati dal re Vallia.

Gli Alani, che signoreggiavano sui Vandali e sugli Suebi, subirono una tale disfatta ad opera dei Goti, che, alla morte del loro re, i pochi superstiti rinunciarono a costituire un regno e si posero sotto il comando di Gunderico, re dei Vandali, che si era stabilito in Galizia.

I Goti, interrotta la lotta che conducevano, furono richiamati da Costanzo nelle Gallie e poterono insediarsi in Aquitania, da Tolosa fino all’oceano.

Morto il loro re Vallia, Teodorico gli successe nel regno.

[a. 420]. Sorta una contesa fra Gunderico re dei Vandali ed Ermerico re degli Suebi, questi ultimi furono assediati dai Vandalì nei monti Nerbase.

[a. 421]. I Vandali abbandonarono l’assedio degli Suebi e […], lasciata la Galizia, passarono nella Betica.


[a. 429]. Gunderico re dei Vandali, presa Siviglia, con empia superbia pose le mani sulla chiesa della città e, afferrato subito da un demone, morì per giudizio divino. Gli successe nel regno il fratello Genserico che, a detta di alcuni, sembra sia passato alla perfidia ariana come apostata dalla fede cattolica.

[a. 430]. Il re Genserico, lasciate le Spagne, nel mese di maggio passò con tutti i Vandali e le loro famiglie dalla costa della provincia della Betica alla Mauritania, in Africa.

Idazio, Cronaca, AA 11, pp. 17-21.

Testo originale


(B) [a. 427]. Il popolo dei Vandali passò dalla Spagna in Africa.


[a. 430]. Aurelio Agostino, vescovo eccellentissimo in tutto, mentre, fino all’ultimo giorno della sua vita, replicava ai libri di Giuliano perseverando nella difesa della fede cristiana, morì il 26 agosto durante l’assedio dei Vandali.


[a. 435]. Fu fatta la pace con i Vandali e venne data loro una parte dell’Africa per abitarvi.


[a. 439]. Mentre Ezio era occupato con le vicende della Gallia, Genserico, della cui amicizia non si dubitava, occupò Cartagine con l’inganno e si appropriò di tutte le ricchezze della città dopo aver torturato in vario modo i cittadini. Nè si astenne dal saccheggiò delle chiese che, spogliate degli arredi sacri e private dei sacerdoti, furono adibite a sue residenze e non più a luoghi del culto divino. Si mostrò crudele verso tutto il popolo assoggettato ma in particolar modo verso la nobiltà e verso il clero, così che non si capiva se la sua guerra era diretta contro gli uomini o contro Dio. In tal modo Cartagine fu presa nel cinquecentottantacinquesimo anno da che aveva cominciato a dirsi romana.


[a. 442]. Valentiniano Augusto ratificò la pace con Genserico e l’Africa fu divisa in zone tra loro due.

Prospero d’Aquitania, Cronaca, AA 9, pp. 472-479.

Testo originale


(C) Nell’anno 449 del Signore, Marciano, assunto il regno con Valentiniano, quarantaseiesimo dopo Augusto, lo tenne per sette anni.

Allora alcuni della gente degli Angli e dei Sassoni, chiamati da quel re, giunsero in Britannia con tre lunghe navi e si stabilirono nella parte orientale dell’isola per ordine del re, come per combattere per la patria, in realtà per conquistarla. Venuti dunque a battaglia con i nemici, che avevano attaccato da settentrione, i Sassoni riportarono vittoria. Appena questa fu annunziata nella loro patria, insieme si venne a sapere anche della fertilità dell’isola e dell’inerzia dei Brettoni, fu subito inviata colà una flotta più numerosa, che portava una schiera più forte di armati e che aggiunta a quella inviata prima rese l’esercito invincibile. Allora i nuovi arrivati occuparono un luogo, donato dai Brettoni, da ripartire fra loro per abitarvi, a condizione che essi combattessero contro i nemici per salvare e mantenere in pace la patria e quelli pagassero stipendi adeguati ai combattenti. Erano accorsi uomini dai tre più forti popoli della Germania, cioè i Sassoni, gli Angli e gli Iuti.

Beda, Storia ecclesiastica degli Angli, I, 15.

Testo originale


(D) [a. 413]. I Burgundi ottennero la parte della Gallia vicino al Reno.


[a. 435] Nello stesso tempo Ezio riportò una schiacciante vittoria sul re dei Burgundi, Gundahar, ed alle sue suppliche gli concesse la pace, che questi, però, non poté godere a lungo, perché fu sterminato dagli Unni con tutto il suo popolo.

Prospero d’Aquitania, Cronaca, AA 9, pp. 467, 474-475.

Testo originale


(E) [a. 443]. Ai Burgundi superstiti venne data la Sabaudia, da spartire con gli autoctoni.

Cronache della Gallia, AA 9, p. 660.

Testo originale

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UpUltimo aggiornamento: 01/09/05