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Fonti

Antologia delle fonti altomedievali

a cura di Stefano Gasparri
e Fiorella Simoni
con la collaborazione di Luigi Andrea Berto

© 2000 – Stefano Gasparri per “Reti Medievali”


IV
I regni romano-germanici / 1
Verso l’egemonia franca

5. L’apogeo del regno merovingio: Dagoberto
(A) Pseudo-Fredegario, Cronaca, SRM 2, IV, 53, 56, 59, 60, 72, 74.

(A) Nel quarantaduesimo anno di Clotario, Dagoberto, per dovere regio e ordine paterno, venne con le forme dovute a Clippiacum, non lontano da Parigi, e lì sposò la sorella della regina Sichielda, di nome Gometruda. Il terzo giorno dopo le nozze nacque [però] una grave contesa tra Clotario e suo figlio Dagoberto, perché Dagoberto richiedeva e voleva ricevere sotto la sua giurisdizione tutto quello che spettava al regno di Austrasia, cosa che Clotario negava violentemente, e non voleva concedergli nulla. Scelti da questi due re dodici Franchi, che con il loro giudizio ponessero fine a questa contesa – tra i quali fu scelto anche il signore Arnolfo vescovo di Metz con altri vescovi […] – infine dai vescovi e dai più sapienti dei grandi il padre è pacificato con il figlio. Rendendogli soltanto ciò che spettava al regno di Austrasia, trattenne sotto la sua giurisdizione soltanto ciò che era situato al di qua della Loira e in Provenza.

Nel quarantaseiesimo anno del suo regno, Clotario morì e fu sepolto nella chiesa di S. Vincenzo nei dintorni di Parigi. Dagoberto, avendo saputo che suo padre era morto, ordinò a tutti i leudes che aveva sotto di sé in Austrasia di muovere con l’esercito. Diresse messi in Borgogna e nella Neustria, perché scegliessero lui come re. Ed essendo arrivato a Reims, sulla via per Soissons, dicono che lì tutti i vescovi e i leudes del regno di Borgogna gli si sottomisero; ma anche i vescovi e gli aristocratici di Neustria sembra che aspirassero in massima parte [a sottomettersi] al regno di Dagoberto. [Dal canto suo pure] suo fratello Ariberto cercava, se poteva, di assumere il regno; ma il suo volere sortì poco effetto a causa della sua semplicità [di mente]. Brodulfo, volendo elevare al regno il nipote, aveva cominciato a preparare trappole contro Dagoberto; ma l’esito dei suoi tentativi fu vano.

Nell’ottavo anno del suo regno […], dimentico del tutto della giustizia che prima aveva amato, [Dagoberto] per cupidigia si gettò su tutti i beni delle chiese e dei leudes con avido desiderio, e da ogni parte riempì di nuove spoglie il tesoro; dedito poi oltremodo alla lussuria, aveva tre [donne] come regine e parecchie concubine.

In quell’anno, nel regno degli Avari detti Unni, in Pannonia, nacque una veemente contesa su chi dovesse succedere al trono: uno degli Avari e uno dei Bulgari, radunata una moltitudine [di armati], combattevano l’uno contro l’altro. Infine gli Avari superarono i Bulgari e questi ultimi, sconfitti, furono espulsi dalla Pannonia, novemila uomini con mogli e figli, e si rivolsero a Dagoberto, chiedendogli di poter rimanere nella terra dei Franchi. Dagoberto ordinò loro di svernare in Baviera, mentre discuteva con i Franchi su ciò che doveva fare successivamente. Non appena [quelli] furono dispersi nelle case dei Bavari per svernare, per consiglio dei Franchi Dagoberto ordinò ai Bavari di uccidere in una sola notte, ciascuno nella sua casa, i Bulgari con le mogli e i figli: cosa che fu subito eseguita dai Bavari.

Nel decimo anno di Dagoberto, essendogli stato annunciato che un esercito di Vendi era entrato in Turingia, mosse con un esercito austrasiano da Metz, passò le Ardenne e arrivò con l’esercito a Magonza, dove si preparò a passare il Reno, avendo con sé [anche] una schiera scelta di forti guerrieri di Neustria e Borgogna, con duchi e conti. I Sassoni inviarono messi a Dagoberto, chiedendogli di condonare loro i tributi che dovevano al fisco, promettendo che loro stessi avrebbero resistito ai Vendi e custodito il confine dei Franchi da quella parte. Dagoberto, per consiglio dei Neustriani, acconsentì, e i Sassoni, che erano venuti a presentare queste richieste, confermano, secondo il loro costume, il giuramento per tutti i Sassoni sulle armi, in pace.

Pseudo-Fredegario, Cronaca, SRM 2, IV, 53, 56, 59, 60, 72, 74.

Testo originale

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 01/09/05