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Fonti

Antologia delle fonti altomedievali

a cura di Stefano Gasparri
e Fiorella Simoni
con la collaborazione di Luigi Andrea Berto

© 2000 – Stefano Gasparri per “Reti Medievali”


VIII
L’età carolingia / 2
Ideologia e cultura

3. L’universalità dell’Impero
(A) Agobardo di Lione, Lettere, EE 5/1, n. 3, cc. 2-4.

(A) [Dagli apostoli] é stata annunciata a tutta la creazione, cioè a tutte le genti della terra, una sola fede donata da Dio, una sola speranza suscitata dallo Spirito Santo, una sola carità nata in tutti, una sola volontà. Un solo desiderio é stato acceso, una sola preghiera é stata trasmessa, perché indistintamente tutti, qualunque siano le differenze etniche, sociali, di sesso, di nascita, di servitù, dicano al solo Dio padre comune: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome […] E, come é giusto, che tutti, divenuti fratelli, invochino un solo Dio padre: il servo ed il padrone, il povero ed il ricco, l’ignorante e l’erudito, il debole ed il forte, l’umile lavoratore e l’imperatore stesso. Ora infatti nessuno può disprezzare l’altro, nessuno può ritenersi inferiore, nessuno può ritenersi superiore. Siamo infatti un solo pane, un solo corpo di Crìsto, anzi un solo Cristo, secondo quanto ha detto l’Apostolo: vi siete spogliati del vecchio uomo con la sua condotta ed avete rivestito il nuovo, quello che si rinnova per giungere alla conoscenza secondo l’immagine di colui che ha creato: dove non c’è più distinzione di Gentile e di Giudeo, di circonciso e di incirconciso, di Barbaro e di Scita, di Aquitano e di Longobardo, di Burgundo e di Alamanno, di servo e di libero, ma tutto e in tutti è Cristo. […]

Se dunque il Signore é andato incontro alla passione per avvicinare, nel suo stesso sangue, ciò che era lontano […] desidero sapere dalla pietà vostra se con l’unità del mirabile operato divino non faccia un qualche contrasto una diversità di leggi spinta al punto da riscontrarsi non solo nella stessa regione o nella stessa città, ma addirittura nelle stesse case. Non é raro infatti che tra cinque uomini che passeggino o seggano insieme, vincolati tutti da una unica legge per il loro destino eterno, nessuno poi segua la stessa legge per quel che riguarda gli affari terreni.

Agobardo di Lione, Lettere, EE 5/1, n. 3, cc. 2-4.

Testo originale

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 01/09/05