Logo di Reti Medievali 

Didattica

spaceleftMappaCalendarioDidatticaE-BookMemoriaOpen ArchiveRepertorioRivistaspaceright

Didattica > Fonti > La società urbana nell’Italia comunale > II, 16

Fonti

La società urbana nell’Italia comunale (secoli XI-XIV)

a cura di Renato Bordone

© 1984-2005 – Renato Bordone


Sezione II – Le funzioni

16. Gli ordinamenti militari a Milano nel XII secolo

È sempre Ottone Morena (doc. 12/b) a informarci degli ordinamenti militari della città di Milano e delle tecniche di combattimento delle milizie cittadine. Si tratta in questo caso dell’assedio di Lodi e dalla sua descrizione veniamo a sapere che il potenziale bellico di Milano era costituito da corpi speciali di lancio (arceri e balestrieri) che affiancavano i tradizionali corpi di cavalleria e fanteria, e da macchine d'assedio. Direttamente agli ordini dei consoli, l'esercito si articolava in raggruppamenti organici corrispondenti ai quartieri cittadini, che prendevano nome dalle porte.

Fonte: OTTONIS MORENAE Historia FredericI cit., p. 111.


Nel lunedì della festa deI santi Mamma e Figliastro che fu il 14 agosto dell'anno dell'incarnazione del Signore 1160, ottava indizione, vennero i Milanesi, tanto cavalieri quanto fanti, con arceri, balestrieri, col loro carroccio e con macchine da guerra, per assediare la città di Lodi, e dalla parte elevata che c'è sopra la palude di porta Imperiale fino all'altezza di porta Cremonese alzarono le tende non molto lontano dalla città e in tarda mattinata furono accampati. Poi, molti di loro, cavalieri appiedati, fanti e arceri, vennero a prendere posizione presso il fossato, distribuendosi attorno alle porte Imperiale, Pavese, Cremonese. Vi fu un primo scontro con i Lodigiani che li attaccarono, ma essendo rimasti feriti alcuni da entrambe le parti e dopo la cattura di due Milanesi a porta Pavese, il combattimento fu interrotto e i due eserciti andarono a pranzo.

Dopo aver consumato il rancio, tutti i Milanesi furono convocati all'adunata al suono della tromba e si raccolsero attorno al carroccio; qui i consoli spiegarono il piano di battaglia: la colonna formata dagli uomini di porta Vercellina e quella di porta Ticinese avrebbero duramente attaccato alla pusterla di S. Vincenzo, quella di porta Orientale e quella di porta Romana avrebbero assalito i Lodigiani alla pusterla di Selvagreca, le colonne di porta Comasca e di porta Nuova si sarebbero attestate davanti alle porte Imperiale, Pavese e Cremonese di Lodi; le macchine d'assedio sarebbero state collocate davanti a porta Cremonese e a porta Pavese e da qui avrebbero sparato proiettili infiammari nella città.

Avendo ricevuto gli ordini, [i Milanesi] abbandonarono l'assemblea e corsero con grande frastuono a prendere le armi; dopo essersi bene armati, partirono tutti a vessilli spiegati e al suono delle trombe per raggiungere le postazioni che erano state loro assegnate.

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 01/03/2005