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Didattica > Fonti > La società urbana nell’Italia comunale > II, 19

Fonti

La società urbana nell’Italia comunale (secoli XI-XIV)

a cura di Renato Bordone

© 1984-2005 – Renato Bordone


Sezione II – Le funzioni

19. La riforma «popolare» degli ordinamenti militari

Il cronista fiorentino Ricordano Malispini (Prima sez., doc. 18) nel narrare le fasi dell'avvento del primo popolo a Firenze – trasformazione politica di cui ci occuperemo nella Quarta sezione – descrive l'organizzazione militare a esso connessa. Le trasformazioni, in ogni caso, non appaiono sostanziali: la circoscrizione topografica rimane la base dell'arruolamento, mentre il comando passa al capitano del popolo; più interessante è il riferimento al territorio circostante, i cui abitanti vengono organizzati in «leghe», all'occorrenza precettate dai comandanti cittadini.

Fonte: R. MALISPINI, Istoria fiorentina, a cura di V. Follini, Firenze, 1816 (rist. anast. Roma, Multigrafica, 1976), pp. 112-13.


Feciono popolo con certi nuovi ordini e statuti, e elessono Capitano del popolo Messer Uberto da Lucca, e fue il primo Capitano di Fiorenza, e feciono XII Anziani di popolo, due per Sesto, i quali guidavano il popolo, e consigliavano il detto Capitano, e ricoglievansi nella Chiesa della Badia, sopra la porta che va a Santa Margherita, e tornavansi alle loro case a mangiare e a dormire, e ciò fue adì XX d'Ottobre MCCL. E in quello dìe si diedono per lo detto Capitano XX Gonfaloni per lo popolo, a certi caporali partiti per compagnie e vicinanze, e a più popoli insieme, acciocché quando bisognasse ciascuno dovesse trarre armato al Gonfalone della sua compagnia, e poi co' detti Gonfaloni trarre al detto Capitano del popolo. E feciono fare una campana, la quale il detto Capitano avea in sulla torre del Leone, e il Gonfalone principale del popolo, ch'avea il detto Capitano, il quai era il campo… e le insegne de' detti Gonfalonieri erano queste. In prima nel Sesto d'Oltrarno il primo sì era nel campo vermiglio entrovi una scala bianca: il secondo, il campo azzurro entrovi una piazza bianca colli nicchi vermigli: il terzo, il campo bianco con una ferza nera: il quarto, il campo rosso entrovi uno dragone verde. E nel Sesto di S. Piero Scheraggio, il primo fue il campo azzurro entrovi una ruota di carro gialla, ovvero ad oro: il secondo, il campo ad oro entrovi uno Toro nero: il terzo, il campo bianco con uno leone nero rampante: il quarto, era liste a traverso nere e bianche, questo era di San Polinari. E nel Sesto di Borgo il primo era il campo d'oro entrovi una vipera ovvero Serpe verde: il secondo, il campo bianco con una aquila nera, il terzo, il campo verde, con uno cavallo sfrenato covertato di bianco con croce rossa. Nel Sesto di San Pancrazio il primo, il campo verde entrovi uno leone naturale rampante: il secondo, il campo bianco, con uno leone rampante rosso, il terzo, il campo azzurro con uno leone rampante bianco. E in Porta del Duomo, il primo, il campo azzurro con uno leone ad oro, il secondo. il campo d'oro con uno dragone verde, il terzo, il campo bianco con uno leone azzurro rampante incoronato. E nel Sesto di Porta San Piero il primo, il campo d'oro con due chiavi rosse, il secondo, a ruote cerchiate bianche e nere, il terzo era di sotto a vaio e di sopra rosso. Come ordinò il popolo le insegne, e Gonfaloni in Città, così fece in Contado a tutti i Pivieri ch'erano LXXXVI, e ordinolli a Leghe, acciocché l'una atasse l'altre, e venissono in Città, e in oste quando bisognasse.

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2005