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Didattica > Fonti > Istruzione e educazione nel Medioevo - Prefazione

Fonti

Istruzione e educazione nel Medioevo

a cura di Carla Frova

Tratto da Carla Frova, Istruzione e educazione nel medioevo, Loescher (Documenti della Storia), Torino 1973
(riprodotto con il permesso dell'autore e dell'editore)

© 1973-2005 – Carla Frova

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Prefazione

Il posto sempre più ampio che nella nostra organizzazione sociale e nella nostra esperienza quotidiana occupano i problemi dell'istruzione ci rende oggi particolarmente disponibili a una riflessione sulla natura, significato, la funzione della scuola. E certo, quantunque sempre questo sia apparso uno degli elementi indicativi per lo studio di una società specialmente quando essa assuma una struttura più complessa, avvertiamo oggi con sensibilità particolare in quanti modi, attraverso quali connessioni (anche con quali limiti) un'analisi sulla scuola possa inserirsi in un'analisi di più vaste proporzioni.

Così anche l'indagine storica si avvicina a questi problemi con una mentalità che è sempre meno quella dell'erudito e dello specialista. La storia della scuola non riguarda soltanto lo storico della letteratura, dell'arte o delle scienze; perché la scuola non è semplicemente il luogo dove si trasmettono conoscenze e interessi e dal quale escono prodotti letterari, artistici o scientifici. Essa è anzitutto un'istituzione, non certamente l'unica né in tutti i casi la più importante, attraverso la quale un gruppo di uomini provvede alla formazione dei membri più giovani: è quindi, nei vari aspetti della sua struttura, un indice dei rapporti di forze che caratterizzano un gruppo, dal punto di vista politico, sociale, economico; lo specchio dei valori che lo ispirano, sia pure limitatamente a coloro che in un modo o nell'altro determinano le caratteristiche dell'istituzione.

Queste considerazioni, del resto ovvie, ci sembrano sufficienti a giustificare il nostro intento di presentare alcuni spunti di riflessione sulla scuola e l'istruzione nel Medioevo; ci obbligano d'altra parte a una preliminare delimitazione del tema.

Riportiamo un certo numero di documenti e di testimonianze intorno al nostro argomento, raggruppati in sezioni. Essi non costituiscono in alcun modo un tutto organico, né nel loro complesso, né relativamente alle singole sezioni. Alcuni sono naturalmente fra quelli che la tradizione storiografica indica come fondamentali per la storia della scuola nel Medioevo; ma la scelta non è determinata da uno stretto criterio di importanza storica né da un intento di completezza cronologica e geografica. Essa fornisce un materiale di valore molto vario, che, a seconda degli interessi che potrà suscitare, dovrà essere ulteriormente integrato e completato, con l'aiuto delle indicazioni bibliografiche.

Si sarebbe forse desiderata, proprio per la ricchezza di riferimenti che l'argomento presenta, una scelta più ampia dal punto di vista tematico. Non abbiamo voluto allargare troppo il discorso, sia per mettere in maggiore evidenza le direzioni di ricerca che ci sembrano più fruttuose, sia per evitare alcuni rischi specialmente temibili per il periodo di cui ci occupiamo.

Come preciseremo accennando analiticamente al contenuto delle varie sezioni, abbiamo cercato di collocare al centro dell'interesse l'istruzione come processo organizzato di trasmissione di conoscenze e di attitudini, e di fornire quindi alcuni elementi che illustrino le caratteristiche della scuola come istituzione.

Non abbiamo affrontato, se non come inevitabile punto di riferimento, il tema della cultura medievale. Anche a non voler accogliere il termine in tutta la molteplicità di significati di cui si è venuto oggi arricchendo, non avremmo potuto certo dimenticare, accanto alla cultura letteraria (argomento già di per sé di non lieve impegno!) la presenza di altre «culture», che, per la loro natura, sono testimoniate in misura minore, e non esclusivamente, nella tradizione scritta. Appunto per questo devono essere studiate con strumenti di analisi particolari, di cui difficilmente avremmo potuto servirci in questa sede.

Così, a proposito di istruzione, non tratteremo di tutti i molteplici modi di trasmissione e di scambio di cultura, ma soltanto di quanto avviene nella scuola o in istituzioni ad essa assimilabili, dove la cultura si trasmette codificata in determinate forme, attraverso determinati strumenti, con determinate finalità. E questo con la consapevolezza che, soprattutto in alcuni periodi, non è certo la scuola il principale veicolo di istruzione.

È chiaro che il problema dei rapporti fra cultura e scuola va in ogni caso tenuto presente; e quando, trattando dei contenuti dell'insegnamento, ci si occuperà della cultura scolastica, occorrerà non dimenticare che la scuola, prodotto e fattore importantissimo di cultura, è tuttavia solo in parte rappresentativa del complesso panorama della cultura medievale.

Definito così per esclusione l'ambito dei nostri interessi, elenchiamo ora brevemente i singoli temi intorno ai quali sarà raggruppato il materiale che presentiamo.

Alcuni documenti vogliono mettere in evidenza le caratteristiche istituzionali della scuola medievale in diversi ambienti e periodi: si tratta soprattutto di testi legislativi, che, benché si possano naturalmente guardare da vari punti di vista, sono stati qui raggruppati tenendo anzitutto presente quello dell'autorità da cui promanano, così che, attraverso lo studio delle forme e delle finalità che ad essa attribuiscono i suoi istitutori e organizzatori, la scuola risulti collocata quanto meglio è possibile nelle realtà politica e sociale del tempo. Una sezione raccoglie quindi testimonianze sui provvedimenti statali in materia di istruzione, un'altra mostra come sia vista e voluta la scuola dagli uomini di chiesa.

In due sezioni a sé stanti sono illustrate l'università e l'istruzione nelle città comunali. Sono, s'intende, momenti del discorso precedente, e tuttavia pensiamo che meritino un interesse particolare, sia per l'obiettiva importanza storica, sia perché sono attestati da una documentazione che offre materia più precisa e varia allo studio.

Nell'affrontare i temi dell'università e della scuola comunale cercheremo quindi di tenere presenti tutti gli spunti di ricerca che per gli altri periodi, disponendo di una documentazione meno omogenea, preferiamo affrontare separatamente. A questo scopo dedichiamo una sezione ai contenuti dell'insegnamento, presentando testimonianze relative ai programmi, alle materie, ai processi di apprendimento; un'altra agli strumenti usati nella scuola medievale, quindi principalmente ai libri e alle biblioteche; ed infine riportiamo qualche testo che, senza la pretesa di voler affrontare il tema della pedagogia medievale, possa dare almeno un'idea di come alcuni uomini del Medioevo valutassero la personalità del discente e concepissero il rapporto educativo.

La presentazione alle singole sezioni fornirà gli elementi indispensabili per inquadrare criticamente la documentazione scelta, suggerirà alcuni temi di ricerca e indicherà una prima bibliografia utile per iniziare a svilupparli. Ci auguriamo che questo aiuti chi legge ad utilizzare in modo corretto e proficuo il materiale che viene proposto alla sua attenzione. Fin d'ora possono comunque essere tenute presenti alcune avvertenze.

L'accostare alcune testimonianze e il collocarle sotto un determinato titolo può farcene più immediatamente comprensibile il significato, rendercele più eloquenti; non vorremmo tuttavia che questo limitasse l'autonomia del lettore, costringendolo a vedere il documento come funzionale ad un unico discorso. Molti di essi si prestano, a seconda degli interessi di chi li esamina, a una grande varietà di riflessioni: quando non è stato possibile presentarli nella loro interezza, abbiamo cercato che il frammento risulti di per sé comprensibile e coerente, in modo che l'incontro con queste voci del passato avvenga per quanto è possibile al riparo da pregiudizi, sia originale e spontaneo.

Bisognerà certo tenere sempre presenti i rischi di una cattiva comprensione. Ci si dovrà soprattutto guardare dalle generalizzazioni arbitrarie, un pericolo in cui può più facilmente incorrere chi usi una raccolta come questa, di cui abbiamo già messo in evidenza il carattere antologico, ma che è sempre presente a chiunque debba lavorare su una documentazione così poco omogenea, così irregolarmente distribuita nei tempi e nei luoghi quale è quella che ci rimane per il Medioevo.

Un esempio. Riportiamo alcuni documenti che forniscono dati sul numero dei maestri, o sugli stipendi da loro percepiti: certo ci piacerebbe dare ai nostri discorsi, a livello generale, una dimensione quantitativa, ma fino a che punto questo è possibile sulla base di testimonianze così isolate? È chiaro che conclusioni serie non si possono trarre se non dopo un esame sistematico della documentazione, e sono legate alla quantità e alla natura di questa.

Queste avvertenze, e le altre più particolari che introdurremo al momento opportuno, non sono dettate da preoccupazioni erudite, ma dall'intento di fornire a chi legge uno strumento che sia, pur nella limitatezza dei propositi, culturalmente valido. Se avvicinata con serietà critica, la storia è veramente risposta ai problemi che ci propone la nostra esperienza di ogni giorno, è arricchimento degli strumenti di giudizio e di intervento sulla realtà nella quale viviamo. Ed è questo, come abbiamo detto all'inizio, lo scopo del nostro lavoro.

Nota bibliografica

Non sono molto numerose le opere che trattano in generale dell'argomento che ci interessa. Ne citiamo alcune, sulle quali ritorneremo nelle singole sezioni, che possono servire per un primo avvicinamento ai principali problemi.

G. Manacorda, Storia della scuola in Italia, 2 voll., Sandron, Milano, 1913. P. Riché, Éducation et culture dans l'Occident Barbare, 6e-8e siècle, Ed. du Seuil, Parigi 1962, trad. it.: Educazione e cultura nell'Occidente barbarico, Armando, Roma, 1965. H. Rashdall, The Universities of Europe in the Middle Ages, nuova edizione a cura di F. M. Powicke e A. B. Emden, Clarendon Press, Oxford 1936.

Sono usciti recentemente gli atti della XIX settimana di studi di Spoleto, ricchi di spunti per chi voglia approfondire i vari aspetti del problema della scuola nell'altomedioevo. La scuola nell'occidente latino nell'alto medioevo, Atti della XIX settimana del Centro italiano di studi sull'alto medioevo, 15-21 aprile 1971, Spoleto 1973.

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UpUltimo aggiornamento: 01/09/05