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Fonti

Stato e società nell'ancien régime

a cura di Angelo Torre

© 1983-2006 – Angelo Torre


Sezione IV – La ristrutturazione dello stato e i suoi meccanismi sociali nel secondo Seicento

9. I sistemi di governo locale: il controllo della nobiltà e la riorganizzazione del territorio nella Prussia di Federico Guglielmo I

Il modello di organizzazione centrale del governo prussiano e la sua ferma direzione da parte del sovrano si fondavano su premesse di vasta portata, nel senso che la militarizzazione e la burocratizzazione cui quello si conformava non rimandava a un processo puramente amministrativo, ma a mutamenti della stessa società prussiana. Questi sono efficacemente delineati nel testamento politico di Federico Guglielmo I (doc. a), steso ancor prima dell'istituzione del Direttorato generale, nel gennaio 1722. La sua stessa struttura espositiva — una rassegna delle condizioni in cui versano i diversi territori su cui si esercita il suo dominio — rende conto delle preoccupazioni del sovrano, che, nonostante i suoi sforzi, appaiono ben lontane dall'adattarsi a un modello omogeneo. Due elementi in ogni caso sono al centro delle attenzioni, la nobiltà locale e lo stato dei domini patrimoniali della Corona, ed entrambi hanno subito importanti mutamenti. Per quanto riguarda la nobiltà, risalta con particolare vigore la volontà del sovrano di sradicarla dal governo locale, liquidando a un tempo le tradizioni contrattualistiche, con le annesse istituzioni cetuali — le diete provinciali — e il conseguente particolarismo fiscale attraverso l'introduzione di un'unica imposta fondiaria. Tale innovazione imponeva l'avvio di due processi di fondo: il distacco della nobiltà locale da comportamenti tipici dell'aristocrazia mercantile (cfr. doc. 12/b) e il suo massiccio inserimento nei quadri del rinnovato esercito prussiano. Per quanto riguarda invece i domini patrimoniali della Corona, la loro importanza è legata alla struttura finanziaria del regno prussiano, che come abbiamo visto nel testo si fondava ancora quasi esclusivamente sulla gestione del Domaine. Anche in questo settore tuttavia l'azione di Federico Guglielmo non manca certo di dinamismo: i primi anni del suo regno vedono infatti profilarsi una riorganizzazione di tali domini patrimoniali in senso territorialistico, fondata sulla creazione di distretti (Amt) e sull'attribuzione del governo locale a commissari regi (Amtmann), sull'abbandono dei contratti agrari di tipo feudale (basati quindi su canoni a lunga scadenza) in favore di affitti a breve termine, e infine sul ripopolamento di alcune aree (cfr. doc. 14). Per questi motivi la successiva istituzione del Direttorato mostrava una palese preoccupazione per l'adeguamento delle condizioni di esistenza dei sudditi «mediati», cioè le popolazioni servili dipendenti dall'autorità signorile locale, a quelle dei sudditi immediati, cioè dipendenti direttamente dall'autorità politica del sovrano: di questo compito sono investiti i funzionari distrettuali, veri e propri imprendtori rurali (doc. b).

Fonti: a/ MACARTNEY (a cura di), The Habsburg and Hohenzollern Dynasties cit., pp. 310-22 (i brani riportati sono alle pp. 312-15); b/ Ibidem, pp. 302, 304, 306-7.


a/ Nobiltà e domini patrimoniali della Corona nel testamento politico di Federico Guglielmo I

Mio caro figlio e successore, sento il dovere di renderti informato delle condizioni di tutte le mie province, terre e abitanti.

La Prussia è una terra molto bella, vasta ed estremamente fertile. I suoi abitanti forniscono buoni servitori allo stato per la loro intelligenza, ma il mio successore deve prestar loro molta attenzione, poiché si tratta di un popolo falso e astuto. Ma con le buone si può far di loro quel che si vuole. Gli abitanti non capiscono nulla di economia, perciò non dovrai impiegarli in tali dipartimenti amministrativi. Al contrario essi eccellono nelle arti marziali, in quelle diplomatiche e nelle funzioni giudiziarie. La precedente organizzazione dei domini patrimoniali era insoddisfacente, ma quest'anno me ne sono occupato direttamente e con serietà, e ho dato avvio a costruzioni e miglioramenti. Se tale opera potrà venir proseguita per quattro o cinque anni, è certo che i redditi che se ne potranno ricavare raddoppieranno. […]

Per quanto riguarda la contributio, il mio successore non dovrà levarla, ma trasformarla in un'unica imposta fondiaria [Generalhufenschoss] e in nessun modo consentire alla reintroduzione degli antichi sussidi provinciali [Landkasten], poiché mi è costata molta fatica portare le cose allo stato attuale. Infatti l'imposta fondiaria ha costituito una grave breccia nei privilegi della provincia, i quali giocavano a tutto detrimento della sovranità del principe, che era costretto a dipendere dai nobili, mentre ora tutto dipende da me, senza possibilità di opposizione alcuna; non è meglio così?

Per quanto riguarda Königsberg […] i nobili godevano di antichi privilegi quando l'elettore Federico Guglielmo li annullò per affermare il suo potere sovrano, e io stesso li ho ridotti all'obbedienza nel 1715 imponendo loro di pagare l'imposta fondiaria. Se il mio successore desidera venir solennemente incoronato re di Prussia, dovrà prender accordi segreti con Ilgen e Kniphausen in modo da ricevere con la massima celerità l'omaggio dai prussiani, senza che vi assista nessuno dei magnati polacchi […] ma se sarà presente anche uno solo di essi, allora la cosa avrà pericolose conseguenze. Per sapere quali, è sufficiente che il mio successore consulti gli archivi, e vedrà come l'incoronazione sia molto importante, e non vada intesa come una semplice cerimonia. In Prussia esiste anche una nobiltà molto potente […]. Il mio successore dovrà sorvegliare con attenzione le famiglie dei Finck e dei Dohna, che altrimenti saranno capaci di dividere il potere con lui, perché entrambe le famiglie, stanne certo, nutrono nel loro cuore la speranza di restaurare gli antichi privilegi polacchi della nobiltà prussiana. Il mio successore dovrà dirigere i propri sforzi e la propria politica a che i nobili e i conti di tutte le sue province, ma in particolare i prussiani, vengano impiegati nell'esercito, e i loro figli frequentino le scuole per cadetti; ciò darà forza al servizio dello stato e all'esercito, e manterrà l'ordine nei suoi territori […]. Se tutti i tuoi ufficiali sono figli della tua terra, puoi contare sulla loro abilità come soldati e su buoni e docili ufficiali, e nessun potere è migliore di questo. Ma dovrai mostrarti cortese e generoso con tutti i nobili, di tutte le province, selezionare i buoni dai cattivi e distinguere tra loro quanti ti servono veramente, poiché in tal modo sarai amato e temuto […].

b/ Il governo locale prussiano nel progetto del Direttorato generale

I. 19. Le istruzioni per i commissariati provinciali devono stabilire che i presidenti abbiano l'onere e il dovere di visitare le città di propria giurisdizione con una certa frequenza, e debbano informarsi con esattezza sulle loro condizioni materiali, con particolare riguardo al commercio e alle manifatture, al numero degli abitanti e dei borghesi, alle loro condizioni di vita e di lavoro, in modo da avere una conoscenza delle città del proprio dipartimento come un capitano dell'esercito deve — insistiamo — conoscere la propria compagnia; deve cioè esser al corrente del morale, dell'intelligenza, delle qualità fisiche di ogni suo soldato […].

VII. Sulla conservazione del benessere della popolazione servile.

1. Tutti sanno quanto sia importante per ogni potere che la condizione della popolazione in stato servile si dimostri soddisfacente, e quali pericolose conseguenze abbia il fatto che essa venga esaurita da un imperfetto sistema economico e da carichi eccessivi, e venga ridotta a uno stato in cui i propri membri si rivelano del tutto incapaci di adempiere agli obblighi ordinari verso il proprio signore, oppure, se non del tutto, non riescono ad adempiervi completamente. Il Direttorato è perciò tenuto a dedicare la propria attenzione […] alla conservazione del benessere della nostra popolazione servile […] affiché la contributio e le rendite signorili non vengano fissate a livelli insopportabili.

2. Il Direttorato non dovrà limitarsi a mentenere le città in condizioni di floridezza, ma anche le condizioni dei contadini, degli abitanti dei villaggi e dei distretti rurali dovranno costituire oggetto di attenzione costante.

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UpUltimo aggiornamento: 01/04/2006