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Fonti

Stato e società nell'ancien régime

a cura di Angelo Torre

© 1983-2006 – Angelo Torre


Sezione IV – La ristrutturazione dello stato e i suoi meccanismi sociali nel secondo Seicento

13. Il legame tra politica fiscale, organizzazione della burocrazia e politica mercantilistica nella Prussia tra Sei e Settecento

L'introduzione dell'accisa su alcuni beni di largo consumo, la birra in particolare, nelle città della marca di Brandenburgo, di cui qui si riporta l'atto ufficiale, viene solitamente indicato come una data fondamentale per la storia della formazione statale prussiana, nel senso che tale introduzione implicava un duro colpo all'organizzazione cetuale del governo, fino a quel momento predominante (cfr. doc. 3). Va sottolineata l'omogeneità amministrativa consentita dalla nuova voce del prelievo fiscale: di fronte alla contributio gestita territorialmente dalle diete provinciali dei nobili, l'accisa prevede tariffe omogenee per tutte le città brandenburghesi, e apre la strada alla costruzione di un settore di amministrazione gestito dal centro, attraverso l'istituto commissariale su cui si reggerà l'ossatura burocratica poi fatta confluire nei dipartimenti del Direttorato organizzati da Federico Guglielmo I nel 1722 (doc. 6). Tuttavia, se l'introduzione dell'accisa segna una sconfitta dei ceti, è in ogni caso sulle formazioni urbane che viene a cadere, e garantisce quindi l'esenzione delle autorità signorili delle campagne. Soprattutto al momento dell'introduzione, che qui viene illustrato, queste ottengono una vittoria politica sulle città, che rischiano di veder soffocata la propria già sonnolenta economia dalla nuova voce del prelievo fiscale. D'altro canto l'introduzione dell'accisa era un atto politico di tale portata, da imporre seri riaggiustamenti della politica economica del sovrano, evidenti già cinquant'anni dopo nelle istruzioni dettate da Federico Guglielmo I al figlio e successore: il soffocamento dell'economia urbana, appunto, doveva influenzare e caratterizzare una parte significativa della politica mercantilista successiva, soprattutto per quanto riguarda l'incoraggiamento e la protezione delle manifatture delle città prussiane da parte del sovrano di contro ai prodotti di provenienza straniera. In definitiva, dunque, lo svuotamento delle prerogative politiche della città ottenuto attraverso i gravami fiscali e la sempre più decisa ingerenza dell'autorità commissariale nella vita urbana imponevano al sovrano di prendere una parte attiva nel governo della vita economica del proprio paese, ampliando dunque la sfera della propria amministrazione (doc. b).

Fonti: a/ MACARTNEY, The Habsburg and Hohenzollern Dynasties cit., pp. 254-58; b/ Ibidem, pp. 311-13.


a/ L'introduzione di un'accisa o tassa di consumo in tutte le città dell'elettorato e della marca di Brandenburgo, per tre anni a partire dal 1° giugno 1667

Noi, Federico Guglielmo, per grazia di Dio margravio in Brandenburgo, ciambellano del Sacro Romano Impero ed Elettore, ecc., in Prussia, ecc. Proclamiamo e rendiamo noto […]: poiché ci sono giunte in varie occasioni doglianze concernenti la povertà e l'indigenza delle condizioni nelle nostre città dell'elettorato e della marca di Brandenburgo […] a questo scopo pensiamo che nessuno strumento sia più equo e conveniente dell'introduzione di una accisa fissa e moderata alla quale dovranno contribuire indistintamente tutti gli abitanti delle città, ciascuno in misura grande o piccola a seconda della sua quota di consumo.

1. In primo luogo, perciò, è nostro benevolo e stretto volere e comando che a partire dal 1° giugno, dalla quale data questa patente deve essere diffusa in tutte le città dell'elettorato e della marca di Brandenburgo, incluse anche le città poste sotto la giurisdizione vescovile, nobiliare o degli agenti della corona […] e per quanto riguarda la birra, in tutte le birrerie e taverne nelle quali si vende la birra — siano poste esse sotto la giurisdizione di monasteri, o abbiano una giurisdizione franca, o siano situate nei suburbi, nei villaggi e nei casolari — dipendenti dalle città — la seguente imposizione dovrà venir applicata a tutte le merci qui di seguito specificate e inclusa nella contributio, mentre nelle città vescovili, nobiliari e della corona essa non dovrà esser compresa [segue l'elenco delle tariffe gravanti sulla birra, sul vino, sui liquori, sulla farina, sulla carne, sul grano e sugli artigiani].

2. Il magistrato locale dovrà applicare l'imposizione in modo equo ed esatto; sugli artigiani e sui lavoratori non qualificati non dovrà essere applicata che in quei casi in cui sarà lecito attendersi un incremento delle nostre entrate, mentre si dovrà in ogni caso applicare loro, come sui mercanti e i bottegai, la tassa generale sulle transazioni e sui beni di consumo; i lavoratori giornalieri devono pagare il loro contributo a partire dal 1° giugno [tale misura va interpretata in senso dichiaratamente punitivo degli strati inferiori delle classi lavoratrici, che negli ultimi anni avevano mostrato una rilevante propensione alla sollevazione]. […]

5. […] L'esazione e l'amministrazione dovranno in ogni città esser affidate dai magistrati e dalle commissioni di borghesi così istituite, a persone diligenti e rispettabili, che già vengono impiegate nell'esazione della contributio, in modo da evitare la spesa e la creazione di nuovi impieghi retribuiti.

6. Per il resto, nessuna persona, di qualsivoglia condizione, sia che risieda in castelli nobiliari, o appartenga a pubblici collegi, o goda di libertà episcopali […] sia che appartenga alla condizione nobiliare, o che abbia una dignità di corte, o ricopra cariche nell'esercito, di qualunque grado esse siano, dovrà sotto qualsiasi pretesto venir esentata da tale imposizione […]: in ogni caso, il magistrato non dovrà pretenderla dalle giurisdizioni dalle quali dipendono quelle famiglie o località che sono esenti o in altra via non dipendenti da esso. […]

8. I magistrati di ogni località dovranno appurare e prestare la massima attenzione affinché gli osti, i macellai, i panettieri e gli artigiani non facciano di questa modesta accisa il pretesto per decidere eccessivi aumenti di prezzo, e dovranno perciò fissare prezzi equi e provvedere al loro rispetto. […]

b/ Commissari, accisa e manifatture cittadine nel testamento di Federico Guglielmo I (1722)

Dovrai amministrare personalmente e da solo le finanze, e comandare e dare ordini personalmente all'esercito e disporre di questi due nodi essenziali da solo; allora avrai l'autorità nell'esercito attraverso il comando, e l'amore di tutti gli ufficiali e dei funzionari civili, per il fatto che tu solo avrai il potere di controllare le spese, e sarai rispettato e ammirato dal mondo intero per la tua saggezza e la bontà del tuo governo — possa Dio concedertelo!

Chiedo al mio successore di non imporre decurtazioni alla paga dei comandanti di reggimento, e neppure agli ufficiali più giovani, ai graduati e alla truppa, e di conservare quel commissariato nello stato in cui lo troverà alla mia morte. […] Se, al contrario, agirai diversamente e abolirai il commissariato, ti rifiuto la benedizione paterna e chiedo che si abbatta su di te il castigo riservato da Dio al Re Faraone, che tu abbia il destino di Assalonne […].

Per quanto riguarda Königsberg, il mio successore deve introdurvi la tariffa dell'accisa di Berlino. Il paese manca di piccole città; il mio successore ne deve fondare di nuove in Lituania, e nelle città prussiane sono assenti le manifatture, ma le manifatture costituiscono la vera ossatura di una terra, e del principe di quella terra, perciò il mio successore dovrà istituire nuove manifatture in Prussia e in tutte le altre province dove non ve ne sono, e in particolare manifatture di lana; a questo scopo il mio successore dovrà proibire l'importazione di tutti i manufatti stranieri di lana in Prussia e in tutte le altre province sotto pena di confisca di tutti i beni del trasgressore […]. Il mio successore dovrà anche mantenere in vigore il mio editto di proibizione dell'esportazione della lana grezza da qualsiasi provincia, sotto pena di confisca del corpo e dei beni, e dovrà dare la propria protezione alle manifatture di tutte le province, poiché così vedrà incrementare le proprie entrate, e rifiorire le terre e i sudditi […]. Se si dà inizio alla cosa, tale deve certo essere il risultato.

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UpUltimo aggiornamento: 01/04/2006