Logo di Reti Medievali 

Didattica

spaceleftMappaCalendarioDidatticaE-BookMemoriaOpen ArchiveRepertorioRivistaspaceright

Didattica > Fonti > La società urbana nell’Italia comunale > IV, 26

Fonti

La società urbana nell’Italia comunale (secoli XI-XIV)

a cura di Renato Bordone

© 1984-2005 – Renato Bordone


Sezione IV – La struttura politico-sociale

26. L'avvento del popolo

Quanto era avvenuto precocemente a Cremona (doc. 24) accadde in quasi tutte le città comunali in cui al regime podestarile, esponente degli interessi dell'originaria aristocrazia consolare, presero a contrapporsi le associazioni popolari, sviluppatesi all'interno della città. Soltanto in un momento successivo, tuttavia, le società locali trovarono un accordo a livello cittadino riuscendo a esprimere un loro rappresentante, chiamato podestà o capitano o, come nel caso bolognese, prefetto del popolo. Lo scontro, a questo punto, diventa politico-militare e la pagina del cronista bolognese qui riportata descrive con vivacità uno di questi momenti, avvenuto a Bologna nel 1228. Sull'incidenza dell'«avvento del popolo» sugli ordinamenti militari cittadini vedi anche la Seconda sez., doc. 19.

Fonte: A. SORBELLI (a cura di), Corpus Chronicorum Bononiensium, Città di Castello, 1911 (RIS2, XVIII, 1, tomo II), p. 95.


Macinchollo fu assediato dal conte de Romagna. E allora tornado che fu el castellano a Bologna gran discordia fu tra lo podestà e lo puovolo. Et allora misser Uxeppo di Tuschi fu facto perfecto del puovolo. E volendo fare podestà, e lo podestà ch'era non volendogli consentire, el dicto misser Uxepo cum multi del puovolo in lo commenzamento della nocte montono in lo palazo del comun per forza e roppeno li ussi de quello e scrigni e trasseno fuora li libri e feno sonare la campana del comun et molte altre cose feno a malgrado del podestà e de' cavalieri.

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 01/03/2005