La comunità internazionale degli storici piange la scomparsa, avvenuta il 5 giugno 2025 nella sua abitazione parigina, di Pierre Toubert, insigne studioso dell’Italia medievale, già professore al Collège de France. Le sue ricerche hanno lasciato un’impronta profonda e duratura negli studi medievistici, fin dalla pubblicazione della sua monumentale tesi di dottorato sul Lazio medievale, apparsa nel 1973, in cui veniva delineato per la prima volta il celebre modello interpretativo dei processi di fortificazione e riorganizzazione del territorio rurale. Tuttavia, questa elaborazione teorica, pur divenuta paradigmatica, non esaurisce la complessità del suo percorso intellettuale, né la ricchezza di una produzione scientifica che si è imposta come punto di riferimento imprescindibile sia in Francia sia in Italia.
Nato nel 1932 nell’allora Algeria francese, Pierre Toubert fu ammesso nel 1952 all’École Normale Supérieure di rue d’Ulm. Dopo aver conseguito l’agrégation in storia, divenne membro dell’École française de Rome, un’esperienza che gli consentì di avviare la sua ampia indagine di “storia totale” del Lazio. In seguito, fu directeur d’études all’École Pratique des Hautes Études, poi professore alla Sorbona e, infine, titolare della cattedra di Storia dell’Occidente mediterraneo nel Medioevo al Collège de France (1992–2003), dove tenne un corso annuale che divenne al tempo stesso un laboratorio d’idee e un punto di riferimento tra i più rilevanti della riflessione medievistica francese. Fu inoltre membro dell’Accademia dei Lincei e di numerose altre prestigiose istituzioni accademiche.
Pierre Toubert si formò nell’ambito della scuola delle Annales e dell’approccio strutturalista. Nei suoi anni giovanili riconosceva come principale punto di riferimento l’opera di Marc Bloch, in particolare La Société féodale e Les Caractères originaux de l’histoire rurale française. Fu però profondamente influenzato anche dalla precoce lettura degli scritti del giovane Georges Duby. La lunga permanenza in Italia e il legame con l’École française de Rome gli offrirono inoltre l’opportunità di conoscere e frequentare alcuni tra i maggiori storici italiani della seconda metà del Novecento, come Giovanni Tabacco e Cinzio Violante; soprattutto il primo esercitò su di lui un’influenza profonda e duratura.
Con la pubblicazione, nel 1973, della sua monumentale sintesi sulle strutture del Lazio medievale, Pierre Toubert portò alla luce il processo di incastellamento, da lui definito come un movimento di concentrazione volontaria delle popolazioni in insediamenti fortificati, accompagnato da una profonda riorganizzazione del territorio agrario. L’opera ebbe un impatto teorico decisivo: numerose ricerche di storia e archeologia medievale, in Francia come in Italia, si svilupparono negli anni successivi a partire da quel modello, verificandone la presenza e le varianti in differenti contesti regionali.
Toubert fu anzitutto uno storico del mondo rurale, profondamente consapevole del ruolo che la geografia, secondo un orientamento tipico della storiografia francese, svolge nella comprensione dei fenomeni storici. Al tempo stesso, mostrò sempre grande attenzione per il dialogo con l’archeologia, come dimostra il progetto Castrum (otto volumi pubblicati tra il 1983 e il 2008), condotto insieme a Pierre Guichard e Jean-Marie Martin. Con una punta di autoironia, amava definirsi un armchair archaeologist, un “archeologo da poltrona”.
Accanto al suo ambito di ricerca principale, Pierre Toubert si è dedicato anche a temi quali la storia della Chiesa e del papato a partire dall’età carolingia, nonché alla figura di Federico II. Ma è soprattutto come storico capace di muoversi tra due mondi, quello francese e quello italiano, che la sua figura assume un valore emblematico: uomo di relazioni intellettuali e di amicizie profonde in entrambi i paesi, fu uno degli ultimi grandi interpreti di una storiografia strutturale, socio-economica e rurale, che con lui giunge a compimento, lasciando in eredità un’opera monumentale, ancora oggi letta, discussa e ammirata.
Annick Peters-Custot