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Fonti

Antologia delle fonti altomedievali

a cura di Stefano Gasparri
e Fiorella Simoni
con la collaborazione di Luigi Andrea Berto

© 2000 – Stefano Gasparri per “Reti Medievali”


XI
L’età vichinga

0. Introduzione

In Europa il volgere tra VIII e IX secolo segnò l’inizio delle incursioni di bande di guerrieri provenienti dai territori scandinavi di Danimarca, Norvegia e Svezia (1). Nelle fonti nordiche questi avventurieri del mare – il cui nome è legato anche all’esplorazione e in alcuni casi alla colonizzazione di terre disabitate quali Islanda, Groenlandia e Labrador (10) – sono chiamati con il termine «Vichinghi», di origine forse norvegese e di etimologia incerta (da vik, «baia», o da vig, «battaglia»).

Le incursioni sulle terre abitate si orientarono, approssimativamente, secondo una direttrice occidentale, praticata specialmente da Norvegesi e Danesi (per indicare gli aggressori scandinavi nelle fonti occidentali sono usati indifferentemente i termini «Normanni» e «Danesi», come sinonimi), ed una direttrice orientale, seguita soprattutto dagli Svedesi (chiamati nelle fonti «Rus» dal termine slavo che li designava). Non sempre è possibile discernere, in queste incursioni, gli aspetti di pirateria, penetrazione commerciale, colonizzazione, spedizione politico-militare (3). Generalizzando, si può dire che l’espansione ad occidente ebbe un carattere prevalentemente militare mentre l’espansione ad oriente rivestì caratteristiche soprattutto commerciali: secondo una teoria accreditata il nome «Variaghi» (Baràngoi), col quale i bizantini designavano gli Scandinavi, avrebbe assunto il significato di ‘agenti di commercio’. L’espansione in occidente, anche se arrivò a toccare la penisola iberica, il Nord Africa e l’Italia, interessò soprattutto le isole britanniche ed i territori nord occidentali dell’impero carolingio dove, tra IX e X secolo, le incursioni alterarono profondamente i preesistenti ordinamenti statali, acuendo le crisi interne e dando luogo ad insediamenti che portarono al costituirsi di regni e ducati di origine vichinga. Così la storia dei Vichinghi di occidente viene a coincidere con la storia della dissoluzione dell’impero carolingio(3, 5) e si pone come un momento essenziale nelle vicende dei regni di Inghilterra ed Irlanda tra IX e XI secolo (3, 4, 6, 10, 12). D’altro canto, in oriente, la presenza dei Rus portò alla formazione dei due regni, o kanati, di Novgorod e di Kiev, che nel decimo secolo si fusero nel regno cristiano di Kiev (7, 8). In proposito va segnalato che, sull’importanza della dominazione scandinava per la formazione dello stato di Kiev, esiste una netta contrapposizione tra la storiografia occidentale, portata a sopravvalutare l’influsso nordico, e quella nazionalistico-sovietica che lo negava recisamente (in quest’ottica anche il nome Rus veniva fatto risalire ad una tribù slava, da cui sarebbe passato agli Scandinavi). Comunque, quando nel secolo XI volgeva al termine, gli insediamenti svedesi in Russia erano stati ormai da tempo profondamente assimilati in un contesto slavo, in una nuova realtà profondamente segnata dall’influsso bizantino e dalla cristianizzazione. Frattanto il tramonto del in occidente segnava il ritrarsi degli Scandinavi dal continente e dalle isole britanniche (12). Salvo eccezioni (come nel caso della Normandia), la relativa consistenza delle preesistenti organizzazioni statali non aveva infatti consentito una efficace assimilazione; né del resto gli Scandinavi avevano mantenuto la originaria capacità espansiva con l’emergere in un complicato intreccio con i processi di cristianizzazione (11) – di una crescente concentrazione di forze verso il costituirsi di monarchie nazionali unitarie in Svezia, Norvegia e Danimarca.

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 01/09/05